Unione Europea
La Commissione europea ha dato il via libera, in virtù del regolamento comunitario sulle concentrazioni, al progetto di fusione tra la finlandese Nokia e la divisione ‘network equipment’ di Siemens, valutando che l’operazione non inciderà sulla concorrenza nello Spazio economico europeo (EEE).
La società finlandese opera di fatto nel settore delle comunicazioni mobili (telefonini e infrastrutture di rete mobile) mentre Siemens esercita la sua attività nel campo delle telecomunicazioni e in diversi altri settori, dall’energia ai trasporti ai sistemi di automazione.
Entrambi i gruppi forniscono attrezzature di telecomunicazione e servizi connessi che permettono agli operatori tlc di trasmettere ai clienti ogni tipo di contenuto (voce, dati e multimedia) su scala mondiale.
Dalla fusione appena approvata nascerà una nuova società che si chiamerà Nokia Siemens Networks che andrà sotto il controllo del gruppo finlandese e nella quale entrambe le società faranno confluire le rispettive attività legate alle infrastrutture di rete fissa e mobile.
L’operazione, del valore di circa 25 miliardi di euro, consentirà ai due gruppi di ottenere sinergie per 1,5 miliardi di euro l’anno fino al 2010, grazie all’eliminazione delle funzioni doppie, al migliore uso delle reti di vendita e di marketing, alla riduzione dei costi superflui e a una miglior efficienza nel campo Ricerca e Sviluppo.
Una porzione sostanziale di queste sinergie saranno realizzate entro primi due anni dalla fusione.
La joint venture sarà guidata da Simon Beresford-Wylie – executive vice president della divisione Networks di Nokia – che assumerà il ruolo di Chief Executive Officer e da Peter Schönhofer – membro dell’Executive Board di Siemens AG Austria – in qualità di Chief Financial Officer.
La nuova entità, come spiegano le due società in una nota, punta a diventare un “leader globale con una forte posizione nei segmenti a più alto potenziale di crescita nei servizi e nelle infrastrutture di rete fissa e mobile”, grazie alla focalizzazione nella Ricerca e Sviluppo e a un’ampia presenza sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti.
In particolare, la compagnia si focalizzerà nell’offerta di servizi convergenti fisso-mobile e nelle piattaforme di prossima generazione.
La compagnia combinata, in base ai risultati 2005, potrà contare su profitti pro-forma per 15,8 miliardi di euro e sarà la seconda al mondo nel settore delle infrastrutture mobili e nei servizi, la terza al mondo nelle infrastrutture fisse e, in generale, nel mercato delle infrastrutture di telecomunicazione
Secondo l’indagine condotta dalla Ue, nonostante la considerevole quota di mercato detenuta dalla nuova società (21%), la struttura del mercato resterà competitiva, grazie alla presenza di concorrenti credibili come Ericsson e Alcatel-Lucent Technologies.