Mercato tlc: concluse le analisi delle Autorità nazionali, la Ue si avvia alla revisione del quadro normativo

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Unione Europea


Viviane Reding

La Commissione europea dispone finalmente di un quadro più chiaro dello stato della concorrenza nel settore delle telecomunicazioni, avendo valutato  ad oggi, valutato ben 500 analisi della concorrenza nei mercati nazionali notificate dagli Stati membri, in tempo per procedere alla revisione del quadro normativo.

L’ultima notifica è quella inviata dall’Autorità per le telecomunicazioni greca, relativa all’accesso alle reti telefoniche fisse a banda stretta.

 

“La prima fase delle analisi dei mercati è stata un passo importante verso una maggiore concorrenza e maggiori vantaggi per i consumatori nei mercati delle comunicazioni elettroniche” ha dichiarato Viviane Reding, commissario Ue per la società dell’informazione e i media. “Finalmente nel mercato interno europeo vediamo emergere un approccio comune alla regolamentazione, sempre più basato su una stretta cooperazione tra la Commissione e i regolatori nazionali”.

 

Alla data odierna, quasi tutti gli Stati membri hanno effettuato un’analisi dei mercati nazionali delle telecomunicazioni e l’hanno notificata alla Commissione. Malgrado si sia trattato di un processo che ha comportato un forte investimento di risorse per tutte le parti coinvolte, grazie al ruolo centrale svolto dalla Commissione si è potuta sviluppare un’interpretazione comune dell’applicazione dei principi del diritto della concorrenza. Tutto questo sta producendo risultati concreti, a beneficio dei consumatori.

 

La notifica inviata dalla Commissione greca per le poste e le telecomunicazioni (EETT) il 19 settembre scorso, riguardante il mercato dell’accesso alla rete telefonica pubblica in postazione fissa per clienti residenziali e non residenziali, è la cinquecentesima ricevuta dalla Commissione. Il regolatore greco è giunto alla conclusione che l’operatore “storico” nazionale (OTE) possiede quasi il 100% del mercato dell’accesso a banda stretta. Questa posizione dominante potrebbe indurre OTE a praticare prezzi eccessivi o impedire l’accesso di altri operatori alla rete in condizioni adeguate. L’autorità greca propone pertanto di imporre a OTE tutta una serie di obblighi, compreso l’obbligo di affitto delle linee all’ingrosso e il controllo dei prezzi. Con lettera del 19 ottobre, la Commissione ha deciso di non sollevare obiezioni riguardo alle conclusioni formulate dall’EETT.

  

Con riferimento ai mercati dell’accesso al dettaglio, fino ad ora 22 regolatori nazionali hanno riscontrato che i rispettivi “operatori storici” si trovano in una posizione dominante e, a seguito della valutazione delle relative notifiche effettuata dalla Commissione, hanno imposto apposite misure correttive. Estonia, Lettonia e Lussemburgo devono ancora notificare alla Commissione le analisi dei rispettivi mercati  dell’accesso al dettaglio.  

  

Alcuni Stati membri hanno già iniziato una seconda fase di analisi, che servirà a verificare se le misure correttive imposte (o ritirate, nel caso di mercati concorrenziali) a seguito della prima fase abbiano avuto gli effetti desiderati e quali siano state le migliori pratiche.

 

Alla luce dell’esperienza acquisita negli ultimi tre anni con il meccanismo di consultazione comunitario previsto dalla direttiva quadro, la Commissione ritiene ora necessario migliorare la coerenza riguardo alle modalità di correzione delle disfunzioni dei mercati. I regolatori nazionali sono stati coerenti con riferimento ai mercati nei quali hanno imposto misure correttive, ma non necessariamente al tipo di misure correttive. Nel riesame annuale del quadro normativo comunitario la Commissione ha pertanto proposto di dotarsi di strumenti più efficienti per assicurare una maggiore coerenza.

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