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Kong regina della Nasdaq Tower, vale 2 miliardi di dollari la startup fondata da Marco Palladino e Augusto Marietti

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Un successo il round di finanziamento serie E della startup italiana Kong da 175 milioni di euro, per un incremento degli investimenti pari al +45%. Ciò porta il capitale totale raccolto dallo sviluppatore leader di tecnologie API cloud a 345 milioni di dollari.

Finanziamento per la startup italiana Kong, regina della Nasdaq Tower

Sulla celebre Nasdaq Tower a Times Square, a New York, c’è solo un titolo a tenere banco oggi, lo sviluppatore di tecnologie API cloud Kong, startup fondata nel 2017 da Marco Palladino e Augusto Marietti, che ha chiuso un round di finanziamento serie E da 175 milioni di dollari e raggiungo un valore di 2 miliardi di dollari.

Il round è stato co-guidato da Tiger Global e Balderton, con l’ulteriore nuova partecipazione di Teachers’ Venture Growth, il ramo di investimento di crescita e venture in fase avanzata di Ontario Teachers’ Pension Plan, e 137 Ventures tra gli altri e il continuo supporto di Andreessen Horowitz, Index Ventures, CRV, Sapphire Ventures e Notable Capital.

Rana Yared entra a far parte del consiglio di amministrazione di Kong.

Ciò porta il capitale totale raccolto da Kong a 345 milioni di dollari, con un aumento complessivo del 45% della valutazione, rispetto al round precedente.

La piattaforma Api unificata di Kong

Come spiegato in una nota stampa di Balderton, Kong utilizzerà i nuovi fondi per accelerare l’espansione globale del suo GTM, migliorare l’innovazione dei prodotti con funzionalità basate su AI Gateway, Konnect, Insomnia e tutti i suoi principali runtime API, come Kong Gateway e Kong Mesh.

La piattaforma API unificata di Kong consente alle organizzazioni di creare applicazioni AI più velocemente, garantendo al contempo sicurezza, governance e visibilità API centralizzate su tutti i servizi. Mentre sempre più aziende si orientano verso l’API-first, Kong fornisce l’infrastruttura critica necessaria per abilitare soluzioni AI sicure e scalabili.

Cosa sono le Api e a che servono

L’onda del mercato Api, Application programming interface, in italiano Interfacce di programmazione delle applicazioni, continua a crescere a un ritmo senza precedenti, alimentata soprattutto dal cloud, dalla diffusione senza sosta dei dispositivi digitali di ogni forma e dimensione e in particolare dall’intelligenza artificiale generativa (gen AI).

Le Api sono un insieme di regole, protocolli e strumenti che permettono a diversi software o sistemi di comunicare e interagire tra loro. In pratica, le API sono il “ponte” che consente a due applicazioni di scambiarsi informazioni e funzionalità, semplificando l’integrazione e l’interoperabilità tra sistemi diversi.

Per fare alcuni esempi pratici, Api come quelle di Stripe o PayPal permettono a un sito di e-commerce di elaborare pagamenti, mentre le applicazioni di viaggio utilizzano le Api di Google Maps per fornire informazioni geografiche.

Le Api costituiscono oggi l’80% del traffico Internet.

Marietti (Kong): “Consentiremo a ogni azienda di diventare un’azienda Api e di creare la ‘catena di montaggio’ del software dell’era dell’AI

Come spiegato in un comunicato aziendale, Kong, nata in Italia, ma che opera in 25 Paesi, con quartier generale a San Francisco, in California, è ora in grado di creare un inventario mondiale di Api, per aiutare i propri clienti e consolidare sistemi eterogenei.

Ciò consentirà ai nostri utenti di avere un’esperienza unificata dell’intero patrimonio Api, dalla gestione alla sicurezza, all’osservabilità. In definitiva, ciò consentirà a ogni azienda di diventare un’azienda Api e di creare la ‘catena di montaggio’ del software dell’era dell’AI”, ha scritto Augusto Marietti, CEO e co-fondatore di Kong.

Kong consente a qualsiasi azienda di adottare l’intelligenza artificiale in modo rapido e sicuro e di diventare un’azienda API-first, accelerando i tempi di commercializzazione, creando nuove opportunità di business e offrendo prodotti e servizi di qualità superiore.

Diventare un’azienda API-first significa adottare un approccio strategico alla progettazione, sviluppo e offerta di servizi digitali, ponendo le Application Programming Interfaces al centro delle operazioni. Questo modello privilegia le API come punto di partenza nello sviluppo di prodotti, servizi e piattaforme, rendendo l’interazione tra sistemi e applicazioni più efficiente e scalabile.

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