Italia
Nuovi robot crescono tra le mura dei laboratori europei.
Sono gli ECAgents, robot capaci di lavorare in gruppo e di comunicare tra loro. Si allenano a cooperare per raggiungere gli obiettivi, ma decidono autonomamente, senza essere telecomandati. Sono in grado di sviluppare un proprio linguaggio basato su suoni o segnali luminosi che utilizzano per muoversi in maniera coordinata anche in ambienti sconosciuti.
Sviluppati nell’ambito del progetto europeo ‘ECAgents’, coordinato dal dr. Stefano Nolfi dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), questi robot potranno intervenire, coordinandosi, in zone devastate per identificare persone bisognose
Essi dunque rappresentano la conquista più recente delle ricerche nell’ambito della robotica e di quella parte delle scienze cognitive che studia l’evoluzione della comunicazione animale e del linguaggio umano.
Gli ECAgents verranno presentati nel corso di “From animals to animats” IX. Conferenza internazionale sulla simulazione dei comportamenti adattativi, che si svolgerà a Roma, dal 25 al 29 settembre, presso il Cnr e dal 30 settembre al 1 ottobre, presso il Centro Congressi ‘La Sapienza’.
Nei laboratori dell’Istc – Cnr i ricercatori addestrano i robot attraverso un processo di evoluzione artificiale. Nella ‘scuola cibernetica’ essi si modificano adattandosi all’ambiente in cui ‘vivono’ e al compito che devono svolgere, imparano a produrre segnali e a rispondere in modo coerente ai loro simili.
Durante la conferenza – spiega il dr. Nolfi – “verranno illustrati i primi prototipi autonomi. Essi sono in grado di sviluppare dal nulla forme di comunicazione simili a quelle utilizzate da varie specie di animali per segnalare la presenza di cibo, di un predatore o per permettere a più individui di una stessa specie di rimanere vicini. Accanto a questi, ci saranno anche robot più complessi, dotati di una serie di capacità pre-programmate, come quella di sviluppare un linguaggio dotato di sintassi, analogo a quello umano”.
Gli ECAgents sanno anche discriminare oggetti o situazioni ambientali critiche per il compito che devono svolgere e di reagire producendo dei comportamenti appropriati.
“Il loro ‘cervello’ trasforma gli stimoli sensoriali in risposte motorie e si modifica progressivamente” conclude Nolfi, sottolineando che “le variazioni che danno luogo a miglioramenti nel comportamento vengono accettate, mentre quelle che danno luogo a peggioramenti sono scartate”.