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Il boom di posti di lavoro nei data center è nella costruzione, non nelle big tech

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Il boom dei data center per l’intelligenza artificiale (AI) sta creando nuove opportunità di lavoro negli Stati Uniti, ma la maggior parte di questi posti non riguarda direttamente le aziende Big Tech come Amazon, Microsoft, Google o Meta.

Il boom dei data center per l’intelligenza artificiale (AI) sta creando nuove opportunità di lavoro negli Stati Uniti, ma la maggior parte di questi posti non riguarda direttamente le aziende Big Tech come Amazon, Microsoft, Google o Meta.

Secondo uno studio di PwC, i data center hanno contribuito a creare 4,7 milioni di posti di lavoro tra il 2017 e il 2023, ma solo 603.900 di questi sono impieghi diretti nel settore. Il resto è attribuibile al cosiddetto “effetto moltiplicatore”, che comprende lavori indiretti e indotti, come quelli nella costruzione e nella manutenzione delle infrastrutture, nonché nelle attività di servizio locale (hotel, ristoranti, ecc.).

Il settore edile, infatti, beneficia in modo significativo di questa espansione, con una domanda elevata di manodopera specializzata per l’installazione di sistemi di raffreddamento, turbine a gas e apparecchiature server. Tuttavia, una volta completati, i data center tendono a impiegare un numero limitato di dipendenti permanenti.

Lo studio di PwC, commissionato dalla Data Center Coalition (che include membri come Amazon e Microsoft), stima un effetto moltiplicatore di 7,5, ovvero ogni lavoro diretto nei data center genererebbe 7,5 ulteriori posti di lavoro nell’economia locale.

Alcuni economisti, però, mettono in dubbio questa cifra, suggerendo che un moltiplicatore realistico sarebbe più vicino a uno o due. Il settore dei data center continua comunque a rappresentare un’opportunità di crescita economica locale, soprattutto nelle fasi di costruzione e manutenzione.

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Il Dipartimento di Stato userà l’AI per revocare i visti degli studenti stranieri considerati ‘pro-Hamas’

Il Segretario di Stato Marco Rubio ha avviato un programma denominato ‘Catch and Revoke’ per revocare i visti di studenti stranieri che esprimono sostegno ad Hamas o ad altri gruppi terroristici designati.

Il programma si basa sull’uso di strumenti di AI per analizzare decine di migliaia di account sui social media di titolari di visti studenteschi, alla ricerca di manifestazioni di simpatia per Hamas, soprattutto dopo l’attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele.

L’iniziativa segna un’escalation significativa nel controllo del comportamento e della libertà di espressione degli stranieri negli Stati Uniti. Il Dipartimento di Stato sta collaborando con i Dipartimenti di Giustizia e Sicurezza Nazionale per identificare e agire contro i trasgressori. L’analisi include anche il riesame di casi di arresti e sospensioni scolastiche tra i titolari di visti durante l’amministrazione Biden. L’Immigration Nationality Act del 1952 fornisce al Segretario di Stato l’autorità per revocare i visti di chi è ritenuto una minaccia alla sicurezza nazionale.

La mossa è in linea con un ordine esecutivo firmato da Trump nel gennaio 2025 contro attività considerate ‘pro-Hamas’ e anti-israeliane. Tuttavia, le organizzazioni per i diritti civili, tra cui l’American-Arab Anti-Discrimination Committee, hanno criticato il programma, sostenendo che rappresenta una violazione della libertà di parola e potrebbe sfociare in un’azione discriminatoria basata su tecnologie fallibili.

L’iniziativa richiama Operazione Boulder del 1972, quando il governo Nixon condusse una sorveglianza sui gruppi pro-palestinesi.

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Il piano DOGE per diffondere l’AI nel governo federale degli Stati Uniti è estremamente pericoloso

Elon Musk, tramite il suo team DOGE, ha presentato un piano per trasformare il governo federale degli Stati Uniti adottando una strategia basata sull’AI.

L’obiettivo dichiarato è ridurre del 50% il budget delle agenzie federali, automatizzando gran parte delle operazioni governative attraverso strumenti di AI per analizzare contratti, identificare sprechi e frodi e ridurre la forza lavoro federale. Thomas Shedd, ex ingegnere di Tesla, guida questo progetto.

Tuttavia, il piano è stato ampiamente criticato per i potenziali errori e le gravi conseguenze sociali. Esperienze passate, come il sistema MiDAS nel Michigan, hanno dimostrato come l’uso improprio dell’AI per rilevare frodi possa portare a errori sistemici: MiDAS ha erroneamente segnalato il 93% dei casi di frode, causando gravi danni economici e legali ai cittadini.

Gli ingegneri di DOGE sembrano sottovalutare la complessità delle operazioni governative e dei contratti federali, portando a valutazioni errate e cancellazioni di contratti basate su interpretazioni sbagliate dei dati.

Inoltre, le decisioni di DOGE sono opache e prive di meccanismi di appello, con il rischio che le accuse di frode si basino esclusivamente sulle risposte dell’AI. Musk ha già dichiarato che il piano potrebbe far risparmiare al governo un trilione di dollari, ma molte stime sono state smentite.

L’approccio aggressivo e poco trasparente di DOGE ha già portato al licenziamento di un terzo dello staff della United States Digital Service (USDS) e alla chiusura di 18F, un’agenzia chiave per il supporto tecnologico federale. Gli esperti temono che questa trasformazione rapida e non regolamentata possa danneggiare gravemente le operazioni governative e i servizi pubblici.

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