I sistemi IBM con Power Architecture continuano a dominare la classifica Top 500

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COMUNICATO STAMPA


I sistemi IBM sono 237 nella rassegna dei 500 supercomputer più potenti al mondo e rappresentano il 49,6  per cento della potenza di elaborazione totale, secondo l’elenco appena pubblicato dei TOP500 Supercomputer Sites. Blue Gene/L IBM, sviluppato e installato presso il Lawrence Livermore National Laboratory, guida la classifica con 280,6 Teraflop di  prestazioni sostenute  o trilioni di calcoli a virgola mobile al secondo.

La leadership di settore IBM in termini di prestazioni si declina in piattaforme di calcolo diversificate: è aumentato il numero di sistemi Blue Gene (da 24 a 28, rispetto all’elenco precedente), dei cluster AMD Opteron (da 31 a 55).

Dal novembre 2005, i sistemi IBM BladeCenter sono passati da 132 a 145 sistemi totali basati su BladeCenter, nella classifica TOP500. I sistemi basati su Blade hanno rappresentato 363 Teraflop delle prestazioni totali della lista del mese di novembre. BladeCenter offre ai clienti una soluzione di calcolo ad alta densità e innovativa, con la possibilità di combinare server, storage, networking e software in un unico sistema.

La leadership della IBM si rafforza e dai clienti un’ampia di offerte che consente di stimolare l’innovazione nella scienza e nell’industria“, spiega Dave Turek, vice president, Deep Computing, IBM “Esempi di rivoluzioni scientifiche e risultati di supercomputing commercialmente rilevanti“.

A fare compagnia al sistema Blue Gene/L al Lawrence Livermore nelle prime tre posizioni della classifica TOP500 ci sono il sistema IBM Blue Gene/L Watson a 91,29 Teraflop e il supercomputer ASC Purple, recentemente potenziato  al Lawrence Livermore National Laboratory, ora con 75,76 Teraflop. Blue Gene/L e Purple sono sistemi inseriti nel Programma ASC (Advanced Simulation and Computing) della National Nuclear Security Administration (NNSA), dedicato a garantire la sicurezza e l’affidabilità dell’arsenale nucleare nazionale senza test sotterranei.

IBM detiene più di 1,75 Petaflop del totale delle prestazioni aggregate dell’elenco pari a 3.527 Petaflop, un Petaflop in più del throughput totale del concorrente più vicino, HP.
I sistemi IBM erano 4 delle prime 10 macchine in classifica, e aveva inoltre 44 dei primi 100 sistemi.

Ecco in sintesi i valori.
IBM:  
·        domina la classifica con il supercomputer con 4 dei 5 supercomputer della classifica:  BlueGene/L per il Dipartimento statunitense dell’Energia/NNSA/LLNL – 280,6 Teraflop; Blue Gene/w al Watson Research, ASC Purpleal LLNL e Mare Nostrum JS21 nel centro di Barcellona;
·        guida l’elenco con 237 sistemi;
·        domina in termini di throughput aggregato con oltre 1.750 Teraflop su 3.527 (49,6%)
·        ha il maggior numero di sistemi nella TOP10 per un singolo fornitore (4)
·        ha il  maggior numero di sistemi nella TOP20 con 6 sistemi (30%)
·        Il maggior numero di sistemi nella TOP100 con 44 sistemi (44%)
·        Il maggior numero di sistemi cluster con 171 sistemi su 361 (47,3%)
·        La macchina più veloce negli USA (Blue Gene/L al LLNL)
·        La macchina più veloce in Europa (cluster JS21 a Barcellona)

Da quando IBM ha annunciato la disponibilità commerciale della IBM System Blue Gene Solution, una versione commerciale del sistema, nel novembre 2004, sull’elenco appare un numero record di 28 sistemi Blue Gene. Basata sulla Power Architecture IBM, IBM System Blue Gene Solution è ottimizzata in termini di larghezza di  banda, scalabilità e capacità di gestire grandi quantità di dati, consumando però una frazione della potenza e dello spazio richiesto dai sistemi più veloci disponibili. IBM e i suoi partner di team stanno esplorando un numero sempre maggiore di applicazioni di high performance computing (HPC) in aree come il Life Science, la  modellazione finanziaria e idrodinamica,  la chimica quantistica, la dinamica molecolare, la ricerca astronomica e spaziale e la modellazione climatica per le soluzioni Blue Gene.

Insieme a Lawrence Livermore National Laboratory, ASTRON, AIST, NIWS, NCAR, Università di Edimburgo, San Diego Supercomputing Center, Argonne National Lab, la Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) e l’IBM Deep Computing Capacity on Demand Center, questi istituti di ricerca costituiscono un ecosistema in crescita di primi collaboratori, che sfruttano la potenza di  Blue Gene per fare avanzare la ricerca.

L’elenco “TOP500 Supercomputing Sites” è compilato e pubblicato dagli esperti di supercomputing Jack Dongarra, dell’Università del Tennessee, Erich Strohmaier e Horst Simon del NERSC/Lawrence Berkeley National Laboratory e Hans Meuer dell’Università di Mannheim (Germania). L’elenco completo può essere consultato all’indirizzo http://www.top500.org.
 


 

 

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