Lo scontro

Meloni attacca il Pd su Musk: ‘Vi ha reso sovranisti. E’ mio amico, ma io non prendo ordini da nessuno’

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Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni replica in Senato agli attacchi del Pd sul suo rapporto privilegiato con Elon Musk, patron di Starlink e consigliere di Trump: 'Lui è mio amico. Io sono amica di tanti, ma poi non mi faccio condizionare da nessuno'. Nuove accuse di amichettismo digitale da parte Dem.

Il paradosso è servito oggi a Palazzo Madama, quando il presidente del Consiglio Giorgia Meloni replica agli attacchi del Pd da parte del senatore a vita Mario Monti e diSimona Malpezzi, che la accusano di “amichettismo” con Elon Musk, numero uno di Starlink e consigliere del Presidente Donald Trump. “L’impresa di Musk non è quella di essere andato sulla Luna, piuttosto è quella di avervi trasformato in sovranisti”. Lo ha detto la premier nel corso della replica in Senato, dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 19 dicembre, rivolgendosi al partito democratico. Di seguito dal minuto 10:12 la replica di Meloni su Musk.

Italia prima legge per regolare privati nello Spazio

L’Italia è stata la prima nazione in Europa a regolamentare i privati nello spazio, io non prendo ordini da nessuno, mi confronto con tutti”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel corso della replica in Senato, dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 19 dicembre, rispondendo alla sottolineatura della sua amicizia con Elon Musk, fatta in Aula. “Lui è mi amico – ricorda –  Io sono amica di tanti, ma poi non mi faccio condizionare da nessuno. E dovreste essere contenti di questo”.

“Non so quale film hai visto, ma penso che dovremmo capirci a vicenda su una differenza fondamentale tra noi e ciò che abbiamo visto (nel governo) nel corso degli anni. “In passato abbiamo visto leader che pensavano che un buon rapporto significasse eseguire pedissequamente i comandi degli altri”.

Meloni, il tema Musk si è posto dopo il sostegno a Trump

“Su Musk, da anni provo a spiegare che c’è un problema se ci sono concentrazioni economiche, grandi piattaforme con un fatturato in alcuni casi maggiore di alcuni stati nazionali, che agiscono senza regole. Tutte le volte che l’ho detto mi dicevate che ero sovranista. Ora è successo, lo dico ai senatori Monti e Malpezzi, che la prima di queste persone ha idee diverse da quelle di un mainstream che negli anni andava bene perché difendeva altre idee”, ha aggiunto la premier.

“Un tema si pone da questo punto di vista. Su questo non bisogna cambiare idea in base a chi ha votato Elon Musk – ha aggiunto -. Il tema di Elon Musk si è posto all’indomani del sostegno a Trump, ma finché sosteneva il partito democratico nessuno ha detto una parola. Io non ragiono così”.

La ruggine fra Meloni e Pd su Musk dura da tempo

La ruggine fra Meloni e il Pd sulla sua amicizia con Musk va avanti da tempo. Già lo scorso anno Musk era stato ospite ad Atreju e poi si era detto disponibile a dare una mano al nostro paese per la copertura delle aree bianche. Ma i contrasti sono aumentati con la nomina di Trump. A novembre il miliardario americano aveva criticato i giudici del nostro paese per essersi immischiati nella vicenda dei campi profughi in Albania, sollevando non poche critiche da parte dell’opposizione nonché la replica del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.  

Monti, Musk non imponga protettorato su Italia o si perde dignità

“Credo che la personalità che i cittadini hanno eletto perché governi lo Stato debba prima di tutto rispettare il potere pubblico che gestisce e mai, dando impressione un po’ provincialistica, di trarre molta soddisfazione dal plauso dei potenti anche quando sono al di fuori dai sistemi che noi cogliamo come ordinati e che dovremmo condividere. La privatizzazione del potere è stata sottolineata ieri dal presidente della Repubblica con parole molto misurate. Ed effettivamente se si da l’impressione di erigere un signore privato, grande genio come Elon Musk a una forma di protettorato morale al nostro Paese, secondo me c’è una perdita della dignità dello Stato simile a quella che c’è quando si rincorrono, con lettere, gli ultimi potenziali aderenti a un condono che non reagiscono neanche più”. Così il senatore a vita Mario Monti intervenendo in Aula dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio europeo.

In seguito, anche la senatrice del Pd Simona Malpezzi ha attaccato la politica estera di Meloni, tacciandola di amichettismo.

