Dalla Sicilia un ddl per togliere smartphone e tablet dalle mani dei bambini
Il rapporto tra bambini e tecnologia è un tema difficile, che va comunque affrontato nelle giuste sedi e con un approccio maturo. Si parla tanto di generazioni digitali, di figli nati con smartphone e tablet in culla, ma di certo il problema della mancanza di una cultura digitale in famiglia rimane aperto.
Dalla Sicilia arriva una proposta di legge drastica, in tal senso: “vietare i telefonini e le apparecchiature digitali ai bambini fino a cinque anni e a limitarne fortemente l’utilizzo nella seconda e terza infanzia e in età adolescenziale”.
L’iniziativa è dell’Assemblea regionale siciliana, che ha votato all’unanimità il testo di legge firmato dal deputato-pediatra del Movimento Cinque Stelle Carlo Gilistro. Ora la proposta andrà valutata e votata dal Parlamento nazionale a Roma prima che diventi operativa.
Gillistro (M5S): “Le apparecchiature digitali sono fondamentali, ma vanno usate con enorme cautela, specie da parte dei più piccoli”
“Purtroppo – ha affermato Gilistro in un post riportato dal blog sicilia5stelle.it – una regione non può normare autonomamente in una materia del genere, per cui ora occorre il via libera da Roma. Il sì dell’Ars è comunque un segnale fortissimo, che arriva dal Parlamento della regione più grande d’Italia. E non può non essere tenuto nella dovuta considerazione, visto che Roma sta muovendosi in questa direzione, considerando che il ministro Valditara, giustamente, ha annunciato il divieto degli smartphone a scuola”.
“Ormai – ha proseguito Gilistro – dovunque si sta prendendo coscienza che le apparecchiature digitali sono fondamentali, ma vanno usate con enorme cautela, specie da parte dei più piccoli. I danni possono essere irreparabili e i genitori devono saperlo: gli smartphone che a cuor leggero consegnano ai propri bambini per tenerli buoni non sono innocui giocattoli, tutt’altro. Si rischia veramente la catastrofe”.
In caso di un voto favorevole da parte della Camera e del Senato, si avrebbe un clamoroso stop all’utilizzo di smartphone, tablet e videogiochi da parte di bambini e in misura minore dei ragazzi.
I divieti e le sanzioni
Il ddl prevede il “divieto dell’utilizzo dei dispositivi funzionanti tramite onde a radiofrequenza e dei videogame” nei primi cinque anni di vita e un uso limitato dai sei anni in su e, comunque, sotto la supervisione di un adulto.
Il divieto di utilizzo delle apparecchiature elettroniche è previsto anche per gli alunni all’interno delle scuole medie e superiori durante le ore didattiche.
Per le violazioni sono previste sanzioni da 150 a 500 euro.
I pericoli per i più piccoli e i ragazzi
Il ddl Gilistro, infatti, va a recepire le linee guida stabilite dalla Società Italiana di Pediatria, che vede in queste tecnologie un pericolo serio per la crescita dei più piccoli: “Ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti, sono tra i più comuni, ma anche disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali”, ha ricordato il deputato 5Stelle.
Senza dimenticare gli effetti indiretti, come il cyberbullismo, “che in soggetti fragili può provocare casi di ritiro sociale volontario (il fenomeno degli hikikomori) fino a causare suicidi”.
Di fatto, tutti ne siamo testimoni, moltissimi genitori intrattengono i loro figli, anche in tenerissima età, con questi device tecnologici, non solo a casa, ma anche al ristorante, sui mezzi pubblici e in automobile, o anche all’aperto (e sul passeggino).
A riguardo, in caso ci si trovi in un ristorante, rimane da capire chi avrà o meno l’autorità di imporre il rispetto delle regole (e quindi le sanzioni) nel caso arrivi il via libera da Roma.
Recenti studi dicono che in Italia il 30 per cento dei genitori usa lo smartphone per calmare i propri figli già durante il loro primo anno di vita e che su 10 bambini tra i 3 e i 5 anni, 8 sanno usare il cellulare dei genitori.
Le misure a scuola prese dal ministro Valditara
A settembre, al ritorno a scuole dalle vacanze estive, gli alunni delle scuole elementari e gli studenti delle medie inferiori avevano già trovato un cambiamento rilevante in tal senso.
Ad eccezione per gli alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento, se previsto nel loro Piano didattico, tutti in classe sono tenuti a lasciare il proprio smartphone in un apposito contenitore, per poi rientrarne in possesso all’uscita dagli istituti scolastici.
A deciderlo una circolare firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, anche in questo caso sulla scia di numerosi studi e rapporti dedicati al delicato e problematico rapporto tra bambini/ragazzi e dispositivi tecnologici connessi in rete.