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La scoperta non è certo nuova, ma è stata ora confermata da uno studio dell’American Society for Reproductive Medicine: l’uso smodato del cellulare potrebbe compromettere la fertilità maschile, provocando la riduzione della concentrazione e della qualità del liquido seminale.
I ricercatori hanno condotto lo studio su un campione di 360 uomini di diverse età, suddivisi in 4 gruppi: 40 non hanno mai usato il cellulare, 107 lo hanno usato per meno di due ore al giorno, 100 da due a quattro ore, 114 per più di quattro ore.
Dalle analisi è risultato che in quest’ultimo gruppo la concentrazione dello sperma è calata fino anche al 25%.
Lo stesso vale per la qualità e la motilità del liquido seminale. Quest’ultima è un fattore cruciale per il concepimento e – a causa dell’uso prolungato del cellulare – può ridursi anche di un terzo, mentre dalle analisi al microscopio si è scoperto che anche la struttura è compromessa, con un calo del 50% nel numero di spermatozoi formatisi correttamente.
Sebbene gli autori dello studio abbiano sottolineato che bisogna ancora approfondire gli studi per trovare un rapporto causa-effetto convincente, il professor Ashok Agarwal direttore del Reproductive Research Centre di Cleveland ha spiegato che i risultati della ricerca sono “chiari e significativi”.
“Il numero di persone che usa il cellulare cresce del 20-30% all’anno – ha aggiunto Agarwal – e molti lo usano senza pensare abbastanza alle conseguenze”.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i soggetti fertili producono da un minimo di 20 milioni a un massimo di 300-400 milioni di spermatozoi per millilitro di liquido seminale.
“L’uso sconsiderato del cellulare – ha detto ancora Agarwal – causa una diminuzione significativa dei parametri più importanti relativi alla salute del liquido seminale e potrebbe in definitiva portare a una diminuzione della fertilità”.
Il danno, secondo Agarwal, potrebbe essere causato direttamente dalle radiazioni elettromagnetiche del cellulare o dal calore generato dall’apparecchio quando viene tenuto in tasca, dal momento che lo sperma è molto sensibile alle variazioni di temperatura.
Lo studio dell’ASRM non è l’unico ad aver associato l’uso del telefonino al calo della fertilità maschile.
Alcuni anni fa, anche i ricercatori dell’Università ungherese di Szeged, erano giunti alla conclusione che il telefonino potrebbe ridurre del 30% la produzione di sperma, deteriorando al contempo sia la concentrazione che la mobilità degli spermatozoi.
Il Dr Imre Fejes del dipartimento di ostetricia e ginecologia dell’Università ungherese e la sua equipe hanno analizzato il liquido seminale di 221 uomini nel corso di 13 mesi e hanno interrogato i soggetti interessati sul loro uso del telefonino, trovando una correlazione tra l’uso “molto attivo” del cellulare e la riduzione della concentrazione e della qualità dello sperma.
I ricercatori hanno rilevato che la concentrazione dello sperma è molto ridotta negli uomini che hanno sempre addosso il telefonino: la loro media è di 59 milioni di spermatozoi per ogni millimetro di fluido seminale, contro gli 83 milioni degli uomini non esposti alle radiazioni del telefonino.
Ma perfino gli spermatozoi che sopravvivono all’esposizione subiscono un danno parziale, riducendo ulteriormente la fertilità.
Allo stesso modo, anche la mobilità dello sperma è compromessa: gli uomini che passano più tempo al telefonino si ritrovano con uno sperma meno mobile, 36,3% contro il 51,3% di quelli che non usano il cellulare.
I soggetti più a rischio sono gli uomini che portano il cellulare nell’apposita custodia attaccata alla cintura o nelle tasche dei pantaloni.
Anche Fejes ha comunque specificato che sono necessari ulteriori studi per confermare i risultati della ricerca, mentre gli esperti giudicano i risultati interessanti ma lontani dall’essere conclusivi.
Gli scettici obiettano infatti che se una persona parla per 4 ore al telefono, l’apparecchio non viene tenuto in tasca e non può causare il surriscaldamento dei tessuti. Presumibilmente, inoltre, le persone che passano tanto tempo al telefono, lo fanno stando seduti al volante, in una posizione che potrebbe anch’essa provocare danni ai tessuti.
L’uso smodato del telefonino, quindi, potrebbe essere solo uno dei tanti segnali di uno stile di vita sbagliato, una semplice concausa che, unita ad altri fattori, potrebbe provocare il calo di fertilità.
Questi studi, spiega Hans Evers dell’ESHRE “non sembrano prendere in considerazione i numerosi fattori di confusione che potrebbero aver falsato i risultati”.
Tra questi fattori, il livello di stress o il tipo di lavoro del soggetto preso in esame, il fatto che esso sia fumatore o no, e diversi altri aspetti che potrebbero avere ripercussioni sulla fertilità come la sedentarietà o la cattiva alimentazione.