Rai verso il futuro: la trasmissione multipiattaforma resta una scommessa, previsti investimenti per 1 mld di euro  

di Raffaella Natale |

Italia


Rai - sede

Si comincia a delineare quale sarà la nuova veste della Rai, alle prese con le nuove sfide tecnologiche e con il prossimo passaggio al digitale terrestre, dagli interventi dei vertici di Viale Mazzini in audizione in Commissione di Vigilanza.  

Presenti il presidente Claudio Petruccioli, il direttore generale Claudio Cappon e il vicedirettore generale Giancarlo Leone, che è stato capo delegazione per la definizione del contratto di servizio.

 

Cappon si è soffermato in modo particolare sulla decisione di mandare Raidue sulla Tv digitale terrestre (TDT) e poi sul palinsesto, budget di spesa, qualità dell’offerta. Tanti gli argomenti di fondamentale importanza, per una Tv pubblica che ha deciso di rifarsi il look, e non solo, per essere più competitiva su un mercato che corre sempre più verso la multimedialità.

 

Il direttore generale ha tenuto a precisare il perché della scelta presa da Rai, ma anche da Mediaset, di non mandare le reti ammiraglie per prime sul nuovo sistema digitale nella provincia di Cagliari, ma di optare per Raidue e per Rete4.

Una scelta che ha destato qualche polemica soprattutto all’interno dell’azienda, specie da parte dell’Usigrai e il Cdr del tg2 che l’hanno definita “…estemporanea e poco attenta alle preoccupazioni dei lavoratori…”.

Cappon ha spiegato che è “…venuta dopo un negoziato con le Autorità locali. La proposta iniziale di tutte le emittenti era quella di mandare le reti maggiori sulla nuova tecnologia a fare da battistrada, ma questa nostra proposta è stata vista con preoccupazione e così si sono scelte altre soluzioni”.

Quanto poi alla possibilità che la scelta effettuata su Raidue possa essere estesa alla sperimentazione in altre zone del Paese, dopo Cagliari, il Dg ha risposto che “…dipenderà dalle scelte normative che saranno fatte”.

 

Passando, invece, allo spinoso capitolo del palinsesto del digitale terrestre – secondo molti ancora poco attrattivo per il grande pubblico – Cappon ha promesso che presto, oltre a RaiUtile e al nuovo canale dedicato ai bambini, sul digitale terrestre partiranno una nuova versione di RaiNews24, ci sarà un canale tutto dedicato allo sport, e si attingerà a piene mani dalle produzioni di RaiEducational.

Questa dunque, almeno per ora, la risposta di Viale Mazzini a Mediaset che ha già annunciato un nuovo canale all news e un canale dedicato alle serie Tv. “…Voglio precisare – ha aggiunto il direttore generale – che per il digitale terrestre puntiamo su un’offerta free, per valorizzare in termini di valore aggiunto le offerte integrative, su cellulari o satellite ad esempio, che il servizio digitale prevede”.

 

In tema di multimedialità, Cappon in audizione ha anche sottolineato che “…già oggi offriamo su internet il doppio della produzione e dei contenuti messi in rete dalla BBC”. E che, nonostante la trasmissione in multipiattaforma sia comunque una scommessa, “…noi vogliamo presidiare questa tecnologia comunque”.

 

Per quanto riguarda, invece, il contratto di servizio 2007-2009, il Dg ha sottolineato che per il budget previsionale 2007, approvato dal Cda dell’azienda, anche “…per il prossimo anno si prevede una perdita, sia pure inferiore a quella di quest’anno”.

Il bilancio 2006 chiuderà con un passivo di 60 milioni di euro e si prevede per il 2007 in perdita per circa 35 milioni.

 

Pur ammettendo che “…il problema delle risorse certamente si pone“, Cappon ha precisato che, a parte quanto previsto nel contratto di servizio come intervento pubblico, “…dobbiamo fare da soli. E sappiamo che, se non corriamo questo rischio, restiamo fuori. Per questo, non è il momento di lesinare sugli investimenti: abbiamo un bisogno disperato di investire e lo faremo”.

“…Il contratto di servizio – ha detto ancora il direttore generale – rappresenta un impegno importante per l’azienda, sia dal punto di vista editoriale, sia gestionale, sia finanziario”.

“…Ma non rinunceremo – ha aggiunto – agli investimenti nell’innovazione che rimangono la priorità, altrimenti per noi non c’è futuro: per il prossimo anno conteggiando anche il prodotto sono stimati in circa 1 miliardo di euro. Siamo fiduciosi – ha precisato – di recuperare risorse sia da un’ottimizzazione dei costi gestionali sia dal recupero di 200-330 milioni dall’evasione del canone”.

 

Cappon ha parlato di qualità dell’offerta, come uno dei parametri chiave del nuovo contratto di servizio. Inoltre ha sottolineato l’impegno che attende la Rai in fatto di prodotto audiovisivo, non solo sul piano degli investimenti (+50% negli obblighi) e considerando anche la possibilità di rapportarsi con produttori indipendenti. Il contratto prevede inoltre un “…forte impegno aziendale…” nell’offerta multimediale, come pure nel digitale terrestre. A questo proposito il Dg ha ricordato che è stato avviato “un percorso importante“. Di rilievo anche la Commissione paritetica di controllo prevista dal contratto.

 

L’impegno sulla qualità ha trovato d’accordo anche il presidente della Commissione di Vigilanza, Mario Landolfi, convito che la Rai debba fare da “capifila” in questo senso.

Il presidente ha sottolineato l’esigenza che il servizio pubblico abbia una sua riconoscibilità, e questa deve essere rappresentata attraverso “…un principio di responsabilità editoriale”.

“E’ fondamentale – ha spiegato – saper individuare e riconoscere ciò che è finanziato dal canone e quello che è invece finanziato dalla pubblicità”. Aggiungendo, infine, quanto sia necessario trovare il modo perché si possa rendere effettivamente attuabile, e senza scappatoie per la Rai, il nuovo contratto di servizio.

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