La sperimentazione di Starlink in alcune ambasciate italiane è già in corso da tempo. Non c’è alcun contratto chiuso da parte del Governo con SpaceX. Per quanto riguarda il progetto Italia 1 Giga., il Governo vuole testare in alcune regioni l’uso del satellite come complemento della fibra. Per quanto riguarda il programma satellitare europeo Iris 2, l’Italia guarda con interesse agli sviluppi ma non si preclude la possibilità di usare tecnologie alternative e complementari di qui al 2030, quando Iris 2 dovrebbe (se tutto va bene) entrare in funzione almeno in una prima fase. Questi alcuni dei punti nodali emersi dalle risposte del ministro per i Rapporti Parlamentari Luca Ciriani, che ieri ha risposto in Senato a una serie di interrogazioni e interpellanze del Pd su Starlink.
Di seguito l’intervento in Senato del Ministro Luca Ciriani in Senato dal minuto 4′.20”, a seguire la doppia replica del capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia (che chiede conto anche del ruolo dell’Italia nel progetto europeo GovSatCom e chiama in causa il ministro Foti sul Pnrr), del senatore Enrico Borghi di Italia Viva e del Senatore del Pd Daniele Manca. Il dibattito si chiude al minuto 44′.40”.
E’ emersa la novità delle sperimentazioni nelle ambasciate
“Sono state avviate alcune sperimentazioni con i sistemi satellitari Starlink presso le sedi diplomatiche in Burkina Faso, in Bangladesh, in Libano e in Iran, che dunque sono state dotate di antenne Starlink anche se nessuna ad oggi è attiva”. Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo in Aula al Senato ad un’interrogazione sul sistema satellitare Starlink. “La procedura – ha aggiunto Ciriani – prevede che le antenne siano attivate unicamente per testarne il funzionamento e siano poi sospese con l’obiettivo di riattivarle solo ove si rendesse necessario. Per completa informazione si rappresenta che in questi casi, come tutti gli altri, la stipula dei contratti per i dispositivi di connessione non avviene con accordi diretti con le società che forniscono il servizio, cioè con SpaceX, ma tramite imprese terze italiane che garantiscono fornitura e assistenza, come ad esempio Telespazio, e viene perfezionata sul portale degli acquisti in rete della pubblica amministrazione o in situazioni di urgenza da parte delle ambasciate sul mercato locale.
Tra l’altro, trattandosi di contratti ampiamente sotto soglia, si procede autonomamente all’affidamento diretto. I singoli contratti sono formalizzati con delibere a contrarre, che vengono pubblicati sul sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. A luce di quanto esposto, dunque, è evidente che non c’è stato l’affidamento da parte del Governo di infrastrutture critiche del paese a Starlink, come invece l’interrogazione assume”.
Interrogazione uso di Starlink nelle aree non raggiunte dalla banda larga
Per quanto riguarda la prima interrogazione 3-01394 sull’utilizzo della Rete Starlink per la copertura delle aree non raggiunte dalla banda larga, il ministro Ciriani ha risposto che “con riguardo alle questioni sollevate dall’interrogante, il Governo ha già riferito in più occasioni, mediante l’intervento di numerosi suoi rappresentanti, a cominciare dallo stesso Presidente del Consiglio, da ultimo nella conferenza stampa dello scorso 9 gennaio, e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione, senatore Butti, tra i principali fautori dell’attuazione del Piano Italia a 1 Giga.
Ciriani, ‘Il Governo non intende emendare il Piano Italia 1 Giga’
Tuttavia, questa è un’occasione utile per ribadire che il Governo non intende emendare l’impostazione dei piani PNRR sulle reti ultraveloci, che, in particolare con riferimento al Piano Italia 1 Giga, vedono la fibra ottica come la tecnologia di riferimento. Il Governo ha ereditato un grave ritardo dai precedenti Esecutivi rispetto ai piani PNRR, ma sta già profondendo tutti gli sforzi possibili per recuperare terreno”, aggiunge Ciriani.
“Già nel 2024 si è registrata una netta accelerazione nel dispiegamento dei piani pubblici per la connettività finanziati dal PNRR. Il Governo prosegue nel suo impegno per conseguire i target nel 2026. Lo stato di attuazione dei piani PNRR sulle reti ultraveloci affidati a Infratel Italia è disponibile e consultabile da tutti con un aggiornamento regolare sulla piattaforma connetti.italia.it.
Il Piano Italia a 1 Giga è un elemento chiave del nostro impegno nel PNRR. Siamo consapevoli dell’importanza di raggiungere il target previsto per il 2026. Il Governo sta lavorando con impegno per sostenere gli operatori aggiudicatari e Infratel nella realizzazione del Piano, con l’obiettivo di semplificare e accelerare i lavori. Visti i ritardi degli operatori, il Governo sta esplorando opzioni che possano contribuire a garantire connettività nell’immediato. Con riferimento alle aree più remote, il Governo sta valutando, con Starlink e altri operatori, l’ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti.
Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune Regioni italiane del Nord, del Centro e del Sud, per sperimentare la fornitura di un servizio space-based rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. In ogni caso, come già riportato nella nota di Palazzo Chigi pubblicata lo scorso 6 gennaio, si ribadisce che non sono stati firmati contratti né sono stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio”.
A seguire, il ministro Ciriani ha risposto anche ad una seconda interrogazione la 3-01474 sull’utilizzo della rete satellitare Starlink in luogo di un sistema unico europeo di comunicazioni. “Per quanto riguarda l’utilizzo della rete satellitare Starlink, con la nota dello scorso 6 gennaio la Presidenza del Consiglio ha smentito che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink. Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati.
Anche il ministro Crosetto, nel corso della seduta della Camera dello scorso 8 gennaio, si è pronunciato sull’argomento precisando che neanche la Difesa ha mai approvato un accordo al riguardo. Più recentemente, durante la conferenza stampa d’inizio anno, il presidente del Consiglio Meloni ha dichiarato che SpaceX ha avuto modo di illustrare al Governo una tecnologia che permette di garantire comunicazioni sicure a livello mondiale e che quindi per il Governo può essere interessante, nell’ottica di assicurare un collegamento continuo, ad esempio con le sedi diplomatiche o con i contingenti militari all’estero. Sempre il Presidente del Consiglio ha messo in luce che le interlocuzioni con SpaceX rientrano nella normale attività di qualsiasi Governo, che consiste anche nel conoscere l’offerta delle aziende che operano sul mercato per cercare soluzioni meritevoli da adottare dopo aver condotto le istruttorie del caso.
Ciriani, avviate sperimentazioni con Starlink in alcune sedi diplomatiche
“Proprio riguardo alle sedi diplomatiche, erroneamente citate nell’articolo giornalistico, è bene compiere una precisazione. Le ambasciate all’estero hanno dei piani di emergenza pensati per fronteggiare situazioni critiche, al verificarsi delle quali è fondamentale poter disporre di una comunicazione continua e affidabile con Roma, per seguire la corretta e tempestiva attuazione di tali piani. Sotto questo aspetto, dunque, l’affidabilità delle reti di connessione di telefonia e Internet è cruciale e purtroppo l’esperienza insegna che le reti di connessione possono diventare inaccessibili per una pluralità di cause, che possono essere ad esempio naturali, come catastrofi, o di natura politica, come la decisione delle autorità locali di disporre a tempo indefinito il blocco telefonico o di Internet. Per cercare sistemi di connessione più affidabili, nell’ultimo triennio l’unità di crisi della Farnesina ha esaminato numerose soluzioni, che variano dalle reti di telefonia satellitare alle reti radio ultra high frequency (UHF) e very high frequency (VHF), alle connessioni Internet satellitari che, in particolare, assicurano sia il traffico voce sia il traffico dati”.
Ciriani, sistemi satellitari pensati come backup
Giova precisare che questi sistemi di connessione sono pensati come soluzione di backup rispetto alle normali linee di comunicazione commerciali disponibili e non vengono destinati alle attività ordinarie delle nostre ambasciate, né sono utilizzati per scambiare informazioni classificate. È proprio in questo scenario che sono state avviate alcune sperimentazioni con i sistemi satellitari Starlink presso le sedi diplomatiche in Burkina Faso, in Bangladesh, in Libano e in Iran, che dunque sono state dotate di antenne Starlink, anche se nessuna ad oggi è attiva. La procedura prevede che le antenne siano attivate unicamente per testarne il funzionamento e siano poi sospese con l’obiettivo di riattivarle solo ove si rendesse necessario”.
Ciriani: Nessun affidamento diretto del Governo, ma tramite imprese terze italiane come Telespazio
“Per completa informazione si rappresenta che in questi casi, come in tutti gli altri, la stipula dei contratti per i dispositivi di connessione avviene non con accordi diretti con le società che forniscono il servizio, cioè con SpaceX, ma tramite imprese terze italiane che garantiscono fornitura e assistenza, come ad esempio Telespazio, e viene perfezionata sul portale degli acquisti in rete della pubblica amministrazione o, in situazioni di urgenza, da parte delle ambasciate sul mercato locale. Tra l’altro, trattandosi di contratti ampiamente sottosoglia, si procede autonomamente all’affidamento diretto. I singoli contratti sono formalizzati con delibere a contrarre che vengono pubblicate sul sito del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Alla luce di quanto esposto, è dunque evidente che non c’è stato l’affidamento da parte del Governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink, come invece l’interrogazione assume. Come già assicurato dal presidente Meloni, ogni eventuale ulteriore sviluppo sulla questione sarà gestito secondo le consuete procedure”.
