Il web del futuro? Libero, neutrale e senza DRM. Parola di Tim Berners-Lee

di Alessandra Talarico |

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Tim Berners Lee

Internet deve essere di tutti. Chiunque deve poterlo usare, a prescindere dall’hardware, dal software, dal service provider, dalla lingua parlata, da eventuali disabilità.

Nessuno deve controllarlo, sia esso un governo o un’azienda.

È questo il pensiero di uno dei padri fondatori di internet, Tim Berners-Lee, secondo il quale “un approccio non-discriminatorio a internet è essenziale per una società basata sul world wide web”.

 

Parlando a Washington di fronte ai deputati della House of Representatives nel corso del primo di una serie di incontri per fare il punto sul futuro del World Wide Web, Berners-Lee si è detto convinto che internet debba restare “un foglio bianco su cui ognuno possa tessere le sue trame, uno strumento che non limiti in alcun modo l’innovazione che è dietro l’angolo”.

Questo mezzo di comunicazione, “è così importante che merita un trattamento speciale”, ha continuato, spezzando una nuova lancia a favore della Net neutrality come condizione essenziale per l’ulteriore sviluppo del web.

 

Berners-Lee ha spiegato che il web, e tutto quello che succede nel cyberspazio, si basa su protocolli tecnologici e convenzioni sociali.

I protocolli, come l’http e l’html stabiliscono in che modo i computer interagiscono, mentre le convenzioni sociali – come ad esempio le regole da porre alla base dei siti di social networking – dipendono dal modo in cui le persone preferiscono o sono abituate a interagire.

 

Appena girato l’angolo del primo decennio di utilizzo di massa del web, conosciamo ancora pochissimo di questi complessi meccanismi tecnici e sociali.

Per lo scienziato, “abbiamo soltanto grattato la superficie di quello che potrebbe essere realizzato con un maggiore approfondimento scientifico sul design, le operazioni e l’impatto sociale del web”.

 

Berners-Lee ha parlato anche di Digital Rights Management (DRM), ribadendo la sua convinzione che le tecnologie standardizzate royalty-free siano la chiave per la crescita del settore. Una frecciatina alla Apple che con la sua tecnologia non-standard ha di fatto inibito la crescita potenziale del negozio di musica virtuale iTunes music store.

Alla repubblicana Mary Bono (ex moglie del cantante Sonny), che ha chiesto allo studioso come sarà possibile compensare gli artisti senza DRM e ha paragonato l’assenza di queste tecnologie alla mancata applicazione della legge sull’eccesso di velocità il guru ha risposto che l’approccio migliore è quello di realizzare un software in grado di permettere alle persone di fare la cosa giusta prima. “Non bloccherà nessuno, ma farà sapere che si sta ascoltando musica che non si potrebbe ascoltare”, ha detto lo scienziato, paragonando i DRM a meccanismo in grado di imporre i limiti di velocità, bloccando bruscamente ogni macchina che li superi.

   

Un robusto design tecnico, decisioni innovative di business e politiche pubbliche sane, in sostanza, necessitano di una conoscenza più profonda delle complesse interazioni tra società e tecnologia.

“Noi la chiamiamo scienza della consapevolezza: la scienza e l’ingegneria di questo enorme sistema a vantaggio del bene comune”, ha aggiunto Berners-Lee, sottolineando che la priorità per i legislatori, dovrebbe essere data alla protezione delle comunicazioni, che permettono alla scienza, alla politica, all’educazione e anche – perché no – ai diari personali, di crescere.

 

“La comunicazione tra le persone è quello che ci rende una società – ha concluso – il World Wide Web è, insieme, tecnologia e società, computer e persone”.

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