Advertising mobile: Microsoft entra nel pay-per-call

di Alessandra Talarico |

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La pubblicità sul telefonino guadagna un nuovo grande sostenitore: anche Microsoft si lancia infatti nella pubblicità pay-per-call dal cellulare.

Grazie a un accordo con Ingenio, che fornirà la tecnologia embedded, il gigante di Redmond aggiungerà al suo servizio Windows Live Search for Mobile la possibilità, per gli inserzionisti, di entrare direttamente in contatto con i consumatori attraverso il sistema pay-per-call.

 

Messo a punto da Ingenio, il sistema permette anche a quelle aziende che non dispongono di un sito internet, ma vogliono promuovere i propri prodotti via web, di essere raggiunte dagli utenti pagando soltanto quando un potenziale cliente telefona.

 

Naturalmente la ricerca è gratuita per gli utenti, ma il service provider potrà fatturare la chiamata all’inserzionista e farsi pagare dalla società per garantire ai suoi spot un posto in prima fila.

 

L’accordo tra Microsoft e Ingenio conferma il grande interesse che le web company ripongono nel cellulare e nelle sue potenzialità di generare valore per tutti gli attori della catena, dagli operatori ai fornitori di contenuti ai pubblicitari.

 

Ingenio ha già siglato un accordo simile con AOL, che utilizza la tecnologia dal 2005.

 

La scorsa settimana, inoltre, anche Yahoo! ha annunciato il lancio della versione beta di un servizio mobile di ricerca sponsorizzata negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

 

I big di internet, insomma, sembrano tutti convinti che gli utenti mobili siano meglio disposti di quelli di linea fissa a chiamare un inserzionista – sia esso un ristorante, un cinema, un negozio, ecc – per avere maggiori informazioni su un determinato prodotto o un servizio di loro interesse.

Probabilmente perché se si effettua una ricerca col telefonino vuol dire che si ha bisogno dell’informazione proprio in quel momento.

 

Il pay-per-call, infatti, va a braccetto con la Local Search, un mercato considerato in piena espansione che secondo Kelsey Group nei prossimi 5 anni farà registrare una crescita annuale del 30,5%, passando dai 3,4 miliardi di dollari del 2005 a 13 miliardi di dollari nel 2010.

Il mercato dei classifieds (annunci) crescerà del 7,9% all’anno, fino a raggiungere 21,1 miliardi di dollari nel 2010, mentre nello specifico, il pay-per-call registrerà un tasso di crescita annuo del 130%, passando dai 57 milioni di dollari del 2005 a 3,7 miliardi di dollari nel 2010.

 

La ricerca mobile sponsorizzata diventa quindi un segmento sempre più appetibile, grazie anche alla crescente disponibilità di dispositivi e servizi multimediali e alla graduale riduzione dei costi dei servizi mobili.

 

E in effetti, il telefonino può essere considerato il canale di comunicazione business-to-consumer più innovativo e immediato, combinando una portata simile forse solo a quella della televisione alla precisione del marketing diretto, con la possibilità di offrire agli utenti informazioni mirate e tempestive e agli inserzionisti di farsi conoscere e anche di collezionare informazioni demografiche e comportamentali per perfezionare il loro messaggio.

 

Secondo alcuni analisti, tuttavia, l’advertising mobile potrebbe mettere in difficoltà quegli operatori che non sapranno adeguarsi all’evoluzione del mercato. Se da un lato aprire la porta del loro business alle web company per far leva sull’appeal di marchi noti al grande pubblico del web appare invitabile, dall’altro essi rischiano di perdere il contatto diretto con gli utenti e con i profitti legati agli schemi pay-per-click e pay-per-call.

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