Cellulari: nuovo record di vendite, ma continuano a scendere gli utili dei big

di Alessandra Talarico |

Mondo


Telefonia mobile

I cellulari hanno segnato un nuovo record nel terzo trimestre, con 256 milioni di apparecchi consegnati in tutto il mondo, in crescita del 22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Lo rende noto la società di ricerca Strategy Analytics, che sottolinea anche che la statunitense Motorola ha perso lo scettro di società a più alto livello di crescita tra i sei top vendor – primato che deteneva dal primo trimestre 2005 – scavalcata dalla joint venture Sony Ericsson che ha distribuito 18,8 milioni di cellulari, registrando un aumento delle consegne del 43%, contro il 39% della rivale.

 

Alla Razr mania, infatti, sembra essersi sostituita la passione per la musica e la fotografia: i modelli Walkman e Cybershot risultano infatti i più richiesti e hanno permesso alla società nippo-svedese di chiudere il terzo trimestre con una crescita quasi doppia rispetto al tasso di crescita generale del mercato.

Il fatturato del trimestre si è attestato a 2,9 miliardi di euro, per una crescita del 42% rispetto allo scorso anno. L’utile pre-tasse è stato di 433 milioni di euro, aumentato del 187% su base annua, mentre l’utile netto si è attestato a 298 milioni.

 

La joint venture è attualmente il quarto costruttore mondiale di telefonini con una quota di mercato pari a circa l’8%, dietro Nokia (35%), Motorola (22,2%) e Samsung (11,2%).

 

Anche per questo trimestre, dunque, la società finlandese è riuscita a mantenere la leadership del mercato, con 89 milioni di cellulari venduti, mentre la sudcoreana Samsung ha guadagnato un punto percentuale sulla connazionale LG che, nonostante il successo dei modelli della famiglia ‘chocolate’ ha registrato una crescita annuale di appena il 6%.

 

Per l’intero 2006, Strategy Analytics prevede che le vendite di telefonini toccheranno quota 1 miliardo di unità, per una crescita del 22%.

 

Il record delle vendite, però, non corrisponde a profitti record, almeno non per i due top vendor del mercato.

Nel terzo trimestre, Motorola ha messo a segno una crescita annuale del 39%, a 53,7 milioni di unità. I ricavi sono cresciuti del 17%, ma gli utili su base annua sono scesi del 45%.

 

Nokia, che ha consegnato 88,5 milioni di telefonini, ha registrato un fatturato in crescita del 20% a 10,1 miliardi di euro (rispetto a 8,4 miliardi di un anno fa), ma l’utile netto è sceso a 845 milioni di euro, contro 881 milioni dell stesso periodo 2005.

 

A cosa è dovuto questo scollamento tra gli utili e le vendite?

Una delle ragioni, specialmente nel caso di Nokia, è relativa al fatto che la parte più cospicua delle vendite è realizzata nei mercati emergenti, dove i cellulari sono venduti a meno di 40 euro l’uno, per guadagnare quote di mercato. Il prezzo medio di vendita è dunque sceso di quasi 10 euro, passando da 102 euro nel secondo trimestre a 93 euro nel terzo.

Nei mercati maturi – Europa e Stati Uniti – Nokia e Motorola stanno invece tentando di bilanciare puntando su apparecchi smart e multimediali di fascia alta.

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