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Sora di OpenAI esordisce negli USA, tra entusiasmo e paure

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L’accesso a Sora per ora è limitato agli USA, ma nel 2025 (forse a metà anno se ne saprà di più) dovrebbe arrivare anche in Ue e in Italia.

Grazie alla sua evoluzione rapidissima negli ultimi anni, non passa quasi giorno che non possa essere considerato, secondo qualcuno, “storico” per l’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Il 9 dicembre 2024 è però una di quelle date con le credenziali più serie: dopo la generazione di testo e immagini, arrivano infatti anche per gli utenti (al momento l’Italia è ancora esclusa) i video fatti con l’AI, grazie al lancio di Sora, il modello – già presentato qualche mese fa – capace di trasformare semplici descrizioni testuali in video dettagliati e realistici. Tale tecnologia, definita da molti un autentico game changer per la creatività digitale, ha suscitato un interesse immediato in diversi settori, dall’intrattenimento al marketing, fino all’educazione e alla comunicazione aziendale, e ha sollevato altrettanti dubbi e perplessità in coloro che guardano con sospetto alla sempre maggiore pervasività dell’AI nella vita di tutti i giorni (e alla sua capacità potenziale di sostituire i lavoratori umani).

Le potenzialità e i costi

Quello che è certo è che Sora non si limita a creare semplici animazioni; il suo cuore tecnologico si basa su un modello di diffusione avanzato che parte da un video simile a rumore statico e lo perfeziona gradualmente, eliminando il rumore e aggiungendo dettagli con una precisione sorprendente. Il processo consente al sistema di generare video estremamente accurati, interpretando ogni elemento delle descrizioni fornite dagli utenti, come movimenti specifici, espressioni facciali e dettagli di sfondo. A lasciare obiettivamente a bocca aperta anche i più scafati è la capacità di Sora di creare scene complesse con più personaggi, il tutto mantenendo coerenza nei dettagli e nei movimenti. Per esempio, un utente potrebbe descrivere una scena di un tramonto in riva al mare, con due persone che camminano mano nella mano, e Sora riuscirebbe a produrre un video che non solo rappresenta fedelmente l’ambientazione, ma cattura anche le sfumature di luce e il movimento delle onde, con il massimo realismo.

L’accesso a Sora per ora è limitato agli USA, ma nel 2025 (forse a metà anno se ne saprà di più) dovrebbe arrivare anche in Ue e in Italia: OpenAI ha già dichiarato di essere al lavoro per superare gli ostacoli dovuti alle regolamentazioni locali e rendere il servizio accessibile anche in queste regioni. A questo punto generare video fotorealistici costerà pochi euro, ossia l’abbonamento a uno dei tier premium dell’abbonamento a ChatGPT e ovviamente il costo della propria connessione Internet casa (con SOSTariffe.it e il suo comparatore si possono sempre trovare le offerte più convenienti del mese).

Negli Stati Uniti, l’accesso a Sora è infatti riservato agli utenti dei piani ChatGPT Plus e Pro; con il piano Plus, disponibile al costo di 20 dollari al mese, gli utenti possono creare fino a 50 video prioritari al mese, ciascuno della durata massima di 5 secondi e con una risoluzione fino a 720p. Il piano Pro, invece, costa 200 dollari al mese e offre funzionalità decisamente più avanzate: generazione illimitata, fino a 500 video prioritari al mese, durata estesa fino a 20 secondi e risoluzioni in alta definizione a 1080p. Inoltre gli utenti Pro possono scaricare video senza filigrane e accedere alla generazione simultanea di fino a cinque video contemporaneamente, rendendo Sora uno strumento particolarmente potente per chi necessita di produzioni rapide e di alta qualità.

Le precauzioni per un utilizzo responsabile

Un aspetto sul quale si è molto insistito al momento del lancio – e che dice molto dei pericoli di queste tecnologie – è stato l’impegno di OpenAI per garantire un utilizzo etico e responsabile del modello. Ogni video generato da Sora include filigrane visibili e metadati C2PA che indicano chiaramente l’origine artificiale del contenuto, un accorgimento che mira a prevenire l’uso improprio della tecnologia, come la creazione di deepfake o video manipolati per scopi ingannevoli (esempi in questo senso ce ne sono già stati parecchi, come mostrano le cronache). Inoltre gli utenti devono confermare, prima di caricare immagini o video su Sora, che i contenuti rispettano precise linee guida: non devono includere persone sotto i 18 anni, materiale esplicito, contenuti violenti o protetti da copyright. Qualsiasi violazione di queste regole potrebbe portare alla sospensione o al ban dell’account.

Inoltre, in risposta alle crescenti preoccupazioni legate ai deepfake e ad altri possibili abusi, OpenAI ha limitato la generazione di video che raffigurano persone reali a un ristretto gruppo di tester invitati, proprio mentre tra i modelli di intelligenza artificiale di cui si parla più in questi giorni Grok, la creatura di Elon Musk,ha mostrato capacità straordinarie di replicare le fattezze delle persone famose, a disposizione di tutti gli utenti di X. L’approccio prudente di OpenAI è volto a garantire che ogni funzionalità venga implementata in modo sicuro, con ulteriori misure di sicurezza in fase di sviluppo prima di un eventuale rilascio al pubblico più ampio.

Strumento al servizio della creatività o rischio eccessivo?

Le reazioni al lancio di Sora sono state finora entusiastiche, ma non sono mancati, né presumibilmente mancheranno, i dubbi e gli interrogativi. Se da un lato la maggior parte degli esperti del settore vede questa tecnologia come un trampolino di lancio verso una nuova era della creatività digitale – la possibilità di creare video di alta qualità senza attrezzature costose o competenze tecniche rappresenta un’opportunità senza precedenti, soprattutto per piccole imprese, creativi indipendenti e educatori – dall’altro c’è chi teme che l’introduzione di strumenti come Sora possa avere ripercussioni sull’occupazione nei settori creativi, con un’accelerazione della già preoccupante e progressiva automazione delle attività finora riservate a professionisti umani. Per rispondere a queste preoccupazioni, OpenAI ha coinvolto attivamente artisti, designer e filmmaker durante la fase di sviluppo di Sora; il dialogo ha permesso di affinare il modello in base alle esigenze reali dei professionisti creativi, per far sì che, almeno nelle intenzioni, Sora sia uno strumento utile per espandere le proprie potenzialità, piuttosto che una minaccia.

Va da sé che Sora ha anche il potenziale per rivoluzionare settori come il marketing e la comunicazione: le aziende possono utilizzare la tecnologia per creare contenuti personalizzati e coinvolgenti in tempi record, adattando i messaggi alle esigenze specifiche dei clienti. Nel campo dell’educazione, Sora può essere impiegato per produrre video didattici interattivi, per rendere l’apprendimento più stimolante e accessibile. E anche l’industria dell’intrattenimento ha mostrato grande interesse: registi, sceneggiatori e produttori vedono in Sora uno strumento per esplorare nuove idee e realizzare progetti innovativi con costi ridotti. Si spera, come sempre, non a scapito degli esseri umani.

Fonti: https://openai.com/index/sora-is-here/

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