La crescente diffusione dell’AI generativa (Gen AI) sta alimentando la richiesta di chip sempre più avanzati. Tuttavia, tra tensioni geopolitiche, restrizioni commerciali e la corsa alla sovranità tecnologica, la capacità del settore di rispondere alla domanda è tutt’altro che scontata.
Lo rivela il nuovo report del Capgemini Research Institute, “The semiconductor industry in the AI era: innovating for tomorrow’s demands”, che spiega come l’AI sta trasformando l’intera filiera.
Secondo lo studio nei prossimi 12 mesi, la richiesta di chip AI, chip personalizzati e soluzioni con maggiore capacità di memoria è destinata a crescere. Per stare al passo, l’industria dovrà puntare su design innovativi, produzione sostenibile e investimenti in supply chain più resilienti, attraverso l’approvvigionamento interno e il nearshoring.
AI, 5G e IoT: la corsa ai chip su misura
L’AI generativa, insieme a tecnologie emergenti come il 5G, l’Internet of Things, i veicoli autonomi e l’AR/VR, sta spingendo la necessità di semiconduttori più potenti ed efficienti. Secondo il report, quasi il 60% delle aziende del settore ha già orientato la propria strategia per rispondere a queste nuove esigenze.
Nonostante i progressi tecnologici, l’offerta di chip fatica a tenere il passo: meno di tre aziende su dieci ritengono che la disponibilità attuale sia sufficiente.
Crescita record per i chip AI
Il 39% degli operatori del settore si aspetta che l’AI generativa guiderà la domanda di chip personalizzati nei prossimi due anni, mentre l’81% delle industrie a valle prevede un aumento della richiesta già entro l’anno.
Per far fronte a questa impennata, molti colossi della tecnologia stanno sviluppando chip su misura, riducendo la dipendenza dai fornitori esterni e ottimizzando prestazioni, efficienza e controllo sulla proprietà intellettuale. Nel frattempo, il settore dei semiconduttori continua a innovare con nuove architetture, litografia EUV, packaging 3D e chiplet, con un incremento del 10% nei budget per la ricerca e sviluppo nei prossimi due anni.
Anche l’AI sta entrando nei processi produttivi: quasi la metà delle aziende di semiconduttori utilizza già il machine learning per ottimizzare le proprie linee di produzione.
La sfida della resilienza e della sostenibilità
L’AI e il machine learning stanno spingendo la domanda di unità di elaborazione neurale (NPU) e GPU ad alte prestazioni, capaci di gestire calcoli complessi su grandi volumi di dati. Il 54% delle industrie a valle considera il miglioramento della potenza di calcolo tra le principali priorità del settore.
Ma la tecnologia non è l’unica sfida all’orizzonte. Sostenibilità, sicurezza e stabilità della supply chain sono al centro delle strategie future. Oggi solo il 40% delle aziende di semiconduttori si dice fiducioso nella resilienza della propria filiera. Per ridurre i rischi, il settore punta ad aumentare l’approvvigionamento interno dal 40% al 47% e a potenziare il nearshoring. Gli investimenti negli Stati Uniti cresceranno per il 74% delle aziende, mentre il 59% prevede di incrementare quelli in Europa.
La sostenibilità, infine, diventa un fattore chiave nelle scelte industriali: quasi il 60% delle aziende a valle punta su chip più ecologici, investendo in risparmio energetico, riciclo dell’acqua e materiali meno inquinanti.
L’industria dei semiconduttori si trova così a un bivio: da un lato, un mercato in forte espansione trainato dall’AI; dall’altro, la necessità di superare vincoli produttivi e geopolitici per garantire innovazione e competitività nel lungo periodo.
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