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Il mercato dei servizi di telefonia mobile in Europa occidentale crescerà del 6% all’anno da qui al 2011, per raggiungere il valore di 198,4 miliardi di euro.
Lo dice un nuovo rapporto di Analysys Research, secondo cui – nonostante molti mercati siano prossimi alla saturazione – la crescita sarà trainata dai nuovi servizi multimediali, come la musica e la televisione.
“Stiamo assistendo a una rapida accelerazione del numero di download full-track e dell’uso dei servizi di mobile Tv”, ha spiegato l’autore del rapporto Windsor Holden, che fa notare come gli utenti stiano diventando “sempre più familiari con l’accesso ai contenuti sia on-portal che off-portal”.
Un trend destinato a crescere di pari passo con la “diffusione della banda larga mobile”, ha aggiunto Holden, sottolineando come anche le prospettive a lungo termine sui profitti legati alla voce restano incoraggianti.
Nei prossimi 5 anni, i profitti dei servizi mobili – secondo Analysys – cresceranno in media del 6,2%, passando dai 138,4 miliardi del 2005 a 198,4 nel 2011.
La penetrazione ‘attiva’ della telefonia mobile in Europa alla fine del 2005 era del 96,2% e, per il 2011, dovrebbe arrivare al 108%, trainata dall’impegno degli operatori nella conquista dei segmenti di popolazione ancora poco serviti e dalla tendenza degli utenti ad acquistare più di una sim card.
I profitti medi per utente (Arpu), attualmente fermi su livelli piuttosto bassi, cresceranno nei prossimi 5 anni di circa il 20%, passando da 31,3 euro del 2005 a 37,5 euro.
“Sebbene l’Arpu voce sia stato influenzato dai tagli alle tariffe di terminazione e da strategie aggressive sui prezzi, il trend negativo dovrebbe capovolgersi dal 2007, con l’adozione sempre più diffusa dei servizi 3G”, ha aggiunto Holden, secondo cui gli operatori – già tutti pronti a lanciare le offerte Hsdpa – potranno a breve a raccogliere i frutti della capacità del 3G di offrire pacchetti low-cost e di accelerare la sostituzione fisso-mobile.
Secondo Holden, la convergenza fisso-mobile è emersa come una sfida strategica per gli operatori mobili ed è ormai una realtà acquisita del settore, in grado di generare nei prossimi anni una serrata competizione a cui parteciperanno in massa anche gli operatori di rete fissa, anche loro sempre più orientati verso la convergenza.
Se però, sui mercati industrializzati, i vendor e gli operatori stanno puntando tutto sui modelli e i servizi di nuova generazione, la crescita futura sarà determinata soprattutto dalla conquista dei nuovi utenti dei paesi emergenti.
Il mercato dei telefonini, secondo uno studio di Frost & Sullivan, varrà nel 2012 circa 165 miliardi di dollari, trainato proprio dalla forte domanda che si svilupperà in regioni come l’Asia e l’America Latina.
Per raggiungere questi obiettivi, tuttavia, i produttori di cellulari dovranno cambiare strategia, dal momento che nonostante la crescita delle vendite di telefonini avanzati continuerà, il livello medio dei prezzi scenderà.
Secondo TNS Telecoms, la percentuale di utenti che riceverà il telefonino gratuitamente o quasi – come parte delle promozioni degli operatori – continuerà a crescere rispetto agli attuali livelli e questa situazione determinerà una pressione ancora maggiore sugli operatori, che si vedranno costretti a offrire apparecchi più semplici o ad aumentare le tariffe. Opzioni entrambe di poco appeal sugli utenti.
La Cina – continua TNS Telecoms – è un grande esempio di come operatori e produttori debbano muoversi per continuare a crescere.
Il Paese avrà presto più di 500 milioni di utenti mobili concentrati nelle aree urbane, mentre altri 800 milioni di potenziali clienti si trovano nei villaggi e nelle piccole città sparse sull’enorme territorio.
Sebbene l’industria telecom domestica stia puntando sul 3G – dunque agli utenti ‘cittadini – in realtà gli operatori mobili China Mobile e China Unicom stanno entrambi utilizzando apparecchi low-cost per attrarre gli utenti nelle aree rurali.
Secondo la Telecommunications Industry Association, se tutti i dispositivi dei new entrant del mercato cinese verranno approvati, la capacità di produzione arriverà nel 2007 a 500 milioni di unità all’anno. A lungo termine, per evitare il rischio di congestione, i costruttori dovranno tornare ai prodotti basic, cosicché – anche se i servizi avanzati come le videoconferenze e lo streaming faranno i titoloni – sarà la produzione per il mercato di massa a consentire una crescita duratura.
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Isimm e Key4biz promuovono per il pomeriggio del 4 luglio 2006 un incontro tra gli operatori più rappresentativi delle tlc, dei media e di internet ed il Ministro Gentiloni.
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