Sarkozy o Royal? La Francia mette un freno al web, mentre gli Usa spostano anche in rete i dibattiti tra candidati  

di Raffaella Natale |

Francia


Ségolène Royal e Nicolas Sarkoxy

Internet continua a essere protagonista incondizionato delle elezioni politiche. Questa volta tocca alla Francia che ha mandato al ballottaggio del prossimo 6 maggio il neogollista Nicolas Sarkozy e la socialista e Ségolène Royal.

Chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica francese? Le preferenze sembrano andare a Sarkozy, in ogni caso un vincitore assoluto c’è già ed è il web, protagonista incondizionato di tutta la fase delle elezioni.

Un tempo si aspettava davanti al televisore di conoscere i risultati elettorali, adesso con un clic di mouse è facile aggiornarsi in tempo reale sugli scrutini.

 

Cosa che non è condivisa da tutti, specie da chi sostiene che questi dati resi disponibili sul web ancora prima della chiusura delle urne possano influenzare il voto degli incerti.

Di fronte a questa minaccia, la Commissione nazionale di controllo della campagna elettorale e la Commissione dei sondaggi si sono mobilitati e hanno imposto ai media, in particolare ai blogger e ai responsabili dei siti, il rischio di incorrere in sanzioni penali, come previsto dalla Legge del 19 luglio 1977, modificata da quella del 19 febbraio 2002, precisamente dall’articolo 11. Ma anche dalle disposizioni dell’articolo L. 52-2 del Codice elettorale francese.

 

Ieri il web è stato altamente sorvegliato, cosi come anche la televisione e la radio. Un team creato ad hoc ha vigilato su internet per evitare che qualcuno facesse uscire prima dei tempi previsti qualche informazioni sull’andamento delle votazioni.

 

I blogger, per evitare una multa di 750.000 euro, è meglio che rispettino le regole pubblicate lo scorso ottobre sul Forum dei diritti di internet: oltre al fatto di astenersi dai commenti politici, bisognerà evitare i sistemi RSS.

 

Ma gli smanettoni della rete riescono sempre ad aggirare i vincoli e così hanno preso d’assalto i siti e i blog del Belgio, che hanno pubblicato in anteprima i risultati degli exit poll sulle presidenziali. Il sito della Tv belga RTL dopo qualche ora accoglieva gli internauti con la scritta: “Servizio momentaneamente indisponibile”, per il gran numero degli accessi registrati.

 

Intanto negli Stati Uniti, da sempre grande sperimentatore dei nuovi mezzi di comunicazione, i candidati alla nomination per la Casa Bianca di democratici e repubblicani, daranno vita l’autunno prossimo a dibattiti ospitati esclusivamente sul web, con la possibilità di rispondere direttamente agli utenti della Rete e ai blogger.

 

L’annuncio, che verrà ufficializzato oggi, è stato anticipato dal blog Huffington Post, che gestirà i dibattiti insieme a Yahoo! e al magazine digitale Slate.

In passato, i dibattiti presidenziali negli Usa sono stati trasmessi anche su internet, ma sarà la prima volta che avverranno esclusivamente nel cyberspazio. E’ previsto un dibattito per i candidati democratici e uno per i repubblicani, entrambi moderati da un noto conduttore televisivo, Charlie Rose del network televisivo pubblico Pbs (che in passato che ha moderato dibattiti tradizionali tra aspiranti presidenti).

 

Arianna Huffington, la fondatrice di Huffington Post, ha spiegato che l’idea dei dibattiti online è maturata nei mesi scorsi al World Economic Forum di Davos ed e’è poi diventata realtà quando sono emersi i partner per sostenerla ed è arrivato il via libera dei due partiti.

“…E’ chiaro – ha commentato – che la campagna 2008 sarà dominata quanto mai prima da cosa accade online, dalle nuove tecnologie e dai nuovi media”.

Il portale Yahoo! ospiterà e produrrà i dibattiti presidenziali, mentre Huffington Post e Slate ne coordineranno i contenuti. Le date non sono ancora certe, ma i dibattiti sono previsti nel periodo successivo alla festività del Labor Day, che cade quest’anno il 3 settembre.

Nel gennaio 2008 prenderà il via negli Usa la serie di primarie e da qui usciranno i candidati alla Casa Bianca per le elezioni di novembre.

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