Mediaset: l’acquisto di Endemol continua a preoccupare. L’Antitrust apre un’indagine 

di Raffaella Natale |

Italia


Mediaset

L’acquisizione di Endemol, società olandese di produzione di format Tv di successo, da parte Mediaset è finita sotto la lente dell’Antitrust italiano.

Facendo seguito a un esposto presentato dal Codacons il 16 maggio scorso, l’Autorità ha deciso di aprire un’indagine in merito all’operazione.

In una nota, l’organo di controllo ha spiegato che  la Direzione Comunicazioni dell’Autorità “verificherà” la rilevanza dei fatti segnalati ai fini dell’applicabilità delle disposizioni di cui alla legge 287 del 1990 (Norme per la tutela della concorrenza e del mercato).

 

La pratica, cui è stato attribuito l’identificativo di DC 5812, è stata aperta sulla base di quanto lamenta Codacons, che ha sollevato dubbi in merito all’acquisto. L’associazione ha sottolineato come “…il mercato dei programmi e dei contenuti sia detenuto in proporzione rilevante dalla società Endemol sia per  la Rai che per Mediaset. L’acquisto della Endemol da parte di uno dei due competitor prevalenti nel settore delle telecomunicazioni comporta un sostanziale accrescimento della quota dei contenuti da parte di uno dei due, con rischi rilevanti di turbativa della concorrenza”.

 

A questo Codacons ha aggiunto che “…anche il mercato della pubblicità, che è condizionato fortemente dai programmi di successo di cui molti di proprietà della Endemol, potrebbe essere indotto a spostamenti significativi da uno all’altro dei competitor, solo per la scelta di trasmettere o non trasmettere format di successo, o anche di contratti in cui la Endemol dovesse condizionare gli orari di trasmissione all’accettazione del contratto”.

 

I dubbi di Codacons sono quelli comuni a molti operatori del settore, esplicitati ancora prima della chiusura di questa operazione.

Al centro dell’analisi, la posizione della Tv pubblica, visto che Endemol fornisce alla Rai programmi di grande successo come ‘Affari tuoi’, ‘Che tempo che fa’ e ‘La prova del cuoco’. Nel portafoglio di Endemol Italia (società con sedi operative a Roma, Milano e Torino) troviamo infatti format diversi: dai reality show, a varietà, passando per fiction e talk show.

Parliamo di 1.500 ore di programmazione per contenuti di forte appeal che coinvolgo i più diversi target e che sono a disposizione della Tv italiana.

 

Subito dopo l’operazione, il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni si però sentito di tranquillizzare chi esprime queste perplessità, sostenendo: …Leggo di preoccupazioni per la Rai, ma la Tv pubblica decide in piena autonomia. Non mi pare che le preoccupazioni debbano influenzare il giudizio su un fatto così importante che credo per l’economia italiana sia positivo”.

 

Meno tranquillo di Gentiloni, il Presidente del Consiglio Romano Prodi che, facendo riferimento alla comunicazione del Ministro Padoa-Schioppa, ha detto di vedere “…con favore il rafforzamento di un’azienda italiana, ma questa operazione rinforza le ragioni della lettera sull’incapacità e crescente difficoltà della Rai di svolgere una strategia concorrenziale”.

 

In Vigilanza, Claudio Petruccioli ha sottolineato la propria apprensione su Endemol che va ad aggiungersi ad “…Alcuni seri insuccessi nella programmazione, qualche preoccupante scivolone di qualità, l’accentuarsi della concorrenza che non consente di adagiarsi sugli allori, né di perdere tempo”.

 

Il contratto tra la Tv pubblica ed Endemol “…assomma a 47 milioni annui di euro su un totale di un miliardo e 600 milioni di euro di costi esterni della programmazione: vale a dire il totale dei contratti con fornitori esterni, senza i costi della produzione interna“, ha detto Petruccioli, illustrando alla Commissione di Vigilanza il valore del contratto “…concluso nel maggio 2005 e con validità triennale dal 2006 al  2008″ .

Petruccioli ha voluto chiarire che il contratto “…incide sull’insieme dell’attività Rai entro questi limiti di consistenza e di durata”.

 

Da Mediaset, nei giorni scorsi il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato: “…Questa è un’operazione che guarda al futuro: con una partecipazione in questa grande società che produce contenuti noi abbiamo allargato il nostro campo di azione geografico e siamo entrati in maniera importante nel mondo dei contenuti, che saranno sempre più strategici per tutte le nuove tecnologie”.

 

Berlusconi Jr ha poi affermato che parlare di volontà di colonizzazione della Rai è offensivo per la professionalità degli uomini di viale Mazzini: “…se fino ad oggi hanno scelto di avere alcuni prodotti di Endemol non vedo perché dovrebbero cambiare. Chi produce contenuti lo fa per tutti ed è giusto che continui ad essere così”.

Dire che chi controlla i contenuti controlla le emittenti, per Pier Silvio Berlusconi è poi “…un’esagerazione. I contenuti sono fondamentali certamente per la televisione ma siamo in un momento in cui le nuove tecnologie marciano con grande velocità e quindi è certo che in futuro ci sarà sempre più fame di questi contenuti. Quindi è un’operazione che guarda ben al di là della televisione che conosciamo, e anche al di là dei confini nazionali”.

 

Il 14 maggio scorso, Mediaset, in cordata con Telecinco, Goldman Sachs e Cyrte, ha acquistato il 75% della società olandese per 2,6 mld di euro.

Più precisamente Telefonica ha ceduto il 99,7% di Endemol Investment Holding, che detiene i tre quarti del capitale di Endemol, a un prezzo di 25 euro per azione. L’operazione prevede un corrispettivo all’operatore spagnolo di 2,629 miliardi di euro che include la valorizzazione delle attività e delle passività comprese nel perimetro oggetto della transazione.

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