Malpezzi: politica estera Meloni basata su ‘amichettismo’

“Presidente lei è stata definita recentemente la leader più potente d’Europa (da Politico.eu ndr): sta a lei dimostrare se vuole usare il termine “potere” che le è stato attribuito come sostantivo o come verbo da coniugare. E invece di prendersela con il Presidente Prodi spinga il presidente eletto Trump a non cambiare la linea tenuta dagli USA rispetto al conflitto in Ucraina e spinga i suoi alleati europei riottosi a una maggiore integrazione. FdI e Lega hanno sempre sostenuto che ci volesse meno Europa ma meglio. E questo slogan lo abbiamo trovato nel programma del suo partito: ma cosa significa meglio? Per lei che sta guidando un paese che usa tante risorse europee sarebbe meglio uscire dalla contraddizione e lavorare invece per una Europa più forte. E ci domandiamo perché voglia concedere la sovranità del nostro cielo a Musk, perché non ha detto una parola quando Musk ha rilanciato il messaggio delegittimante l’Europa di un europarlamentare cipriota, perché non si è mai espressa rispetto alle ingerenze nella nostra politica. Perché temiamo che la sua politica si fondi sull’amichettismo. Quello che attribuisce agli altri ma che lei non disdegna”. Lo ha detto Simona Malpezzi, senatrice Pd, intervenendo in aula al Senato sulle comunicazioni della premier in vista del consiglio europeo.

Malan (FdI), ‘Ora Musk spauracchio perché amico Meloni’

“E’ molto importante quanto detto da Meloni. Noi dobbiamo essere acuti osservatori su come si sviluppa in Siria questo nuovo regime ed essere attenti alle minoranze religiose che sono in massima parte cristiane. E’ importante che l’Ue tuteli queste minoranze. Tutelare le libertà è alla base Europa che vogliamo ed è scritto nella Carta Ue che deve farsi promotrice dei diritti fondamentali non solo all’interno di essa ma anche all’esterno”. Così il presidente del gruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Lucio Malan durante la discussione generale sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue.

Tutelare “la libertà di espressione è estremamente importante nonostante chi vuole limitarla” aggiunge Malan criticando chi vede “Elon Musk come grande nemico perché con il suo social non ha limitato libertà espressione. Musk andava bene quando finanziava Obama ora è uno spauracchio perché non solo ha finanziato Trump ma è anche amico del presidente del Consiglio italiano”, rileva.

Basso-Nicita (Pd): ‘Meloni imbarazzata e imbarazzante. L’emergenza enorme riguarda un possibile ‘amichettismo digitale'”

“La presidente Meloni, incalzata più volte in aula dalla senatrice Malpezzi e dal senatore Monti sui rapporti intrattenuti con Elon Musk, ha risposto con una imbarazzata e imbarazzante difesa minimalista, derubricando a rapporti personali di amicizia, le relazioni, ad oggi poco trasparenti, tra Governo italiano e Musk, inclusi gli annunci e le voci di un ruolo per Starlink con finanziamenti pubblici. Il problema non e’ il sostegno politico del cittadino Elon Musk a Trump, l’emergenza enorme riguarda un possibile ‘amichettismo digitale’ con miliardari che mostrano di non rispettare le regole europee e lo stato di diritto e chiedono risorse a Governi amici per finanziare le proprie attivita’ di connettivita’. Riguarda la messa a disposizione da parte di Musk di una piattaforma social come ‘X’ per finalita’ di propaganda elettorale, diffusione di hate speech, disinformazione. Inoltre, proprio oggi abbiamo appreso di un’indagine statunitense su Elon Musk per aver violato la sicurezza nazionale dei dati nel settore spaziale, ignorando l’obbligo di riferire viaggi e incontri con leader stranieri, incluso il presidente russo Vladimir Putin. Insomma ce n’e’ abbastanza per continuare a porre domande a un Governo che continua a non rispondere sul punto”. Cosi’ in una nota i senatori Lorenzo Basso e Antonio Nicita del Pd, che in sede di discussione della Manovra hanno presentato due emendamenti anti-Musk nel Ddl Concorrenza, chiedendo di vietare l’uso di fondi PNRR per il satellite in aree già coperte da gare che sono già state assegnate, come Italia 1 Giga.

Leggi anche: Ddl Concorrenza, i due emendamenti ‘anti Musk’ del Pd. Le motivazioni dei firmatari Nicita e Basso

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