BIBLIOTECH
Ibiskos, Firenze 2007
Pagine 144
ISBN 8878412597
Prezzo 13,00
Un Libro sulla Radio Libera, a trent’anni dalla nascita, che analizza il settore radiofonico partendo proprio dalle piccole realtà di provincia, da quei progetti apparentemente inutili di piccoli ragazzi, di nomi ignoti che non “saranno famosi”, ma che grazie al loro intuito hanno modificato la storia d’Italia, dando vita negli anni 70 al fenomeno delle Radio libere. Vede il “mondo della Radio” con gli occhi di coloro, probabilmente anche voi, che hanno vissuto la Radio sulla propria pelle e vuol essere un contributo per i più giovani che operano o vogliono “fare Radio”, anche in futuro grazie alle nuove tecnologie ed internet, tecnici, speakers, giornalisti, registi, autori. Cerca di analizzare partendo da una reale esperienza di vita “vissuta” dall’autore in una cittadina della provincia toscana, ma allo stesso tempo con persone diverse in paesi o città sparse per la penisola, hanno condiviso le stesse sensazioni attraversando e “vivendo”, il cambiamento che l’avvento delle Radio libere ha introdotto nel nostro Paese. Affronta l’argomento non solo da un punto di vista tecnico e giuridico, ma soprattutto da un profilo umano e se vogliamo sentimentale, in quanto la Radio è stata, non solo un apparecchio frutto della tecnologia, ma la leva e allo stesso tempo lo specchio di un fondamentale sviluppo dell’informazione, pilotando il passaggio all’età della libera informazione del cittadino e dal cittadino, il primo vero progetto di interattività nei processi informativi e comunicativi “on demand”.
Quando si investono risorse ed energie sul futuro, è importante conoscere il passato e i processi che hanno caratterizzato la nascita e lo sviluppo di questo media. Una risposta trasversale nel tessuto sociale, creando, in modo così evidente un profondo cambiamento, sul piano sociale, sul piano economico, informativo, sui rapporti con le istituzioni, in tutte le fasi della vita sociale, culturale e socioeconomica, oltre a servire da scuola e stage operativo per un gran numero di artisti e giornalisti che, proprio grazie alla Radio hanno avuto modo di inventarsi una professione e fare esperienza.
In breve, la Radio libera è stata il primo vero progetto di comunicazione libera, democratica e realmente interattiva, nata e gestita dal “basso” mettendo tutti sullo stesso piano e con la stessa possibilità di comunicare, sviluppatasi dalla base del popolo per una reale esigenza di comunicare tra persone. Il Libro sottolinea ovviamente quello che la Radio ha rappresentato per i giovani, come creatrice di tendenze, come punto di riferimento, quello che ha rappresentato per il mercato discografico e per tutti quegli artisti anche di nicchia che sperimentavano nuovi progetti musicali, modificando per sempre la comunicazione tra individui, ed è stata un vero “Etere” in tutti i sensi per coloro che hanno vissuto a trecentosessanta gradi quell’esperienza. Stringe un occhio a quei giovani che spinti dall’entusiasmo tipico della loro età e soprattutto dalla voglia di comunicare e stare insieme, se vogliamo applicando loro malgrado l’articolo 21 della Costituzione del nostro Paese: “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione…” hanno creato tutto questo, che è rimasto e rimarrà nella storia d’Italia, come quei “quattro amici al bar” del libro, che nella provincia toscana hanno “fatto la Radio”: non sono stati i migliori, neppure i peggiori, ma ci sono stati! Vi sembra strano?
(dalla quarta di copertina)
Paolo Lunghi lavora nel campo della comunicazione e della radio.