Il 21 febbraio scorso è stato pubblicato il memorandum presidenziale che declama nel suo titolo “Difendere le aziende e gli innovatori americani dall’estorsione all’estero e dalle multe e sanzioni ingiuste”.
Pochi giorni dopo, il 24 febbraio abbiamo la dichiarazione di Friedrich Merz, il vincitore delle elezioni tedesche con la CDU: “Per me, è una priorità assoluta rafforzare l’Europa il più rapidamente possibile da raggiungere l’indipendenza dagli Stati Uniti passo dopo passo”.
Ora è evidente a tutti che sui temi digitali, e non solo, ci stiamo sempre più polarizzando tra le posizioni USA e quelle UE, ma senza il collegamento tra le due polarità, nulla si accende né accade, salvo tentativi come EuroStack.
Utile anche ricordare che in effetti ci sono altri poli a cui potremmo attingere, quello cinese, o indiano, taiwanese e coreano ad esempio, solo per citare i più tecnologicamente attivi a cui l’Europa sta cercando di rispondere con il progetto InvestAI sui temi di tecnologie di “intelligenza artificiale”.
Forse, come citava Alberto Savinio (Sorte dell’Europa): “Urge la creazione di un Ministero delle Possibilità, che studi le relazioni tra progetto e possibilità «fisiche» di attuazione, e soffi via, magari con fiato retorico, tutto quanto è ispirato da ambizione e dalla manìa scimmiesca di imitare gli altri”.
“Fare l’Europa. Ma per «fare» l’Europa – per fare naturalmente l’Europa, per fare umanamente l’Europa, per fare validamente l’Europa, bisogna liberarsi anzitutto del concetto tolemaico del mondo – che è concetto teocratico e dunque imperialista – liberarsi del concetto tolemaico in tutte le sue forme (che son infinite) ed entrare nel concetto copernicano del mondo, ossia nel concetto democratico. Passare dal concetto verticale del mondo al concetto orizzontale. Passare dal concetto accentratore al concetto espansivo. Passare dal concetto Uomo (re, capo, nazione dominante) al concetto Idea. Perché nessun Uomo (sogno di Carlo Quinto, di Napoleone, di Hitler), nessuna Potenza, nessuna Forza potranno unire gli europei e «fare» l’Europa. Solo una Idea li potrà unire: solo una Idea potrà «fare» l’Europa. Idea: questa «cosa umana» per eccellenza”. (Sorte dell’Europa, Alberto Savinio).
Perciò evitiamo esclusivamente di imitare, trovare una nuova via è possibile, essendo però coscienti delle condizioni di colonialismo digitale che viviamo.
Del resto, il memorandum presidenziale del 21 febbraio 2025 è un chiaro segnale dell’intenzione dell’amministrazione di proteggere le imprese americane, in particolare quelle del settore tecnologico, da pratiche che considera ingiuste e penalizzanti da parte di governi stranieri, addirittura come un tentativo di “estorsione” e “appropriazione” di ricavi che dovrebbero contribuire al benessere degli Stati Uniti.
Quindi è d’obbligo trovare l’equilibrio in una nuova via, ricordandoci di essere per qualcosa, l’indipendenza digitale, e non contro qualcosa o qualcuno.
Proviamo ad esempio a riprendere i punti già descritti il 28 novembre scorso, e che rappresentano delle possibilità di attuazione per un’azienda, ripartiamo da lì.
L’indipendenza digitale di un’impresa si fonda su una serie di principi che valgono per il loro insieme, ad esempio la gestione autonoma dei dati, per garantire il controllo strategico sulla propria base di conoscenza e dati, senza vincoli esterni.
Fondamentale è la protezione delle informazioni critiche, con elevati standard di sicurezza per difendere dati sensibili e proprietà intellettuale, mantenendo il vantaggio competitivo. Per rafforzare questa autonomia, l’internalizzazione delle competenze che mira a sviluppare e trattenere il know-how all’interno dell’azienda.
Parallelamente, la valorizzazione delle persone e dell’organizzazione promuove un ambiente di lavoro inclusivo, stimolando creatività e intelligenza collettiva.
Quindi la formazione continua è essenziale per garantire una organizzazione in grado di gestire autonomamente le tecnologie, mentre una diffusa cultura della responsabilità e della consapevolezza trasforma la conformità normativa in un vantaggio competitivo.
L’indipendenza si costruisce anche con l’investimento in ricerca e sviluppo, e in questo processo, il trasferimento tecnologico tra accademia e impresa è ciò che permette di integrare innovazione e nuove competenze nei processi aziendali e la crescita delle competenze delle persone.
Ma soprattutto è l’adozione di soluzioni open source che può favorire personalizzazione, sicurezza e riduzione dei costi, oltre a incentivare la collaborazione con la comunità tecnologica globale, e ciò nel mondo delle tecnologie LLM è quasi un passo obbligato.
Tutto questo promuove un ambiente di lavoro inclusivo, stimolando creatività e intelligenza collettiva, e la valorizzazione delle persone e dell’organizzazione
Ed ecco che diventa possibile esercitare la libertà di scelta nelle tecnologie ed una gestione responsabile dell’intelligenza artificiale che assicuri un’innovazione etica e sostenibile, in linea con i valori aziendali.
Unendo autonomia tecnologica, sicurezza e valorizzazione delle persone, l’azienda può costruire un vantaggio competitivo sostenibile, capace di adattarsi alle evoluzioni del mercato.
Al convegno di maggio 2025, “Indipendenza Digitale”, non manca molto, e insieme ci arriveremo con un rapporto che può essere solo costruito dalla partecipazione di chi crede che sia possibile una terza via, quella dell’equilibrio e della libertà di una scelta responsabile, consapevole e sostenibile.
Creiamo insieme una community dedicata alla definizione della Strategia di Indipendenza Digitale, un motore di trasformazione per un futuro sostenibile. L’obiettivo ora sta diventando sempre più quello di governare l’Intelligenza artificiale, e chi c’è dietro a queste tecnologie, tutelare i dati, i diritti e la libertà dei cittadini, sostenere l’economia e garantire la sicurezza a livello delle persone, nazionale ed europeo, ma soprattutto una sicurezza ecosistemica diffusa.
Adottiamo un approccio ecosistemico, aperto e globale, capace di superare i confini e favorire l’integrazione tra culture e responsabilità sociali che travalicano nazionalismi e sovranismi, è giunto il tempo.
Di questi temi e molto altro si parlerà all’evento di maggio 2025 a Roma:
Indipendenza Digitale
“Governare l’Intelligenza Artificiale, Proteggere i Dati e Diritti dei Cittadini, Sostenere l’Economia e Garantire Sicurezza Nazionale e Europea”
Il Manifesto dell’iniziativa su www.indipendenzadigitale.eu