Italia
Sabato 21 ottobre, con la proclamazione dei vincitori, è calato il sipario sulla prima edizione della “Festa del cinema di Roma“. Per nove giorni la città è stata protagonista del palcoscenico mediatico internazionale, con la presenza di star, film, dibattiti, proiezioni e sfilate di moda.
Fortemente voluto dal sindaco di Roma Walter Veltroni, il festival, codiretto da Mario Sesti e Giorgio Gosetti, ha superato l’esame della prima edizione, quella più importante.
Goffredo Bettini, presidente dell’Auditorium, il centro pulsante e strategico del festival, trae un primo bilancio nella conferenza stampa di chiusura: “Abbiamo raggiunto i tre obiettivi che ci eravamo preposti. Il primo era di far avvicinare il pubblico al cinema, e credo che in questo ci siamo riusciti, visti gli oltre centomila biglietti venduti. Il secondo era quello di dare spazio e visibilità a dei film che altrimenti non avrebbero raggiunto il grande pubblico, e i vincitori dimostrano che ci siamo riusciti. Si sono affermati nuovi volti, nuovi registi e nuovi film”.
Riguardo il terzo obiettivo, portare consistenti proventi economici alla città, il presidente ancora non ha i dati alla mano:“Roma ha avuto giorni magnifici durante
Una Festa – non festival – di carattere popolare, per dare spazio da una parte al glamour e alle grandi anteprime, dall’altra favorire la visibilità di un cinema autoriale, spesso agli esordi.
Dei 95 film della selezione ufficiale, 24 sono state le opere prime e 20 film sono stati diretti da registe donne.
I primi dati sono confortanti: il totale degli spettatori è stato oltre 150.000 presenze tra pubblico pagante ed accreditati. Questi ultimi sono stati. 6.837 di cui 2.426 giornalisti (578 esteri).
Sono stati 56.000 i biglietti venduti, dei quali quasi 10.000 tramite le ricevitorie abilitate e 3.750 online; 480.000 visitatori del Villaggio costruito attorno l’Auditorium e delle Mostre all’interno di esso (omaggi a Bernardo Bertolucci, Luchino Visconti, Robert Rossellini e lo stand Digital Party)
Complessivamente sono stati presentati in tutto 169 film, di cui 52 dagli Stati Uniti (incluse le retrospettive), 48 dall’Italia, 28 dalla Francia, 17 dal Regno Unito. In totale sono state rappresentate 32 nazionalità.
Numerose anche le strutture che hanno supportato la proiezione dei film. In quasi dieci giorni sono avvenute 650 proiezioni su 23 schermi nella capitale.
Cuore del festival le cinque sale dell’Auditorium (Santa Cecilia, Sinopoli, Detrassi, Teatro Studio, il teatro PalaRomaUno) più le quattro del cinema Metropolitan, dove c’è stato qualche disagio per alcune proiezioni stampa troppo affollate. In collaborazione con l’ANEC i film sono stati proiettati in nove sale di Roma e della Provincia.
Punto estremamente delicato e discusso è stato l’esperimento di trasformare la città anche come polo di concertazione creativa ed economica. Favorire la nascita di un mercato cinematografico europeo dopo la scomparsa del MIFED di Milano era una delle scommesse degli organizzatori.
Dal 13 al 16 Ottobre Via Veneto è stata ribattezzata “The Business Street”. Nelle sale degli alberghi Excelsior e Bernini più quelle adiacenti dei cinema Fiamma, Barberini e Warner Moderno sono state organizzate circa 130 proiezioni per i 230 tra buyers e sellers internazionali.
Chiusa la kermesse di compravendita cinematografica, dal 16 ottobre hanno preso il via gli incontri, circa 600, organizzati da New Cinema Network tra 60 società di produzione e 24 registi esordienti
Diamara Parodi e Sylvane Azoou, le responsabili di Business Street, hanno commentato positivamente l’evento: “Gli operatori del mercato cinematografico hanno apprezzato molto l’informalità dell’organizzazione. Un metodo che si è dimostrato vincente perchè ha saputo coniugare l’attività lavorativa con lo svilupparsi di rapporti umani. Si sono stabiliti tantissimi contatti che hanno tutte le premesse per trasformarsi in relazioni stabili”.
Anche gli addetti ai lavori italiani si sono dichiarati favorevoli all’iniziativa. Valerio De Polis della BIM aggiunge: “Complimenti soprattutto per l’organizzazione e le locations. Da quel che mi dicono i miei amici stranieri, tutto a Business Street è stato perfetto ma per l’anno prossimo cambierei le date“.
Le date sono la maggiore preoccupazione per l’edizione dell’anno prossimo. Venezia è allarmata per la vicinanza delle due manifestazioni e la conseguente gara ad assicurarsi i film migliori, innescando pochi mesi fa un’aspra polemica con gli organizzatori di Roma. Mario Sesti auspica un patto di non belligeranza: “Non avremo mai di questi problemi perchè l’offerta del mercato è enorme, c’è spazio per tutti e nessuno è scarto di nessuno“.
La Festa di Roma tuttavia si situa in una posizione cronologicamente strategica, tra il Toronto Industry Center a metà settembre e l’American Film Market ai primi di novembre, permettendo così al mercato di non chiudere mai.
Walter Veltroni, più realisticamente, ha dichiarato che la scelta sarà concordata assieme agli operatori del settore: “Discuteremo le date per
Ecco i vincitori della prima edizione di “Cinema – Festa internazionale di Roma“
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Premio al miglior film e vincitore del Marc’Aurelio d’oro a “Izobrajaya Zhertvy – Playing the Victim di Kirill Serebrennikov.
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Premio alla migliore interprete femminile a Ariane Ascaride in “Le Voyage en Arménie – Armenia” di Robert Guédiguian.
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Premio al miglior interprete maschile a Giorgio Colangeli in “L’aria salata” di Alessandro Angelini.
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Il Premio Speciale della Giuria assegnato a “This is England” di Shane Meadows.