SAMSUNG – Pagherà 20,8 mln di dollari per chiudere la causa sui prezzi DRAM

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VINTI

Il colosso coreano ha deciso di pagare 20,8 milioni di dollari per chiudere la causa promossa da un gruppo di piccoli produttori di chip, che la accusavano di aver fatto “fissato” con altri produttori di chip di memoria sul mercato statunitense i prezzi delle memorie DRAM. Come è noto Samsung, lo scorso dicembre, si è dichiarata colpevole – nell’ambito dell’inchiesta, condotta dal governo statunitense, sulla presunta violazione della concorrenza nella determinazione dei prezzi delle memorie DRAM – in merito all’accusa di aver di aver fatto cartello con altri produttori di chip di memoria sul mercato statunitense. Per questo motivo Samsung è stata condannata a pagare una multa di 300 milioni di dollari, la seconda maggiore multa mai imposta negli Stati Uniti per violazione delle leggi antitrust, dal momento che il “cartello” avrebbe danneggiato i concorrenti e prodotto un aumento ingiustificato dei prezzi dei computer. La causa promossa dal Dipartimento di Giustizia statunitense riguardava l’attività della controllata statunitense di Samsung nel periodo compreso fra l’aprile 1999 e il giugno del 2002. Anche un altro leader del settore, Infineon Technologies, accusato come Samsung di aver fatto “cartello”, ha accettato di pagare 67 milioni di dollari per chiudere la causa promossa dal gruppo di piccoli produttori di chip. Ricordiamo che Infineon nel 2004 ha ammesso, davanti all’Autorità Antitrust USA, di aver concordato con altri produttori di memorie DRAM i prezzi di questi semiconduttori, facendoli lievitare tra il 1999 ed il 2002, ma si è rifiutata di fare i nomi dei produttori coi quali si era accordata. Infineon è stata condannata dall’Antitrust a pagare una multa 160 milioni di dollari, la terza più alta mai pagata da una società accusata di lesione della concorrenza. Altre società del settore, come Micron Technology e Hynix Semiconductor, devono ancora incontrare la corte e, quindi, fissare i termini per chiudere la causa.

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