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Guasto al cavo sottomarino C-Lion1 interrompe i collegamenti tra Finlandia e Germania. Incidente o sabotaggio?

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Il guasto si è verificato al largo dell’isola svedese di Öland e ha sollevato interrogativi sulle possibili cause, tra cui implicazioni geopolitiche. Il C-Lion1, posato nel 2016 dalla società finlandese Cinia, rappresenta un’infrastruttura cruciale per le comunicazioni tra Finlandia ed Europa centrale.

Un improvviso guasto al cavo sottomarino di fibra ottica C-Lion1, che collega Helsinki a Rostock attraverso il Mar Baltico ha interrotto le comunicazioni tra Finlandia e Germania. Il guasto si è verificato al largo dell’isola svedese di Öland e ha sollevato interrogativi sulle possibili cause, tra cui implicazioni geopolitiche. Il C-Lion1, posato nel 2016 dalla società finlandese Cinia, rappresenta un’infrastruttura cruciale per le comunicazioni tra Finlandia ed Europa centrale.

Il sospetto della russia

Lungo 1.173 chilometri, il CLion1 segue lo stesso percorso dei gasdotti russi, un dettaglio che ha attirato l’attenzione delle autorità. Sebbene i flussi di dati non siano stati del tutto interrotti grazie alla presenza di cavi di backup, il guasto ha destato preoccupazioni in un periodo di forti tensioni geopolitiche. Poche settimane prima, gli Stati Uniti avevano segnalato un possibile incremento dell’attività russa attorno ai cavi sottomarini del Mar Baltico, alimentando ipotesi di sabotaggi mirati. Tuttavia, al momento non esistono prove concrete di un attacco deliberato.

A complicare il contesto, un’indagine delle emittenti pubbliche nordiche aveva rivelato, nell’aprile 2023, l’operatività di una presunta flotta di navi spia russe nelle acque del Nord Europa. Secondo i report, la Russia potrebbe essere impegnata in attività di mappatura delle infrastrutture sottomarine per pianificare future operazioni di sabotaggio. Non sono però escluse nemmeno le altre piste. Il danneggiamento al cavo potrebbe anche essere stato provocato da possibili cause accidentali, come ad esempio le ancore delle imbarcazioni o l’attrezzatura dei pescherecci per la pesca a strascico.

Cavo C-Lion1: specifiche Tecniche

Il C-Lion1 (noto anche come C-Lion o Cinia Lion1) è un cavo sottomarino di telecomunicazioni che collega la Finlandia e la Germania, attraversando il Mar Baltico. Progettato per migliorare la connettività tra l’Europa settentrionale e centrale, fornendo un collegamento diretto e ad alta velocità tra i due paesi, rafforza la posizione della Finlandia come hub digitale e snodo di comunicazione tra Europa, Asia e Nord America, grazie ai cavi terrestri e ad altri cavi sottomarini interconnessi.

È un cavo in fibra ottica ad alta capacità. Offre una larghezza di banda massima teorica di 18 Terabit al secondo (Tbps), fornendo una delle connessioni più veloci nel Mar Baltico. La lunghezza totale del cavo è di circa 1.200 km, attraversando il Mar Baltico tra la costa finlandese e tedesca.

È stato completato ed è entrato in funzione nel 2016, è particolarmente rilevante per la sicurezza e la resilienza delle comunicazioni, riducendo la dipendenza da altre rotte internazionali più lunghe o potenzialmente vulnerabili. Supporta l’espansione dei data center in Finlandia, attirando investimenti internazionali grazie alla maggiore affidabilità delle comunicazioni.

Tra i 5 e 15 giorni per il ripristino

Cinia ha avviato un’indagine per accertare le cause del guasto, senza escludere né un sabotaggio né incidenti accidentali, come l’impatto di ancore o attrezzature da pesca a strascico. Henri Kronlund, direttore delle comunicazioni dell’azienda, ha sottolineato che “un evento del genere richiede un impatto esterno, data l’assenza di fattori naturali come terremoti o frane sottomarine”.

Per riparare il cavo danneggiato, una nave specializzata è stata inviata da Calais, in Francia. Secondo Cinia, l’intervento potrebbe richiedere dai cinque ai 15 giorni, a seconda della complessità. L’obiettivo è ripristinare rapidamente la connessione, anche se l’entità dell’interruzione non è stata ancora completamente valutata.

Come migliorare i sistemi di controllo dei cavi?

I cavi sottomarini sono infrastrutture critiche determinanti in quanto il 90% delle comunicazioni Internet passa attraverso di loro. Data la vastità, appunto, delle reti di cavi sottomarini e il crescente rischio di minacce ibride, individuare eventuali atti di sabotaggio può risultare problematico, soprattutto nelle regioni remote e profonde dei mari internazionali. “E’ essenziale implementare sistemi di monitoraggio e reazione capaci di rilevare anticipatamente le minacce emergenti per garantire l’integrità fisica dei cavi e la sicurezza delle informazioni trasmesse”, aveva dichiarato in una recente intervista a Key4biz, Biagino Costanzo, Research Analyst di CISINT – Centro Italiano di Strategia e Intelligence e Presidente di Knosso (Knowledge for Safe and Secure Organization).

“Ulteriori elementi di criticità, poi, si riscontrano nella tendenza a utilizzare rotte prestabilite nella posa dei cavi, creando punti di strozzatura che, in caso di eventi naturali o di attacchi, espongono intere reti di cavi al rischio di collasso e, quindi, al blocco delle comunicazioni tra una miriade di Paesi. Le strozzature dei cavi rappresentano un rischio anche nei punti di atterraggio sulla terraferma. Si pensi, ad esempio, ai casi di atti terroristici o di operazioni di intelligence finalizzate a installare dispositivi per registrare o sottrarre dati”.

Il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 ha catalizzato l’attenzione della politica e dell’opinione pubblica europea sull’ambiente underwater.  Già durante il vertice NATO di Vilnius dell’11 e 12 luglio 2023, il tema fu sollevato e l’Alleanza ha ufficialmente riconosciuto la centralità delle infrastrutture strategiche sottomarine, impegnandosi altresì a lavorare per la loro protezione. Infatti nel comunicato finale, si può leggere al punto 65: ‘La minaccia contro le infrastrutture sottomarine critiche è reale e sta aumentando’ e si precisa che ‘Qualsiasi attacco deliberato contro le infrastrutture critiche degli Alleati sarà affrontato con una risposta unita e determinata; questo vale anche per le infrastrutture sottomarine’, aggiungendo che: ‘Siamo impegnati a identificare e mitigare le vulnerabilità e le dipendenze strategiche rispetto alle nostre infrastrutture critiche e a prepararci, dissuadere e difendere dall’uso coercitivo dell’energia e da altre tattiche ibride da parte di attori statali e non statali‘.

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