Europa
Lo shopping online per i regali di Natale è sempre più diffuso. Sono ormai tanti gli utenti che si affidano al web, per fare comodamente gli acquisti ed evitare file e giri per i negozi.
Comodamente accomodati davanti al proprio pc, con un semplice clic del mouse, tanta gente riesce a trovare anche le cose più impensabili da far trovare sotto l’albero ai propri cari. Ma attenzione alla truffe, quelle purtroppo sono sempre in agguato e troppo spesso passano inosservate, come rivela uno Studio di Websense, leader nella sicurezza web e nel software di web filtering, e condotta da Dynamic Markets lo scorso novembre.
I dati raccolti evidenziano, infatti, che la ricerca dell’affare troppe volte fa passare in secondo piano i rischi di internet.
Maurizio Garavello, country manager di Websense per l’Italia, ha sottolineato: “Lo shopping online nel periodo di Natale è un’attività da compiere con prudenza“.
Aggiungendo: “In questo periodo dell’anno, infatti, la gente è così indaffarata che è più facile trascurare i sempre presenti rischi per la sicurezza che può comportare lo shopping online. E invece, proprio in periodi come il Natale, quando gli acquisti online registrano una naturale impennata, i rischi aumentano e si osserva sempre un incremento dei siti che contengono codice maligno, giacché i cybercriminali sanno bene come approfittare della situazione per andare a caccia di numeri di carte di credito”.
Garavello ha ricordato: “Le truffe online sono sempre più sofisticate e i consumatori non devono abbassare la guardia”.
L’indagine è stata condotta su un campione di oltre 1053 consumatori, da 16 anni in su, delle tre principali capitali europee dello shopping: Milano, Parigi e Londra.
Allarmanti i risultati che registrano che il 75% delle persone che acquistano online i regali di Natale non è in grado di dire con sicurezza se un sito eCommerce sia o meno affidabile e solo un consumatore su quattro percepisce i rischi cui può essere esposta la carta di credito utilizzata per tali acquisti.
Per il 39% degli intervistati, la maggiore preoccupazione è piuttosto che i regali siano consegnati in tempo. La presenza di offerte speciali resta per il 36% il principale fattore di scelta di un sito rispetto a un altro.
Il 35% del campione ha ammesso di non controllare sempre la presenza del lucchetto che dovrebbe stare a indicare il requisito minimo di sicurezza per un sito di eShop, con il 18% che ha risposto di non sapere nemmeno di cosa si tratti.
Un significativo 17% del campione intervistato è apparso totalmente inconsapevole dell’esistenza di minacce alla sicurezza e ritiene che lo shopping natalizio online sia del tutto privo di rischi e che non vi sia ragione di preoccuparsi.
Ma da dove si farà lo shopping online?
L’89% degli intervistati effettuerà acquisti online dal pc di casa, il 33% userà anche il pc dell’ufficio e il 54% di questi ultimi non ha però idea se tale pc abbia strumenti di protezione attivi.
Londinesi (42% del campione specifico) e parigini (46%) sembrano essere quelli più propensi a prendersi il rischio di visitare siti sconosciuti alla ricerca di occasioni. Solo il 20% del campione milanese agisce allo stesso modo.
Le donne si dimostrano globalmente più attente ai rischi potenziali dello shopping online, preferendo utilizzare solo siti di eShop molto noti (51% delle donne contro il 41% degli uomini), mentre il 39% degli uomini (contro il 33% delle donne) effettua acquisti qua e là, sui siti che presentano le migliori occasioni senza preoccuparsi troppo dell’origine di tali siti o della loro autenticità.
I milanesi sono i più disposti a effettuare acquisti esclusivamente dai siti di marchi molto noti (54% del campione specifico), contro il 44% e 40% rispettivamente di londinesi e parigini. E sono i meno fiduciosi nelle loro capacità di identificare un sito web sicuro (89%), in confronto a londinesi (67%) e parigini (69%).
L’arrivo in tempo dei regali acquistati online è decisamente la principale preoccupazione che accomuna gli intervistati di tutti e tre i Pesi, con i francesi più preoccupati (46%) di inglesi (33%) e italiani (38%)
Le questioni di ordine pratico sembrano quelle che preoccupano di più tutti gli intervistati di ogni Paese, di contro meno attenti alle problematiche della sicurezza internet. Solo un esempio: il 21% dei londinesi colloca la seccatura di dover restituire acquisti non corrispondenti a quanto immaginato prima della preoccupazione per la sicurezza degli acquisti online.
Nonostante siano molti quelli che lo usano per lo shopping online, il 58% degli intervistati ritiene che il pc dell’ufficio sia meno sicuro di quello di casa nel proteggere i dati sulle loro carte di credito. Un po’ più fiducia negli strumenti di protezione attivi in ufficio la dimostrano i milanesi (34%) rispetto a londinesi (17%) e parigini (15%).