Europa
Le pressioni competitive e regolamentari cominciano a fare sentire i loro effetti sul mercato della telefonia mobile dell’Europa occidentale, dove gli operatori, per l’ottavo trimestre consecutivo, registrano un margine medio per utente (Ampu) in discesa.
Nel secondo trimestre di quest’anno, l’Ampu si è attestato a 11,50 euro, per il terzo trimestre consecutivo sotto i 12 euro, un livello mai raggiunto dal 2002.
Lo dice un report trimestrale di Strategy Analytics, che ha analizzato le performance operative e finanziarie di 113 operatori, che rappresentano il 75% degli utenti mobili mondiali.
Lo stesso trend si registra anche in altre regioni come l’Europa centrale e orientale, il Medio Oriente e l’Africa, spiegano gli analisti Strategy, che prevedono anche che i margini, che attualmente si attestano al 42%, scenderanno nei prossimi anni al di sotto del 40%.
Sono tempi duri, insomma, per gli operatori mobili occidentali, alle prese con le riduzioni dei prezzi apportate per stimolare l’uso dei servizi voce e con una spesa media per gli attesissimi servizi dati ancora più bassa del previsto, nonostante la crescita della base utenti di terza generazione.
Il 3G in effetti comincia a guadagnare trazione e ha toccato a giugno quota 100 milioni di utenti con la prospettiva di raggiungere 167 milioni entro la fine dell’anno e il primo miliardo di utenti nel 2010.
La tecnologia, dunque, è giunta a uno stadio che si potrebbe definire ‘maturo’, grazie all’impegno degli operatori e anche dei costruttori, che sono riusciti a lanciare un numero soddisfacente di telefonini in grado di supportare la tecnologia.
Il numero di utenti 3G sta crescendo in maniera molto rapida, anzi in maniera più rapida di quanto non sia successo per il Gsm negli anni ’90: dopo aver toccato all’inizio di giugno quota 100 milioni, già alla fine del secondo trimestre di quest’anno, la base utenti era 106 milioni.
A guidare il boom delle tecnologie 3G, contrariamente a quanto si possa pensare, non è stato il Giappone o un paese asiatico, ma l’Europa occidentale.
In Giappone, i servizi di terza generazione sono partiti molto prima che a occidente: NTT DoCoMo li ha infatti lanciati nel 2001, mentre a livello europeo si sono imposti nel corso del 2004 dopo diversi mesi di incertezza, dovuta alla carenza di telefonini e alla scarsa copertura di rete.
Per quanto riguarda in particolare l’Italia, secondo uno studio condotto da Forrester Research, entro il 2010 il 72% degli abbonati mobili sarà passato a un cellulare di terza generazione e oltre la metà do loro utilizzerà regolarmente i servizi Internet mobile.
Alla fine dello scorso anno, il 15% degli utenti italiani possedeva un telefonino di terza generazione e già 4 operatori – tra cui 3 Italia (H3G) che si occupa esclusivamente di Umts – avevano lanciato i servizi mobili avanzati come la mobile Tv.
Nelle prime sei settimane dal lancio – secondo 3 Italia – la tv sui piccoli schermi dei cellulari aveva già conquistato 140 mila utenti.
Anche se a fatica, dunque, i servizi dati stanno iniziando a prendere piede, dopo le prime difficoltà rappresentate dalla carenza di telefonini e dai prezzi ritenuti troppo alti.
Nel 2010, gli utenti 3G saranno un terzo del totale – allora gli utenti mobili dovranno aver raggiunto già quota tre miliardi – e gli operatori potranno sperare di recuperare grazie all’introduzione di nuovi servizi dati, la discesa di Arpu e Ampu.