IPTV: i francesi pagheranno il canone per vedere la Tv sul proprio pc

di Raffaella Natale |

Francia


Tv interattiva

Il Governo francese non molla, gli utenti della web Tv dovranno pagare il canone. La conferma arriva dal Ministro della Cultura e della Comunicazione, Renaud Donnedieu de Vabres.

Al momento si stanno studiano le diverse modalità, ma è certo anche la Tv via Adsl sarà assoggettata a questa tassa.

La ricezione di programmi Tv su computer sta crescendo a ritmo impressionante, ma al momento solo chi possiede il televisore deve pagare il canone.

 

“Domani forse occorrerà modificare le modalità di calcolo della base imponibile“, ha dichiarato il Ministro in occasione di una conferenza stampa. Aggiungendo che “…forse occorrerà intervenire anche sulla piccola frase” che appare sul formulario della tassa d’abitazione, nel punto dove si chiede se il contribuente possiede o no un televisore.

 

Questa frase dovrebbe consentire di “non esonerare più dal pagamento del canone coloro che non ricevono la televisione su un televisore”, ma su un computer, ha sottolineato Renaud Donnedieu di Vabres.

A riguardo, il Ministro riferisce che stata avviata “una riflessione sull’argomento“, ma ancora non si è deciso sull’importo del canone 2005.

Lo scorso aprile, il Sindacato francese Snui (Syndicat National Unifié des Impôts), aveva stimato che l’importo per il 2005 potrebbe presentarsi meno redditizio del previsto a seguito della riforma, che lega il canone alla tassa d’abitazione.

 

Questa riforma ha, infatti, provocato un forte aumento del numero dei reclami, difficili da trattare.

 

L’argomento è molto dibattuto, ma la legge è semplice“, ha precisato non molto tempo fa l’Erario francese. Tutte le persone imponibili devono pagare il canone, “a condizione di possedere un apparecchio che riceve la televisione o un dispositivo equiparabile, che consente la ricezione della televisione“.

(art.41 della Finanziaria 2005)  

 

In altre parole, tutte le persone in grado di ricevere i canali televisivi devono pagare il canone, a prescindere da quale sia il dispositivo tecnico utilizzato. Quest’obbligo vale anche nel caso in cui i canali del servizio pubblico, finanziati principalmente da questa imposta, non figurano nel bouquet dei canali ricevuti.

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