HDTV: tassa per i broadcaster che trasmettono in HD? Si accende la polemica

di Raffaella Natale |

Francia


Jaques Chirac

La Tv ad alta definizione (High Definition Television – HDTV) è in pieno boom. Il governo francese ha svelato il proprio piano strategico, annunciando una consultazione “sulla televisione del futuro”, che servirà per riformare al vecchia legge del 1986 sul sistema radiotelevisivo. Una vera e propria opera di lifting per fare entrare la televisione francese in una nuova era.

E il governo ha parlato anche della possibilità di introdurre una tassa per le emittenti che decidono di trasmettere programmi in alta definizione. 

“Si prevede che le reti televisive che trasmetteranno tutti o parte dei loro programmi in alta definizione vengano sottoposti al pagamento di un canone”, si legge nel testo della consultazione pubblica lanciata il 27 aprile dal ministero della cultura.

 

Il Ministro per la Cultura e la Comunicazione, Renaud Donnedieu di Vabre, ha invitato gli esperti di settore a sottoporre le loro riflessione sull’alta definizione e la televisione mobile, entro il termine ultimo del 19 maggio.

 

Questa consultazione è in linea con gli obiettivi fissati lo scorso gennaio dal presidente Jacques Chirac, che prevede il lancio dell’alta definizione e della Mobile Tv su DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld) per la metà del prossimo anno.

Per poter realizzare quest’opera di ammodernamento, il ministero prevede così di intervenire nei confronti di tutti gli operatori che intendono lanciarsi nell’avventura dell’alta definizione e lo farà fissando questa tassa il cui ammontare sarà proporzionale al fatturato e alle performance della rete Tv.

Si precisa che questo contributo servirà a realizzare il passaggio all’era dell’all digital, nel 2011 quando si spegnerà definitivamente il segnale analogico e la Tv verrà trasmessa solo sul digitale terrestre. L’onere di questa tassa ricadrà interamente sui produttori di programmi HD e sugli industriali del settore che stanno sviluppando la Tv digitale terrestre (TDT) in Francia.

Ricordiamo che fino a oggi sono stati venduti circa 2,52 milioni di decoder per la TDT e i programmi coprono il 50% della popolazione. L’obiettivo è di raggiungere l’85% per la primavera del 2007.

 

Si tratta di una notizia che ha spiazzato tutti e spinto il presidente del Consiglio superiore dell’audiovisivo, Dominica Baudis, a dichiarare in una conferenza stampa: “Non siamo stati consultati in nessun modo. Abbiamo visto solo giovedì mattina il testo della consultazione governativa (…) e non si tratta di un’idea del CSA”.

Secondo l’istanza, la consultazione del governo considera quest’ipotesi“. Ma secondo il presidente del CSA, “non ci sono richieste di contributi per la fase di sperimentazione” per la trasmissione di programmi in HD e sulla TDT.

 

Durante la conferenza stampa, i membri del Consiglio hanno sottolineato la non comprensione della tassazione decisa dal governo. Anche se si tratta di denaro che andrebbe a finanziare la creazione e l’avvio di operazioni necessarie al lancio del tutto digitale, per Francis Beck, vicepresidente della Commissione del CSA sulla TDT, il pagamento di un’eventuale tassa “rischierebbe di rimettere in discussione gli sforzi dei produttori“.

 

Ciò non impedisce al Consiglio superiore dell’audiovisivo di essere pronto, dopo la chiusura il 28 aprile delle iscrizioni, per i test su HD e TDT e a fare la propria scelta tra i candidati. Al momento viene assicurata la gratuità agli editori delle emittenti.

 

Le associazioni consumatori non condividono l’ipotesi di questa tassa e sono convinti che le emittenti che pagheranno di più si rivarranno sui consumatori, con il rischio che la HDTV diventi un vantaggio solo per i più agiati.

Inoltre, se questa tassa fosse molto cospicua, i piccoli canali televisivi avrebbero difficoltà a investire su questo mercato, lasciando ampi margini di manovra ai grossi operatori.

 

“Sarebbe come se nel 1968, in occasione dell’arrivo della Tv a colori in Francia, il governo avesse chiesto una tassa ai canali che trasmettevano i programmi a colori“, ha dichiarato Thierry Saniez, delegato generale dell’associazione CLCV.

Intanto l’associazione ha chiesto d’essere ricevuta dal ministro per ottenere maggiori informazioni su questa proposta e difendere gli interessi dei consumatori. “Questa tassa non deve essere un carico per il consumatore e frenare l’accesso alla cultura“, ha concluso Thierry Saniez

 

In ogni caso, la Tv ad alta definizione sta facendo i suoi primi passi anche sul mercato francese. Dopo una prima messa a punto, a giugno TPS darà un vero colpo d’avvio alla HDTV su satellite con l’inizio della Coppa del Mondo di calcio.

Dalla sua, CanalPlus dispone di innegabili vantaggi grazie agli esclusivi contenuti premium e ai diritti per il campionato di serie A. Dallo scorso aprile, questi programmi sono trasmessi in alta definizione su CanalSat.

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