Ciriani: Comunicazioni satellitari europee: Governo italiano consapevole e partecipe
Infine, una notazione per quanto riguarda il programma per le comunicazioni satellitari governative dell’Unione europea: il Governo è pienamente consapevole e partecipe delle iniziative in atto in ambito europeo nel settore delle comunicazioni governative sicure. Tuttavia, queste iniziative non avranno una piena capacità operativa prima del 2030. Per questa ragione, è stata avviata un’attività esplorativa per verificare quali altre possibilità, in modo complementare e non alternativo ai programmi europei, possano soddisfare le esigenze esistenti fintanto che il programma europeo non sarà finalmente operativo. Qualsiasi proposta che coinvolga infrastrutture strategiche, specialmente in ambito di telecomunicazione, viene valutata rigorosamente per il rispetto di criteri di sicurezza nazionale. In tal senso, l’eventuale utilizzo di tecnologie come quelle proposte da SpaceX sarà sottoposto al vaglio delle garanzie sulla sovranità nazionale delle componenti terrestri e dei flussi informativi in linea con gli standard di sicurezza vigenti e, in particolare, con i requisiti di crittografia nazionale, sia a monte sia a valle dei flussi informativi, nonché con le procedure normative in vigore per qualsiasi sistema paragonabile”.
Starlink, Boccia (Pd): ‘Da Ciriani toppa peggio del buco, governo sceglie Trump e non Europa’
Dura la replica del senatore del Pd Francesco Boccia. “Dopo le parole del ministro Ciriani oggi nell’Aula del Senato siamo ancora più preoccupati. E’ evidente infatti che il governo italiano tra Trump e l’Europa sceglie Trump e lo fa non solo per la politica ma anche sul piano delle dinamiche economiche che danneggeranno il nostro Paese e che riguardano il monopolio di fatto di Starlink. Il ministro Ciriani ha cercato di mettere una toppa peggiore del buco e per questo noi chiederemo un’informativa urgente nell’Aula del Senato ai ministri competenti, sia sul Pnrr che sui rischi per la sicurezza nazionale cui ci espone l’uso della rete Starlink e chiederemo alle altre opposizioni di condividere questa nostra richiesta”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, intervenuto ieri sera nel corso del question time.
“Il ministro Ciriani -ha spiegato ancora Boccia- ha risposto questa mattina a due nostri atti di sindacato ispettivo, uno di ottobre e uno di dicembre. Ci ha detto, da un lato, che il governo non intende rimodulare il Pnnr e quindi che il progetto Italia a 1 Giga va avanti ma, dall’altro, che siccome l’attuazione del Pnrr è in ritardo l’Esecutivo pensa di affidare a Starlink la copertura delle aree grigie del Paese”. “Questo non va bene per le performance, che sarebbero inferiori alla banda ultra larga proprio su territori che hanno bisogno di maggiore connettività e non va bene perché non è chiaro se il governo intende scaricare sulle regioni, magari con i fondi di sviluppo e coesione, la concreta copertura. Non va bene perché non abbiamo ancora mai visto in Aula il ministro Foti, non abbiamo alcun aggiornamento sul reale stato di attuazione del Pnrr e dopo due anni e mezzo è ridicolo imputare i ritardi a chi c’era prima”.
“Il fatto -ha sottolineato Boccia- è che con il governo dei patrioti ci affidiamo per i sistemi di connessione ad una società di un patriota di un altro paese, che fa profitto e che utilizza quel profitto in parte per consolidare il proprio potere politico. E’ grave che il delegato di Starlink in Italia, che risulta indagato, a un certo punto abbia addirittura minacciato il partito di maggioranza relativa del governo. Il governo può dirci se la sperimentazione della connessione con Starlink delle sedi diplomatiche italiane in Libano e Bangladesh è in corso? Se non è così avremmo bisogno di capire dal governo che cosa si sta facendo sul progetto della Commissione europea GovSatCom, perché la nostra preoccupazione è che l’Esecutivo non stia facendo nulla e che stia allontanando l’Italia dal progetto necessario di una difesa comune. E’ evidente che affidare a un monopolio privato di un altro paese la gestione delle infrastrutture di connessione delle sedi diplomatiche e della difesa determina rischi per la sicurezza nazionale ed europea”, ha concluso Boccia.
Benvenuti a Telecommunications of the Future by 5GItaly
Di questo e di altro si parlerà ampiamente alla prossima edizione del convegno promosso dal CNIT Telecommunications of the Future by 5GItaly, che si terrà il prossimo 9 aprile a Roma.