Unione Europea
Cultura e servizio pubblico, argomento al centro di un dibattito che sempre di più si sta allargando al di là dei confini nazionali, per assumere una connotazione tutta europea. Su questo aspetto si sofferma lo speciale IRIS dell’Osservatorio europeo dell’audiovisivo, parte integrante del Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Questo nuovo Rapporto esamina lo sviluppo della cultura e della Tv pubblica, la definizione attuale e le ragioni per le quali continua a vivere sul mercato, dove la nozione di servizio pubblico è costantemente rimessa in discussione dalle forze economiche. L’analisi si sofferma anche sul contributo che il servizio pubblico può apportare alla promozione della diversità culturale. Tentando di valutare se questa forma di broadcasting serve le esigenze di diversi gruppi in termini di bisogni sociali e culturali.
Altri due aspetti vengono messi in luce: si tratta di quanto il ruolo del servizio pubblico è definito dalle disposizioni legislative che riguardano l’audiovisivo e si sofferma in modo particolare a considerare i provvedimenti regolamentari a sostegno della cultura attraverso i servizi pubblici.
L’Analisi riguarda 14 differenti Paesi europei, scelti per la particolarità dei loro sistemi pubblici e per descrivere modelli regolamentari differenti.
Per ogni Paese, la prima sezione valuta il quadro normativo che definisce la mission delle Tv pubbliche e analizza il modello economico e di finanziamento della struttura. La seconda sezione considera l’influenza degli aspetti nazionali o culturali sul servizio pubblico e studia il mondo in cui la diversità culturale di ciascun Paese si riflette nell’organizzazione dei palinsesti.
Questa Ricerca Paese per Paese consente di stabilire chiaramente che la definizione e lo sviluppo del servizio pubblico poggiano essenzialmente nelle mani del legislatore nazionale. Per contro, questo Rapporto presenta un breve approfondimento delle questioni più rilevanti a livello europeo.
I ricercatori dell’Osservatorio mettono in luce anche le sfide che spetteranno alla nuove democrazie europee per le quali il servizio pubblico comincia solo adesso ad avere un senso. Questa introduzione speciale guarda in modo particolare alle difficoltà degli ex Paesi socialisti impegnati nel lungo processo di riforma della Tv pubblica.
