Arrivano sul mercato i primi film Sony in Blu-ray. Anche l’Italia pronta a far partire l’Alta Definizione

di Raffaella Natale |

Mondo


Blu-ray Disc

Come promesso, da alcuni giorni sono disponibili sul mercato statunitense i film in alta definizione su DVD che usano lo standard Blu-ray di Sony.

Si tratta dei primi 7 film in HD, prodotti dalla divisione Sony Pictures Entertainment. Le prossime uscite sono previste per il prossimo 27 giugno, 11 luglio e 25 luglio.

I nuovi DVD hanno un prezzo di 24,99 dollari (quasi 20 euro) e potranno essere riprodotti sul lettore Samsung (800 euro circa) presentato di recente o con i PC che supportano tale formato, come il Vaio di Sony (2.700 euro circa).

 

Il lancio dei primi dischi Blu-ray segna l’inizio della battaglia commerciale tra i giganti del settore, che si giocano capitali enormi sul nuovo standard che rimpiazzerà gli attuali DVD. I principali produttori mondiali, infatti, si sono divisi in 2 schieramenti, ognuno dei quali ha sviluppato un proprio formato.

Il Blu-ray, appoggiato e sviluppato da Sony, è in diretta concorrenza col formato HD-DVD, sostenuto e prodotto da Toshiba appoggiato da Microsoft, NEC e Intel, che supportano lo standard alternativo HD-DVD, simile al concorrente ma del tutto incompatibile con esso.

Il Blu-ray ha, però, ottenuto il sostegno degli studios di Hollywood (Twentieth Century Fox, Buena Vista, MGM, Warner Bros Entertainment) che prevedono di spostare la loro produzione sull’alta definizione.

Numerose altre aziende si sono schierate a favore del Blu-ray, Apple, Hitachi, Matsushita, Philips, Samsung e TDK.

 

Entrambi i nuovi formati presentano notevoli miglioramenti rispetto all’attuale tecnologia: capacità di archiviazione più che triplicata e supporto all’alta definizione video, caratteristiche che promettono una qualità visiva mai raggiunta finora.

 

Quale sarà la nuova tecnologia dominante? La posta in gioco è elevata, perchè riguarda non solo la diffusione di un nuovo formato, ma anche il futuro della distribuzione cinematografica e della produzione di lettori compatibili col nuovo standard.

Fino a oggi, i due consorzi rivali non sono riusciti ad accordarsi su uno standard unico, che avrebbe unificato i vantaggi delle rispettive tecnologie, consentendo di memorizzare sui supporti un numero maggiore di dati, con l’obiettivo di ottenere una qualità delle immagini simile a quella della Tv ad alta definizione. La soluzione comune avrebbe permesso di lanciare sul mercato lettori e registratori compatibili tra loro. Ma in mancanza di un accordo, i due consorzi continuano a vendere separatamente i loro prodotti sul mercato.

 

I produttori di video dovranno, così, scegliere su quale supporto vorranno offrire i loro contenuti ad alta definizione. Esigenza che si è fatta sempre più impellente da quando si è registrata un’esplosione della domanda di Tv ad alta definizione. Si sono dovute studiare nuove soluzioni che permettessero di memorizzare su un solo disco l’equivalente di un lungometraggio in alta definizione.

Blu-ray e HD-DVD possono immagazzinare rispettivamente 50GB e 30GB di dati, però, a differenza dell’HD-DVD, il Blu-ray conta su uno strato supplementare rigido a protezione del disco, che ne determina il prezzo più elevato. Nonostante i due supporti sfruttino per la lettura lo stesso tipo di laser, i futuri lettori, se non specificatamente progettati, non potranno essere inoltre compatibili con entrambi i dischi, a causa del differente metodo di scrittura, anche se Samsung ha in cantiere un lettore ibrido che potrebbe riprodurre tutti e due i formati.

 

L’arrivo sul mercato dei DVD in alta definizione rappresenta una rivoluzione per l’home video. Per avere una panoramica sullo stato attuale, Key4biz si è rivolta a Benito Mari, General Manager Media Business, Sony Professional Solutions Europe, Sony Italia.

Benito Mari è convinto che “…nel futuro non troppo lontano il maggiore concorrente del broadcasters sarà proprio l’Home Entertainment anche grazie alla Alta Definizione”. Ma l’opportunità per gli utilizzatori, ha sottolineato “è quella di poter cominciare a sfruttare i televisori ‘HD Ready’ ben prima dell’arrivo della programmazione HD che il circuito televisivo proporrà nei prossimi anni”.

Il Manager di Sony ritiene che“Gli apparati DVD Blu-Ray consentiranno di mantenere la piena compatibilità con gli attuali standard DVD e l’eccellente qualità dell’HD insieme ad un audio Surround 5.1. Tutto lascia intendere che il riferimento qualitativo dello spettatore cambierà verso immagini sempre più vicine a quelle cinematografiche e che l’opportunità di produrre in HD consentirà un maggiore sfruttamento dei contenuti audiovisivi che divengono maggiormente sfruttabili rispetto ai ‘media’ di distribuzione”.

 

Offrendo la maggiore capacità di memoria su DVD, gli studios del cinema sperano di dare nuova energia al mercato dell’home video, stimato in circa 24 miliardi di dollari. Restano dei problemi di fondo, alcuni ritengono, infatti, che i consumatori non prenderanno in considerazione l’acquisto di un lettore DVD in alta definizione fino a quando non si potranno permettere un televisore HD.

