Digitale terrestre: Gentiloni assicura la prossima redistribuzione delle frequenze in eccesso. Intanto la Sardegna valuta i primi giorni di switch-off

di Raffaella Natale |

Italia


TDT

“Presto le frequenze televisive ridondanti, liberatesi con il passaggio al sistema digitale, saranno oggetto di una redistribuzione” tra i diversi operatori. Lo ha assicurato il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ricordando la recente sentenza del Tar del Lazio che accoglieva una richiesta di Rete A (Gruppo Espresso).

L’ordinanza ha imposto al Ministero di mettere a disposizione dell’emittente le frequenze necessarie per assicurare la copertura del territorio e della popolazione. Il dicastero non ha fatto ricorso al Consiglio di Stato e intende quindi ottemperare a quanto deciso dal Tar, non appena si libereranno le frequenze con lo switch-off dell’analogico in alcune regioni.

Gentiloni ha parlato anche di digitale terrestre, sottolineando che l’obiettivo del completo passaggio alla nuova tecnologia nel 2012 “…è realizzabile se sarà approvato il Ddl all’esame del Parlamento” ma soprattutto se “…i grandi broadcaster, come Rai e Mediaset, realizzeranno prodotti e programmi per il digitale. Senza una nuova programmazione ad hoc, il digitale non andrà da nessuna parte”.

 

E giusto a qualche giorno dallo switch-off (16 aprile), della città di Aosta e altri 16 Comuni valdostani, Cagliari comincia a raccogliere i primi risultati di questo passaggio al digitale terrestre. Rispetto alle iniziali previsioni, oltre il 65% degli utenti ha completamente abbandonato l’analogico a favore della nuova tecnologia, diversamente da quanti credevano che i decoder sarebbero stati usati solo per vedere i canali trasmessi sulla TDT.

Ha parlato di percentuale in crescita, Carlo Ignazio Fantola, coordinatore dell’aerea intervento del Comitato nazionale italiano del digitale (Cnid).

Spiegando che alla base della scelta del digitale, sta sicuramente la possibilità di avere accesso a un maggior numero di canali, ma anche la disponibilità di un miglior segnale, l’interattività e tutta la gamma di possibilità rappresentate dal tGovernment, i servizi della PA sulla Tv digitale terrestre. Fantola parla di 65-66 canali attivi, con possibilità di ulteriore crescita, che consentono la fruizione di servizi interattivi accessibili.

Per il membro del Cnid la nuova tecnologia aiuterà a superare il digital divide e favorire l’accesso ai servizi della PA, anche quelli online. Fantola ha, infatti, spiegato che al momento solo il 30% della popolazione accede al web, mentre il restante 70% ha difficoltà con questa tecnologia. Da qui la necessità che si sopperisca con l’utilizzo del digitale terrestre che, consenta l’accesso ai servizi della PA.

 

Per Fantola ci sarà probabilmente un anticipo sulla prevista tabella di marcia, con l’estensione dello switch-off al resto dell’isola a novembre 2007 rispetto al marzo 2008 che era stato prefissato. Il passaggio per tutte le altre regioni d’Italia è previsto per il 2012. Dopo Valle d’Aosta e Sardegna, toccherà alla provincia autonoma di Trento e Bolzano e poi a seguire il Veneto, la Toscana e la Sicilia.

 

In ogni caso lo sportello di Adiconsum ha registrato qualche lamentela. In modo particolare riguardo ai costi dei dispositivi e al contributo statale di 70 euro copre solo un apparecchio. Tante le persone che non hanno potuto comprare il decoder. Parliamo degli anziani, ma anche degli appartenenti alle fasce più deboli della popolazione.

In questo senso, il ministero delle Comunicazioni ha chiuso un accordo con il Comune di Cagliari, e nei prossimi giorni verrà stipulato anche con la Provincia, per coinvolgere le Onlus locali nel fornire assistenza ai cittadini che necessitano un’assistenza particolare. In totale dovrebbero essere 4mila e 500 utenti.

 

Lo switch-off della Sardegna è partito lo scorso 1° marzo, quando Cagliari e provincia (nell’ambito del programma regionale all digital), Rai, Mediaset e Telecom Italia Media, hanno cominciato a trasmettere l’intera programmazione di una rete solo su Tv digitale terrestre.

Le famiglie di Cagliari e provincia (122 Comuni) sono state le prime in Italia a poter disporre di interi palinsesti completamente in tecnologia digitale terrestre, collegando il proprio apparecchio a un decoder.

Sono 560mila i sardi coinvolti nello switch-off propedeutico che ha sancito il passaggio dal segnale analogico al digitale terrestre.

 

Per quanto riguarda la Valle d’Aosta, Eva Spina, dirigente del Ministero delle Comunicazioni, ha spiegato che per favorire la diffusione dell’informazione e l’accompagnamento degli utenti in questo passaggio tecnologico, che riguarderà in questa prima fase oltre 60mila residenti valdostani, sono state avviate alcune iniziative di comunicazione.

 

Tra queste, l’attivazione di un numero verde (800.022.000), e un sito internet (decoder.comunicazioni.it) pronti a fornire agli utenti tutte le informazioni utili all’installazione del nuovo sistema e all’accesso ai contributi statali per l’acquisto del decoder, per il quale bisogna dimostrare di aver pagato il canone Rai.

Con l’avvio della prima fase della transizione al digitale terrestre riparte in Valle d’Aosta anche l’erogazione di un contributo ministeriale di 70 euro per l’acquisto dei box interattivo destinato agli oltre 7 mila abbonati Rai, che non hanno ancora percepito un’erogazione statale.

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