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ISIMM, Istituto per lo studio dell’innovazione nei media e per la multimedialità, ha organizzato per mercoledì 27 giugno a Roma, il Convegno “Disegno di legge per la riforma della Rai -Quali programmi? Quali contenuti?”.
Incontro con il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, con Enrico Manca presidente ISIMM, Claudio Cappon direttore generale Rai, Alberto Abruzzese docente di Sociologia delle Comunicazioni all’Università di Massa e Massimo Fichera vicepresidente ISIMM.
Sono stati invitati a partecipare: Piero Angela, Renzo Arbore, Guido Barlozzetti, Pippo Baudo, Bianca Berlinguer, Maurizio Braccialarghe, Antonio Caprarica, Carlo Conti, Michele Cocuzza, Marcello Del Bosco, Antonio Di Bella, Franco Di Loreto, Antonello Dose, Giovanni Floris, Fabrizio Frizzi, Duilio Giammaria, Luca Giurato, Giancarlo Leone, Giancarlo Magalli, Antonio Marano, Enrico Menduni, Corradino Mineo, Giovanni Minoli, Marco Presta, Gigi Proietti, Paolo Ruffini, Agostino Saccà, Cinzia Th Torrini, Sergio Valzania, Daniela Vergara, Carlo Verna, Andrea Vianello. Coordina Michele Mirabella.
L’ISIMM, fondato nel 1991, si propone come centro di iniziative e discussione fra istituzioni, imprese e università. Obiettivo preminente è quello di realizzare un costante terreno di confronto, con apertura alle esperienze internazionali, utile alla diffusione delle innovazioni nel tessuto sociale e produttivo, concorrendo a migliorarne i livelli di efficienza.
In questo senso assume fondamentale importanza il confronto su uno dei temi più caldi e attuali del mercato mediatico: la riforma della Tv pubblica.
Il mese scorso il governo ha approvato il disegno di legge che ha come obiettivo, come ha spiegato lo stesso Ministro Gentiloni nella relazione introduttiva, quello di mettere la Rai in condizione di competere nella Tv del futuro, recuperando autonomia e diversità dalla Tv commerciale, e offrendo pluralismo e qualità da servizio pubblico.
Oggi la Rai corre un doppio rischio. Da una parte, quello di una paralisi decisionale dovuta all’incrocio tra la tradizionale lottizzazione e l’attuale bipolarismo iperframmentato con la conseguente situazione di instabilità del vertice della Tv pubblica. Dall’altra parte, l’avvento di un sistema multipiattaforma e multicanale rischia di rendere molto complicata l’identità, la diversità, la riconoscibilità del servizio.
Lo schema di disegno di legge risponde a cinque esigenze: qualità, intesa come una effettiva riqualificazione e valorizzazione della missione della Rai; autonomia, garantita da nuove regole di governance idonee ad allentare il controllo della politica sul servizio pubblico; efficienza, cioè un assetto societario ed organizzativo moderno; minore dipendenza da pubblicità assicurata da una netta separazione tra le funzioni di servizio pubblico (finanziate dal canone) da quelle di Tv commerciale (alimentate dalla pubblicità) e quelle di operatore di rete; innovazione, garantita da investimenti nella digitalizzazione. Il tutto nell’ambito di una separazione societaria che mantenga l’unitarietà del servizio.
Gentiloni ha quindi evidenziato l’importanza che la Rai riconquisti la propria differenza e torni a essere modello da imitare per il mercato Tv.
Il disegno di legge affida a una Fondazione la proprietà, la scelta delle strategie e dei vertici operativi della Rai, e sarà dunque garante dell’autonomia del servizio pubblico dal governo e della sua qualità. Il Consiglio della Fondazione sarà designato assicurando il massimo possibile di autonomia dalla politica e dal potere economico.
Il Convegno organizzato da ISIMM consentirà un confronto con il Ministro delle Comunicazioni e con chi la televisione la vive quotidianamente davanti alle telecamere. Il dibattito si prospetta altamente interessante.
Da sottolineare inoltre l’incontro che si terrà il 25 giugno a Roma su “Tecnologie Digitali, Linguaggi, Usi Sociali“, in occasione della presentazione del libro di Enrico Menduni “I Media Digitali“.