Stati Uniti
Abbiamo tagliato i fili del telefono, eliminato il bisogno di cavi per connetterci a internet e usiamo anche auricolari senza fili.
La trasmissione wireless di audio e dati è ormai considerata cosa normale eppure, abbiamo ancora bisogno di cavi per ricaricare il telefonino.
Anche questa necessità, però, sembra destinata a diventare solo un ricordo, dal momento che, secondo i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), anche l’energia potrebbe essere trasmessa in modalità wireless.
L’intuizione è venuta a Marin Soljacic del Department of Physics and Research Laboratory of Electronics del MIT, alle prese con un problema abbastanza comune: in viaggio, aveva dimenticato a casa il caricatore per il cellulare.
Se capitasse a qualcuno di noi poveri mortali, e sicuro è capitato a molti, ci limiteremmo a qualche imprecazione circa la nostra sbadataggine.
Ma i fisici del MIT, no, loro hanno subito una soluzione valida, che spesso cambia la vita a tutti.
Sebbene l’intuizione non sia ancora nella fase pratica, il team guidato da Soljacic è già al lavoro per risolvere gli inconvenienti che caratterizzano il trasferimento wireless dell’energia, che non è certo un concetto nuovo. L’induzione elettromagnetica è stata infatti scoperta nel 1831 da Michael Faraday.
Attualmente, però, la radiazione elettromagnetica è ritenuta un metodo di trasmissione poco conveniente ed efficace poiché non permette di controllare la direzione delle onde che quindi si diffondono in tutte le direzioni e si disperdono nell’ambiente.
I ricercatori del MIT, tuttavia, ritengono che questa caratteristica dell’induzione, se usata in maniera corretta, permetterebbe il trasferimento dell’energia sulle lunghe distanze all’interno di un campo elettromagnetico.
In pratica, Soljacic e compagni stanno approfondendo le ricerche sugli oggetti detti ‘non-radiative‘, cioè a radiazione nulla, capaci dunque di mantenere ‘code’ energetiche molto lunghe che, senza dissiparsi, si trasferiscono da uno all’altro.
La chiave sta nella risonanza: come avviene per due strumenti musicali con la stessa acustica, anche “due oggetti risonanti alla stessa frequenza tendono a vibrare insieme”, ha spiegato Soljacic.
Applicando lo stesso concetto alla trasmissione dell’energia, un’antenna in rame dotata di una lunga risonanza sarebbe in grado di trasferire energia a un laptop, un telefonino o qualsiasi altro oggetto elettronico dotato della stessa antenna sulla stessa frequenza.
I risultati delle ricerche del team del MIT sono stati presentati all’American Institute of Physics di San Francisco nel corso del Forum della fisica industriale, dove Soljacic è riuscito a trasferire in modalità wireless – a distanza di alcuni metri – la quantità di energia sufficiente a ricaricare un Pc portatile.
“Certo – ha spiegato il ricercatore – non è ancora chiaro né ovvio se questo sistema potrà adattarsi ai materiali e agli ambienti che conosciamo oggi, così come non è ancora chiaro quale sarà il design che andrà meglio”.
Il tutto, infatti, è stato dimostrato solo attraverso la simulazione su computer e non è ancora passato nella fase di progettazione pratica, ma i calcoli teorici dimostrano che la trasmissione wireless dell’energia è una cosa possibile e potrebbe presto permetterci di abbandonare fili e cavi anche per ricaricare il telefonino.