 

Non condivide questa opinione Benito Mari che ha precisato: “Prendendo a riferimento i dati di vendita e le previsioni dei televisori ‘HD Ready’ sembrerebbe che la curva stia prendendo un andamento molto positivo. Questo lascia spazio alla considerazione che il consumatore intelligente vorrà quanto prima poter sfruttare la risoluzione HD del suo TV. Quale migliore opportunità che utilizzare un DVD Blu-ray!”.

 

In occasione dell’HD Roadshow di Roma (14 giugno), grande appuntamento per gli addetti ai lavori, Benito Mari ha espresso un punto di vista assolutamente incoraggiante e ottimistico, fornendo cifre interessanti: il 50% della tecnologia per la produzione venduta dalla Sony in USA è HD, in Giappone rappresenta il 75%, in Europa il 30%.

“Si tratta – ha detto Mari – di avere una massa critica in termini di completa filiera perché si possa finalmente avere la possibilità dell’HD nelle proprie case. Molte aziende nel mondo ma anche in Europa – ha proseguito Mari – hanno investito e stanno investendo in HD anche molti broadcaster. Esiste l’esigenza di entrare in questa strada e c’è la possibilità di farlo in un lasso di tempo ragionevole”.

L’opinione di Mari è condivisa anche da molti altri operatori del mercato che, sempre in occasione del Roadshow, si sono confronti sulle migliori strategie per lanciare in Italia l’alta definizione.  

 

Davide Rossi, Presidente di Univideo, ha parlato della ricaduta sull’home-entertainment della nuova tecnologia HD.

“Per gli Editori Audiovisivi l’alta definizione è un obbligo, non una opzione – ha detto Rossi – Il nostro pubblico è il più esigente in termini di qualità e fino ad oggi il DVD ha saputo essere il media digitale migliore e più innovativo di tutti (…) Il pubblico ha dimostrato di apprezzare l’alta qualità dei contenuti audiovisivi piuttosto che l’ubiquità della fruizione e tutti noi dobbiamo assolutamente andare in questa direzione”.

Di Alta Definizione si parlerà anche il 27 giugno a Bologna, in occasione della presentazione del Rapporto Univideo 2006 che, elaborato assieme a Prometeia, fa il punto sul settore dell’Editoria Audiovisiva, sulle sue tendenze e sui cambiamenti in atto.
Con la transizione da formato VHS a DVD, infatti, il 2005 ha segnato un momento strategico per gli editori dell’audiovisivo che, puntando sull’innovazione, si preparano ad affrontare nuove sfide, in un mercato caratterizzato da forme di intrattenimento sempre più numerose e diversificate. 
   

“L’Alta definizione è ormai una tecnologia matura – ha dichiarato Paolo Dalla Chiara presidente di Sat Expoè un cambio di tecnologia sicuro, non è un’opzione e oramai non se ne può prescindere perché quando una tecnologia funziona si afferma. E’ pronta per affrontare la prova del mercato, come dimostrato dal bouquet televisivo in HD trasmesso da Eutelsat, durante i Giochi Olimpici Invernali di Torino, dai Mondiali di Calcio di Germania e dai nuovi canali in Alta definizione in progetto per l’autunno. Le ragioni di questo interesse – ha proseguito Dalla Chiara – sono principalmente due: la prima, relativa al grande impulso che l’HDTV può dare alle nuove produzioni, con conseguente crescita delle nuove professionalità. La seconda, dettata dalla necessità di disporre comunque dei contenuti ad Alta Definizione per il mercato intercontinentale, visto che già gli USA, il Giappone, l’Australia e la Cina, producono e trasmettono già da diverso tempo in HD”.  

 

Dalla Chiara ha aggiunto che “Non bisogna dimenticare che l’introduzione dell’Alta definizione implica la crescita di una filiera complessa, che va dalla produzione, alla post-produzione, alla trasmissione del segnale e alla sua distribuzione e che rappresenta, per questo, un indotto economico non indifferente e nel contempo capace di inaugurare nuovi modelli commerciali e nuove possibilità di crescita e sviluppo economico (oggi per esempio chi gira in HD ha difficoltà a trovare studi di montaggio). L’HD Roadshow – ha continuato Dalla Chiara – ha per questo il carattere di laboratorio e di workshop in grado di fornire elementi tecnico-operativi a tutti coloro che sono coinvolti nella filiera produttiva”.

Grande spazio anche per l’esperienza di Sky Italia nell’alta definizione. “Sky è il primo operatore ad aver lanciato sul mercato italiano l’HD – ha sottolineato Lucia Baresi, Responsabile Affari europei e Autorità nazionali Sky Italia – Sky ci crede molto e sta investendo molto sull’HD. Siamo partiti il 17 maggio con la Champions League; oggi diamo la copertura di un evento molto amato quale i Mondiali di Calcio con 64 incontri tutti trasmessi in HD; a luglio lanceremo quattro nuovi canali uno dedicato al cinema, uno all’intrattenimento, uno allo sport, uno ai documentari. Questo comporta ingenti investimenti da parte di Sky per quanto riguarda i contenuti”.

“Essere l’unico operatore in questo momento ha ovviamente dei vantaggi – ha proseguito Baresi – ma comporta anche dei problemi: se vogliamo parlare di uno standard, di una definizione che prenda veramente piede Sky non può essere l’unico esploratore di questa tecnologia ma serve che anche gli altri broadcaster investano in questa direzione”.

  

  

La industry italiana dell’ICT incontra il Ministro Paolo Gentiloni
 
Isimm e Key4biz promuovono per il pomeriggio del 4 luglio 2006 un incontro tra gli operatori più rappresentativi delle tlc, dei media e di internet ed il Ministro Gentiloni.
Sarà un’importante iniziativa di community in occasione della quale si porranno a confronto le criticità delle aziende e le priorità dell’azione di governo.

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