Tlc e ambiente: ecco come le videoconferenze aiutano il clima

di Alessandra Talarico |

Mondo


Videoconferenza

Per forza di cose, si fa sempre più attenzione all’ambiente e limitare l’impatto dei fattori inquinanti è ormai diventata una priorità, cui può contribuire anche l’ICT.

Secondo una ricerca condotta dall’Università di Bradford e SustainIT, ad esempio, l’utilizzo a livello mondiale dei servizi di audio/video conferenza di BT Group ha ridotto di almeno 97 mila tonnellate l’emissione di anidride carbonica ed eliminato più di 860 mila riunioni face-to-face.

 

La ricerca ha analizzato l’impatto di questi servizi da un punto di vista economico, ambientale e sociale e, monitorando l’uso delle tecnologie di conferencing da parte di 6 mila dipendenti BT, è giunta alla conclusione che per ogni conference call al posto di un normale meeting, l’emissione di CO2 si riduce di almeno 40 kg, senza contare il risparmio di tempo e costi.

 

L’utilizzo dei servizi di collaboration e di conferenza ha permesso infatti di gestire incontri e riunioni con i colleghi in tutto il mondo via telefono, video e web, con conseguente accelerazione del processo decisionale, incremento di produttività e riduzione dei costi di viaggio.

 

Risultato? L’utilizzo estensivo di queste tecnologie per un anno avrebbe fatto risparmiare a BT 238 milioni di sterline – 135 milioni relativi ai costi di viaggio e permanenza, e l’equivalente di 103 milioni in tempo risparmiato.

 

Più dell’80% delle persone che hanno preso parte allo studio hanno aumentato l’uso dei sistemi di conferencing rispetto ai precedenti due anni, mentre il numero di persone coinvolte in ogni chiamata è salito a più di 12 rispetto a una media di nove dell’anno prima.

Il 28% dello staff di BT ha usato la videoconferenza da casa.

 

Per il Ceo di BT Conferencing, Aaron McCormack, “I risultati della ricerca confermano oltre ogni dubbio che i sistemi di videoconferenza possono avere un impatto importante nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica delle aziende e dei loro impiegati”.

 

Utilizzando queste tecnologie, ha aggiunto, “si dà alle persone uno strumento in grado di garantire un maggiore controllo del proprio tempo, un incremento della produttività e un miglioramento dell’equilibrio tra il lavoro e la vita privata, inclusa la riduzione del tempo trascorso viaggiando”.

 

In sostanza, più video conferenze uguale meno tempo passato nel traffico o negli aeroporti, e più posti a sedere nei mezzi pubblici.

Un risultato, per il clima, sicuramente più concreto di quello del G8 dove i grandi del mondo non sono ancora giunti a un accordo sul taglio di emissioni di gas serra.

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