Roaming: la strada verso il taglio delle tariffe ‘è aperta’. Decisione finale entro l’estate

di Alessandra Talarico |

Tetto massimo per chiamare dall'estero, 50 centesimi al minuto

Unione Europea


Viviane Reding

I 27 ministri delle comunicazioni della Ue si sono incontrati in via informale oggi ad Hannover per discutere della riduzione delle tariffe del roaming.

“La strada è aperta”, ha dichiarato il Commissario Viviane Reding, sottolineando che tutti i ministri sono d’accordo sul fatto che “c’è bisogno di una soluzione per il roaming sia per il dettaglio che per l’ingrosso”.

Il ministro tedesco dell’Economia e della tecnologia Michael Glos ha aggiunto che una “soluzione potrebbe arrivare prima dell’estate” e potrebbe riguardare, oltre il traffico voce, anche quello dati.

Il prossimo appuntamento per discutere dell’argomento sarà a giugno a Bruxelles.

 

In base alla volontà della Commissione, le tariffe del roaming praticate ai consumatori europei potrebbero subire tagli fino al 70%. Per raggiungere questo obiettivo sono previsti anche tetti per le tariffe all’ingrosso.

Al di sotto di questi tetti, il gioco lo farà la concorrenza.

 

Il prezzo medio attuale per una chiamata di un minuto dall’estero è di 1,15 euro. La Ue propone un prezzo massimo di 50 centesimi al minuto per le chiamate effettuate e di 15 centesimi per quelle ricevute, dal momento che il costo di gestione del servizio da parte degli operatori non supera i 12 centesimi al minuto.

 

Oltre a ridurre le tariffe, la Ue chiede anche maggiori sforzi in nome della trasparenza: agli operatori dovranno fornire agli utenti informazioni complete sulle tariffe praticate al momento della sottoscrizione del servizio e l’aggiornamento costante sulle variazioni delle tariffe. Alle autorità nazionali di regolamentazione il compito di seguire da vicino l’andamento delle tariffe applicate ai servizi di trasmissione dati come i messaggi SMS e MMS.

 

La proposta della Commissione è attualmente al vaglio del Parlamento europeo e dei 27 ministri europei delle tlc, che – si auspica la Commissione – dovrebbero giungere a un accordo definitivo prima dell’estate.

 

Gli operatori mobili, sul piede di guerra, sostengono che un taglio alle tariffe del roaming farebbe perdere al settore introiti per 4,3 miliardi di euro, pari a una quota del 10%-18% dei profitti totali. Baggianate, ha risposto l’associazione dei consumatori europei: nessuno dovrebbe pagare più di 33 centesimi al minuto per una chiamata in roaming, tutto il resto è fumo negli occhi.

Una riduzione delle tariffe, infatti, difficilmente farebbe crollare i profitti – coma paventato dall’industria – perché i vantaggi economici si tradurrebbero in un aumento dell’utilizzo del servizio.

 

Molte le iniziative degli operatori per tentare di evitare l’intervento della mannaia europea, nessuno però è risucito a convincere il Commissario reding a non procedere.

Sebbene infatti la Commissione non sia solita intervenire per egolare i mercati al dettaglio, cla natura eccezionale del mercato del roaming ha neso necessario un intervento.

“Le forze di mercato – spiega l’esecutivo – sono ancora insufficienti ad assicurare che la riduzione dei prezzi all’ingrosso si trasformi in benefici per i consumatori”.

 

Vodafone, da canto suo, ha presentato ieri una nuova tariffa dati flat per il roaming internazionale che entrerà in vigore dal primo luglio. I clienti che viaggiano all’estero potranno navigare su internet e consultare le email a una tariffa giornaliera di 12 euro fino a 50 Mb di dati. Previste anche nuove tariffe wholesale da 50 centesimi per brevi sessioni fino a 200 Kb di dati. Per sessioni superiori, la tariffa sarà di 50 centesimi per Mb.

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