Digital Rights Management and New Entertainment Business Models

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REPORT

Di Screen Digest

Pubblicato a Aprile 2006

Pagine 84

Copertura Mondo

Prezzo 1495

Lo sviluppo tecnologico e il lancio commerciale di nuovi servizi video digitali veicolati su canali di distribuzione alternativi, come il web e la rete mobile, sta implicando una rivoluzione radicale della tradizionale industria dell’audiovisivo. 

Il fulcro di tale dinamica è lo sviluppo di un modello di business fondato sul donwnloading personale, seguito al business model già adottato dal comparto DVD, che ha generato profitti per miliardi di dollari per gli studios cinematografici e broadcaster.

Chiamato commercio elettronico al dettaglio o ‘digital retail’, tale modello consente alle compagnie di imporre prezzi significativi (e perciò molto lucrativi) rispetto ad altre forme di video-on-demand.
   
Pionieri in questo senso, Movielink (la joint venture online fondata da un gruppo di importanti studios), gli Universal Studios, il new entrant LoveFilm e Warner Bros. Ma anche Akimbo, BrightCove, CinemaNow, Comcast, Greengrass, Kontiki, RipeTV e TiVo, le cui staregie di mercato sono attentamente studiate dagli analisti Screen Digest.
  
A determinare il suo successo di queste nuove forme di business, capaci di reinventare l’industria cinematografica del 21° secolo, l’esempio dell’esperienza offerta dal mercato della musica digitale e, quindi, il ricorso a flessibili ma efficaci sistemi di digital rights management (DRM), il cui scenario globale è preso in esame nel rapporto.

“Quest’anno segnerà il decollo di Internet come canale di distribuzione dei contenuti digitali video. Supportato dalle tecnologie DRM, le telcos e i grossi player del web, ma anche molti entusiasti new entrant, sfideranno i modelli tradizionali” sottolinea Chris Barlas, Rightscom, co-autore del rapporto. “Il fatto che il DRM sia stato al centro del dibattito nel corso del recente World Economic Forum di Davos evidenzia la sua importanza critica”.
  
“Il download-to-own digitale è il nuovo santo graal dell’industria relevisiva e cinematografica, nel suo tentativo di rispondere alla doppia sfida contro la pirateria e l’ingresso di nuovi pericolosi new entrants” aggiunge Ben Keen, Screen Digest. “Tuttavia, il consumatore dovrà rimanere al centro delle nuove strategie, e i sistemi DRM dovranno mostrarsi sufficientemente flessibili, pena l’inevitabile fallimento.

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