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Sicurezza dei cavi sottomarini. La ‘Lettera’ degli operatori a Ue, Regno Unito e NATO: “È priorità strategica”

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GlobalConnect, Alcatel Submarine Networks, NKT, Orange, Proximus, Telecom Italia Sparkle, Telefónica, Vodafone e Telenor chiedono maggiore protezione dei cavi sottomarini, per internet, energia, economia e sicurezza. Servono investimenti, sorveglianza e una cooperazione pubblico-privata strutturata.

Open Letter from european telecommunications operators and subsea cable stakeholders to the European Union, United Kingdom, and NATO on subsea critical infrastructure security

La “Lettera” a Unione europea, Regno Unito e NATO per la protezione e la resilienza dei cavi sottomarini

In un momento in cui la sicurezza e la resilienza dell’Europa sono messe alla prova da minacce ibride e tensioni geopolitiche crescenti, un gruppo di importanti operatori del settore delle telecomunicazioni e delle infrastrutture digitali lancia un appello forte e chiaro all’Unione europea (Ue), al Regno Unito e alla NATO: proteggere i cavi sottomarini, la spina dorsale invisibile della nostra economia e comunicazione digitale.

La lettera, firmata da colossi del settore come GlobalConnect, Alcatel Submarine Networks, NKT, Orange, Proximus, Telecom Italia Sparkle, Telefónica (TEF), Vodafone e Telenor, mette in guardia sulla vulnerabilità crescente di queste infrastrutture critiche, sottolineando che i cavi sottomarini svolgono un ruolo vitale nella connettività, competitività e capacità di difesa e stabilità economica dell’Europa”.

Il ruolo cruciale dei cavi sottomarini, “proteggerli è una priorità strategica

I cavi sottomarini sono responsabili del 99% del traffico globale di dati internet. Attraversano oceani e mari, collegando continenti e assicurando lo scambio istantaneo di informazioni, transazioni finanziarie, comunicazioni governative e servizi essenziali. Un’interruzione anche parziale di questa rete avrebbe ripercussioni globali, come sottolineano i firmatari della lettera: Le conseguenze dei danni ai cavi sottomarini si estendono ben oltre l’Europa, potenzialmente colpendo infrastrutture globali di internet e dell’energia, ma anche delle comunicazioni internazionali, delle transazioni finanziarie e dei servizi critici in tutto il mondo”.

Negli ultimi mesi, episodi sospetti di danneggiamento ai cavi nel Baltico e nel Mare del Nord hanno acceso i riflettori su queste infrastrutture. In un contesto di minacce ibride e tensioni internazionali, la protezione delle reti sottomarine diventa una priorità strategica.

Un piano europeo e di cooperazione internazionale sui cavi sottomarini

Le imprese accolgono positivamente l’EU Action Plan on Cable Security, che fornisce un quadro chiaro per rafforzare la sicurezza dei cavi sottomarini, e sottolineano l’importanza di strumenti come il Connecting Europe Facility (CEF) per finanziare interventi mirati. Accogliamo in particolare con favore il riferimento all’aspetto strumentale del Connecting Europe Facility (CEF) e la disponibilità della Commissione europea ad avviare un dialogo dedicato con l’industria”.

Ma serve di più: serve una cooperazione strutturata tra Unione europea, Regno Unito e NATO, capace di integrare anche gli strumenti e i fondi delle autorità britanniche e dell’Alleanza Atlantica. Gli strumenti delle autorità del Regno Unito e della NATO potrebbero rafforzare lo slancio, se coordinati in modo efficace”.

Recentemente, la NATO ha lanciato una missione chiamata “Baltic Sentry, per pattugliare il Mar Baltico con aerei, navi da guerra e droni, proprio a conferma della centralità dei cavi sottomarini, che trasportano enormi volumi di dati Internet tra tutti i paesi.

Un appello all’azione congiunta pubblico-privata, la roadmap e i punti chiave su cui lavorare

Il documento propone la creazione di una roadmap condivisa per implementare il piano d’azione europeo, con un coinvolgimento pieno dell’industria. “È fondamentale coinvolgere gli stakeholder industriali e stabilire una chiara tabella di marcia per l’attuazione”.

Gli autori chiedono anche investimenti in tecnologie avanzate di sorveglianza e mitigazione dei danni, più percorsi ridondanti via cavo (sia terrestri che sottomarini), processi autorizzativi semplificati, e il rafforzamento dello scambio di intelligence e conoscenze tecniche tra i soggetti pubblici e privati.

Infine, invitano le istituzioni a “investire in un solido scambio di conoscenze e intelligence, nonché in iniziative condivise di monitoraggio e sorveglianza, coinvolgendo tutti gli stakeholder rilevanti”. Un’alleanza strategica tra settore pubblico e privato che consenta di rispondere alle minacce in modo tempestivo ed efficace.

La protezione dei cavi sottomarini non è più una questione tecnica o industriale: è diventata un pilastro essenziale della sicurezza collettiva e della resilienza economica europea. Come affermano chiaramente i firmatari della lettera: “La sicurezza dei cavi sottomarini deve essere una pietra angolare degli sforzi più ampi di protezione delle infrastrutture. Agendo ora, possiamo proteggere le reti che sostengono il nostro futuro condiviso”.

In un mondo sempre più interconnesso, la sicurezza digitale passa dalle profondità dei mari. Ignorare questa realtà sarebbe un rischio troppo grande per l’Europa e per l’intero sistema globale.

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