Generative AI Insights è la rubrica curata da Recomb, il think tank dedicato all’esplorazione dell’impatto e del potenziale dell’AI generativa in vari aspetti della vita umana. Recomb studia l’AI generativa da tutte le angolazioni: professionale, etica, tecnica, legale, economica, ambientale, sociale, educativa e culturale. Per leggere tutti gli articoli della rubrica Generative AI Insights su Key4biz clicca qui..
Negli Stati Uniti si prevede un’impennata nella costruzione di centrali elettriche alimentate a gas naturale, guidata dalla crescente domanda energetica derivante dallo sviluppo dell’AI. Entro il 2030, si stima che saranno costruite fino a 80 nuove centrali a gas, aggiungendo 46 gigawatt di capacità al sistema elettrico nazionale.
Questo aumento, equivalente alla rete elettrica della Norvegia, coincide con il potenziale secondo mandato presidenziale di Donald Trump, il quale favorisce i combustibili fossili. Tuttavia, questa crescita mette a rischio gli obiettivi climatici dell’amministrazione Biden, che mirano a ridurre le emissioni di gas serra del 50-52% entro il 2030 e a rendere la rete carbon-neutral entro il 2035.
La richiesta di energia è trainata dalla necessità di supportare i data center dedicati all’AI, che consumeranno il triplo dell’elettricità attuale nei prossimi tre anni. Nonostante l’incremento delle energie rinnovabili, la loro intermittenza non consente di soddisfare le esigenze di grandi consumatori come Meta, che ha recentemente investito 10 miliardi di dollari in un nuovo centro dati alimentato da centrali a gas. Gli impianti in costruzione non prevedono tecnologie per la cattura del carbonio, con l’amministrazione Trump intenzionata ad allentare le normative future.
Questo boom segna una svolta rispetto alle precedenti previsioni di declino delle centrali a gas. Grandi aziende come ExxonMobil e Chevron stanno entrando nel settore, mentre utility e produttori di turbine come Siemens Energy registrano forti guadagni.
Gli stati leader nell’espansione sono Texas, Tennessee e South Carolina, dove la transizione dal carbone al gas è in pieno svolgimento, evidenziando i limiti delle energie rinnovabili per sostenere una domanda in continua crescita.
La Francia quasi raddoppia gli investimenti in AI nel 2024, ma resta indietro rispetto a Regno Unito e Germania
La Francia ha registrato una crescita significativa negli investimenti in AI, passando da 1 miliardo di euro nel 2023 a 1,9 miliardi di euro nel 2024, un aumento dell’82%. Questo progresso ha consolidato Parigi come il secondo centro europeo per investimenti in startup, dietro Londra.
Tuttavia, complessivamente, la Francia rimane terza in Europa per raccolta di capitali, con 7,1 miliardi di euro, superata dalla Germania con 9,4 miliardi e dal Regno Unito con 16,4 miliardi di euro. L’ecosistema francese sembra aver recuperato dalle difficoltà del 2023, registrando una crescita complessiva del 3% negli investimenti startup. L’AI ha giocato un ruolo chiave, rappresentando il 27% del totale dei finanziamenti raccolti dalle startup locali.
La combinazione di fattori come scuole di ingegneria d’eccellenza, incentivi fiscali governativi e la presenza di grandi aziende tecnologiche come Google e Meta, ha reso Parigi un importante polo globale per l’AI.
Nonostante ciò, il mercato IPO locale per le aziende tecnologiche rimane stagnante, spingendo molte aziende a considerare la quotazione negli Stati Uniti.
Un altro elemento distintivo è il fenomeno delle “mafie delle startup”, con circa 2000 ex dipendenti di unicorni francesi, come Criteo e Doctolib, che fondano nuove imprese, rafforzando ulteriormente l’ecosistema.
Tuttavia, nella seconda metà del 2024, gli investimenti hanno subito un rallentamento del 50%, attribuito a incertezze politiche estive. La competizione per investire in startup francesi resta elevata, con venture capitalist di spicco come Accel e Index che partecipano attivamente.
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