La truffa “dell’abbiamo ricevuto il tuo CV” si sta allargando in tutta Italia e il fenomeno del telemarketing selvaggio è sempre più diffuso e incontrollabile. Per mettervi un freno è in discussione un riordino totale del mercato dei call center che procede in Parlamento. “Fratelli d’Italia è stata la prima forza politica a porre una forte attenzione sulla necessità di regolamentare il settore dei call e contact center, a tutela delle aziende, dei lavoratori e dei consumatori. Oggi, con l’approvazione nelle Commissioni del nostro testo base, a mia prima firma, compiamo un passo fondamentale per dare risposte concrete e mettere fine a un far west normativo che penalizza tanto gli operatori quanto i cittadini”, lo dichiara l’On. Eliana Longi (FDI) a margine dell’esame delle proposte di legge in materia, nelle Commissioni riunite Trasporti e Attività Produttive della Camera.
“Ora si apre una fase di lavoro serrato per migliorare il testo, ampliando la convergenza e garantendo un intervento normativo forte, efficace e realmente applicabile. L’obiettivo è chiaro: garantire condizioni di lavoro più dignitose, contrastare il fenomeno del telemarketing illegale e offrire ai cittadini una protezione concreta da pratiche commerciali invasive a tutela della privacy. Ringrazio i colleghi di tutte le forze politiche per la collaborazione e il sostegno. Continueremo con determinazione su questa strada per ottenere in tempi rapidi un risultato tangibile per il Paese”, conclude Longi.
Prefisso unico
Il Pd ha presentato un emendamento al decreto bollette per far sì che le chiamate di telemarketing siano riconoscibili sullo smartphone attraverso una scritta che avverte della telefonata commerciale, che dovrebbe apparire sullo schermo del telefonino insieme con il numero, o attraverso un prefisso unico assegnato solo a questo tipo di telefonate, in modo da renderle riconoscibili. A quel punto, sarebbe l’utente a decidere se rispondere o no.
In media si ricevono due telefonate al giorno dai call center. I due emendamenti sono stati presentati al decreto legge Bollette attualmente all’esame in commissione alla Camera. In questo contesto il registro delle opposizioni, che ha aperto ai numeri mobili, non riesce ad essere efficace.