Telecom Italia: nessun via libera Ue alla vendita di Olimpia. Il gruppo approva l’annual report per la SEC

di Alessandra Talarico |

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La Commissione europea non ha approvato l’acquisizione di Olimpia da parte della newco Telco, poiché non ha ricevuto alcuna notifica ralativa all’operazione.

Lo ha riferito Jonathan Todd, portavoce del commissario alla concorrenza Neelie Kroes, in merito alle notizie di stampa che volevano per oggi l’ok di Bruxelles all’acquisizione della holding a capo di Telecom da parte di Telefonica, Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e Sintonia.

 

In merito alla questione della separazione della rete, l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni sembra convinta di poter giungere a un accordo con la società entro la fine dell’estate, dopo gli esiti della consultazione che terminerà il prossimo 4 luglio.

L’Authority, ha riferito il presidente Corrado Calabrò, non vuole esercitare “poteri unilaterali”, ma non è neanche disposta a stare nel guado troppo a lungo né col piede in due staffe: “dobbiamo chiarire – ha detto Calabrò – se abbiamo a che fare con un operatore che ha la gestione della rete separata da quella commerciale o no; vogliamo questa semplificazione come crediamo la voglia Telecom, anche nella fase di travaglio dovuta ai cambiamenti societari”.

 

E non c’è stato nemmeno il tanto atteso rinnovo ai vertici: al momento Pasquale Pistorio resta al suo posto. Il cda non ha affrontato la questione, nonostante in molti dessero per certa la nomina a presidente dell’attuale numero uno di Mediobanca, Giuseppe Galateri.

“Non è all’ordine del giorno”, ha risposto Giancarlo Benetton a chi gli ha chiesto un commento a riguardo, sottolineando anzi di non essersi “mai posto il problema”.

 

Il cda, che si è occupato prevalentemente della questione security e delle vicende legate all’indagine che ha coinvolto l’ex-capo della sicurezza Giuliano Tavaroli, ha invece approvato l’Annual Report per l’esercizio 2006 (Form 20-F). Il documento, in base alla legge statunitense, viene redatto ogni anno dal momento che Telecom Italia è registrata alla US Securities and Exchange Commission (SEC) e i suoi titoli sono quotati, in forma di American Depositary Receipts, presso la borsa di New York.

Il Report, si legge in una nota della società, “è basato sulle informazioni contabili contenute nel bilancio consolidato già pubblicato a marzo, si traduce sostanzialmente nella cosiddetta riconciliazione dei dati di risultato e patrimonio netto con gli US General Accepted Accounting Principles”.

 

In un’ottica di razionalizzazione e semplificazione societaria di tutte le attività di valorizzazione dell’immagine del gruppo, il cda ha anche approvato l’incorporazione in Telecom Italia della controllata Progetto Italia.

 

All’ordine del giorno anche l’ingresso della società nel Ftse4Good Environmental Leaders Europ 40 Index, l’indice della famiglia Ftse4Good, gli indici azionari per l’investimento socialmente responsabile, promossi nel 2001 dal Financial Times e dal London Stock Exchange.

L’indice raccoglie le 40 aziende europee che hanno ottenuto i migliori risultati in fatto di politiche ambientali. Queste aziende devono mettere in pratica politiche e sistemi di gestione ambientali robusti, devono essere trasparenti e dar conto pubblicamente dei loro dati ambientali.

 

Il gruppo è già incluso nei Dow Jones Sustainability World Indexes (DJSI World) e Dow Jones STOXX Sustainability Indexes (DJSI STOXX), negli indici “pioneer” ed “excellence” di ESI (Ethibel Sustainability Index), nell’indice ASPI (Advanced Sustainable Performance Index), negli indici E.Capital Partners  e in quelli Axia (“Euro Ethical” e “Euro CSR”).

 

Telecom Italia, conclude la nota “è inoltre posizionata tra le migliori 100 società del mondo per la qualità della reportistica di sostenibilità nella “The Global Reporters 2006 Survey” condotta dall’agenzia specializzata SustainAbility in collaborazione con l’UNEP (United Nation Environmental Program) e l’agenzia di rating Standard & Poor’s”.

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