Il libro

AI. Per Kissinger (ex Segretario di Stato USA) e Schmidt (ex CEO Google) “l’umanità sta maneggiando un potere che non può comprendere”

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Il volume (disponibile solo in lingua inglese per il momento) scritto da Eric Schmidt, il defunto Henry Kissinger e Craig Mundie, esplora quelle che sono le sfide e le opportunità, definite “epocali”, che l’umanità ha di fronte nell’esplosione del potenziale dell’AI.

L’AI secondo Schmidt, Kissinger e Mundie

Domani, 20 novembre, Eric Schmidt, ex presidente e amministratore delegato di Google, torna all’Università di Princeton per parlare con il rettore Jen Rexford di “Genesis: Artificial Intelligence, Hope, and the Human Spirit” (per John Murray Publishers), il nuovo libro che esce oggi nelle librerie di mezzo mondo, scritto assieme a Craig Mundie e lo scomparso Henry Kissinger, celebre Consigliere per la Sicurezza e Segretario di Stato USA tra il 1969 al 1977, durante le amministrazioni Nixon e Ford.

Genesis traccia un percorso equilibrato, per evitare gli estremi della fede cieca e della paura ingiustificata, con l’intento di delineare una strategia efficace per orientarsi nell’era dell’intelligenza artificiale“, secondo il suo editore, Little, Brown and Co.

Il volume (disponibile solo in lingua inglese per il momento)  esplora quelle che sono le sfide e le opportunità, definite “epocali”, che l’umanità ha di fronte nell’esplosione del potenziale dell’AI.

Sfide ed opportunità

Mentre assorbe dati, acquisisce agenzia e funge da intermediario tra gli esseri umani e la realtà, questa tecnologia potrebbe aiutarci ad affrontare enormi crisi storiche, da quelle climatiche a quelle economiche e geopolitiche, fino al problema atavico delle disuguaglianze.

Ma sarà davvero così?

Non lo sappiamo, di sicuro porrà anche sfide su una scala e di un’intensità che non abbiamo mai visto prima, mettendo a serio rischio la nostra capacità di giudizio e autonomia di pensiero e azione, forse dando il via ad una nuova fase dell’evoluzione della nostra società e della nostra civiltà (che poi lo stesso digitale ha avviato in questi ultimi 20 anni).

L’avvertimento di Kissinger sull’AI

Lo stesso Kissinger ha ammonito nelle pagine del libro noi tutti: “L’umanità sta cercando di esercitare in potere che non può assolutamente comprendere”, con tutte le conseguenze che ne possono derivare.

Gli esseri umani non saranno più al vertice della scala dell’intelligenza e questo ci constringerà a pensare in modo diverso al nostro rapporto con il mondo che ci circonda”, ha invece spiegato Mudie, dirigente Microsoft dal 1992 al 2014 consigliere per le politiche tecnologiche dei presidenti Clinton, Bush e Obama.

Schmidt, addirittura, ha commentato in maniera decisamente provocatoria: “E se l’umanità diventasse subordinata agli agenti virtuali?” (anche se qui Schmidt afferma chiaramente “The dog“, quasi ad intendere “il cane dell’AI“).

Una serie di dichiarazioni che in fondo si riallacciano a quanto affermato dal Premio Nobel per la Fisica 2024, Geoffrey E. Hinton: “Il problema è semplice: l’AI sarà molto positiva per la medicina, l’ambiente e i nanomateriali…ma non c’è modo di fermarne lo sviluppo. E un giorno diventerà più intelligente di noi

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