Stati Uniti
Un modo diverso di concepire e offrire i contenuti web rendendoli utilizzabili da tutti. E’ questo l’obiettivo che si propone IBM con la sua gamma di tool assistivi che consentono la piena accessibilità, non soltanto per le persone diversamente abili, ma anche per coloro che, avanti con gli anni, registrino seri problemi ad accostarsi alla Rete.
Se pensiamo, tra l’altro, che secondo le rilevazioni Ue entro i prossimi tre anni la percentuale degli anziani salirà al 27%, risulta quindi evidente che le tecnologie assistive possano rivestire un’importanza fondamentale, per moltissimi utenti, per accedere a contenuti e servizi web. L’accessibilità, infatti, non è un problema esclusivo dei diversamente abili, ma anche di chi ha difficoltà a leggere o a comprendere testi, o ancora di chi presenta difficoltà motorie che gli impediscono di utilizzare una comune tastiera e mouse.
E’ con questi presupposti che è partito l’ultimo progetto IBM che prevede il supporto, da parte dei consulenti dell’azienda, alla California State University di Long Beach (CSULB), negli Usa, per migliorare l’accesso ai siti web e alle relative applicazioni per chi soffre di disabilità e per chi ha problemi di vista o motori legati all’età.
Cuore dell’intero progetto è il software IBM WebAdapt2Me, che permette alle persone di visualizzare il Web in maniera più efficace.
Il software presenta, infatti, funzionalità di Easy Web Browsing, che tradotto in termini comuni vuol dire offrire all’utente la possibilità di salvare le proprie preferenze e il proprio set (testi più grandi, spaziatura tra lettere o righe, velocità di lettura dello screen-reader, versione a una colonna singola di tutta la pagina, eliminazione dei background, ottimizzazione della tastiera per il character entry, ecc.) da qualsiasi pc di una intranet che abbia il software installato, semplicemente dopo aver digitato user id e password.
Chi ha problemi di vista può modificare le dimensioni dei caratteri, colori e contrasto della pagina. I portatori di disabilità legate all’apprendimento possono ridurre le colonne di pagina ad una sola, per seguire il testo con più immediatezza e semplicità. Coloro che presentano problemi motori dispongono di un settaggio personalizzabile del sistema, affinchè si possano impostare funzioni di mouse e tastiera di più facile utilizzo. Infine, chi ha difficoltà d’apprendimento può impostare WebAdapt2Me in maniera tale che sia il pc stesso a leggere il testo sullo schermo, grazie alla tecnologia IBM ViaVoice.
“Sono sorprendenti le potenzialità di WebAdapt2Me”, ha affermato il Professor Wayne Dick, presidente del dipartimento di ingegneria ed informatica presso la CSULB e direttore del progetto. “Quando si tratta di disabilità, una sola taglia non va bene per tutti”.
Le sfide da affrontare, per chi è diversamente abile, sono infatti molteplici: problemi di visione, compromissioni motorie, disabilità cognitive. WebAdapt2Me può quindi venire in aiuto di quegli studenti che, diversamente, avrebbero serie difficoltà ad accostarsi ai contenuti formativi telematici. Ricordiamo, infatti, che i testi universitari, secondo la legge californiana, vengono pubblicati in Internet.
L’obiettivo del progetto è quindi quello di rendere disponibile WebAdapt2Me a tutti i docenti, gli studenti e il personale del campus colpiti da disabilità o anziani.
IBM sta lavorando per estendere la collaborazione anche con altri atenei, come Cape Breton University a Nova Scotia, Canada, Tokyo Metropolitan University, Nagano University in Giappone, e l’Università di Bologna in Italia. Infine, ha avviato un programma pilota presso la Wake Forest University, dove gli studenti stanno collaudando applicativi Web speech-enabled su apparecchi palmari.