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I Bancroft non vogliono cedere a Rupert Murdoch. Le riunioni del Cda di Dow Jones si susseguono nel tentativo di trovare un’offerta alternativa a quella da 5 miliardi di dollari avanzata dal tycoon australiano.
La speranza è quella di trattate con Ron Burkle, re dei supermercati di Los Angeles, sostenitore dei Democratici e grande amico di Bill Clinton.
Stando alle ultime indiscrezioni di stampa il vertice potrebbe essere fissato per oggi.
Non molto tempo fa, Burkle con il socio Eli Broad era stato a un soffio dal rilevare il gruppo Tribune, che edita il Los Angeles Times. L’uomo d’affari è anche tra quelli che ha dato da subito la disponibilità all’Indipendent Association of Publishers’ Employees di costituire una cordata anti-Murdoch.
Forte dell’appoggio dei dipendenti della società che pubblica il Wall Street Journal perché non entrerebbe nelle scelte editoriali, Burkle è da sempre considerato un sostenitore dei sindacati.
La sa discesa in campo aumenterebbe il potere contrattuale dei Bancroft, che controllato il 25% del capitale del gruppo con il 64% dei diritti di voto.
Non si conoscono ancora i termini della proposta in questione, che sarà illustrata al comitato ristretto del board, anche se l’ipotesi potrebbe essere quella di ripartire in gran parte le azioni presso i dipendenti.
Una delle conseguenze di questa trattativa potrebbe essere quella di evitare un drastico ridimensionamento dei posti di lavoro o forse semplicemente rimandare ad altra data. I problemi sono tali che, in caso fallisse la trattativa, nell’arco di pochi mesi parecchi giornalisti dovrebbero tornare a casa.
Le cause sono legate a un drammatico crollo delle entrate pubblicitarie che, legata al calo delle vendite, sta colpendo inesorabilmente gli editori americani.
A maggio, riferisce Goldman Sachs in uno studio sul settore, “…si è toccata la soglia di guardia”.
Il 26 giugno scorso, il Cda di Dow Jones ha raggiunto l’accordo di massima sull’istituzione di un Comitato di garanzia per l’indipendenza del WSJ.
I Bancroft avevano posto all’attenzione di Murdoch una proposta, considerata dal magnate “inaccettabile” tanto da spingerlo a lavorare a una controfferta sulla quale si sono aperte delle intense trattative.
Murdoch, come aveva già fatto da tempo, ha suggerito nuovamente una struttura paragonabile a quella del Times, il quotidiano londinese rilevato nel 1981, per il quale un Comitato indipendente può bloccare la nomina o il licenziamento di un caporedattore.
Dalla controparte, i Bancroft avevano avanzato la richiesta di due seggi, su sette, nel consiglio d’amministrazione indipendente incaricato di vigilare Dow Jones, e il diritto di proporre degli amministratori indipendenti per altri tre seggi. A inizio giugno, dopo aver respinto per settimane l’offerta di Murdoch, la famiglia ha deciso di incontrare il magnate, sotto la pressione di una parte degli azionisti tentati da un prezzo superiore del 67% al corso dell’azione.
Allo stesso tempo, i Bancroft avevano annunciato che la società stava cercando partner, lasciando così aperta la porta ad altri pretendenti.
Ma successivamente non è arrivata nessuna offerta ufficiale, nonostante la forte ostilità da parte dei maggiori player all’avanzata di Murdoch sul mercato americano dei media.