Pedopornografia online: per Gentiloni e Frattini serve più collaborazione tra Paesi e Polizie

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Pedofilia Internet

Un orrore senza fine, quello della pedofilia, che ha trovato su internet nuovo terreno fertile per crescere e moltiplicarsi, dietro l’anonimato garantito dalla rete.

 

I dati della Polizia Postale parlano chiaro: in sei anni (dal 1998 al 2005) sono state monitorati ben 209.566 siti web. Di questi solo 152 sono stati posti sotto sequestro perché la maggior parte dei siti è appoggiata su server esteri e sono stati pertanto segnalati agli organi investigativi di competenza. Nel corso degli anni in Italia sono state arrestate 146 persone e 3.113 sono state denunciate in stato di libertà.

 

Il tema della pedopornografia online è stato al centro di un incontro tra il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, e il Commissario alla Giustizia europeo, Franco Frattini.

 

Per il ministro Gentiloni, quella contro la pedopornografia “è una battaglia destinata a durare all’infinito, una minaccia globale alla quale bisogna rispondere con una controffensiva globale. Dobbiamo riuscire a internazionalizzare l’azione di contrasto: formare una polizia europea che si dedichi esclusivamente alla lotta alla pedofilia”.

 

Gentiloni e Frattini si sono confrontati su molti temi legati allo sfruttamento dei minori online.

In particolare, la questione emersa con maggiore risalto è quella della cooperazione internazionale, volta a combattere non solo la rete criminale che abusa dei minori, ma anche l’a ‘cultura’ della pedofilia.

 

Ecco dunque che le proposte avanzate in seno all’incontro istituzionale vertono sul maggiore coordinamento tra le Polizie dei Paesi europei attraverso lo strumento di Europol, ma anche sull’estensione a livello europeo del sistema delle black-list per il blocco dei siti pedofili, già adottato con successo in Italia in collaborazione con la Polizia delle Comunicazioni e gli Internet Provider.

 

Bisognerebbe inoltre, è stato sottolineato, che l’Italia entrasse nel progetto pilota di unificazione a livello europeo dei casellari giudiziali, che consente di accedere on-line, secondo precisi gradi di autorizzazione, agli elenchi di coloro che hanno subito condanne o sono stati inquisiti per reati di pedofilia.

 

Tra e altre proposte, l’elaborazione di programmi finanziati dall’Unione Europea per lo sviluppo di applicazioni tecnologiche avanzate dedicate al filtraggio dei siti pedopornografici e la partecipazione dell’Italia ai programmi finanziati con fondi europei, attraverso cui garantire il sostegno tecnologico alla Polizia delle Comunicazioni.

 

A livello europeo, secondo Telefono Arcobaleno, i dati relativi ai primi mesi del 2007 rivelano che i Paesi europei sono in prima linea nell’host di siti pedopornografici, con Germania, Russia e Olanda che ospitano oltre la metà di tutta la pedofilia mondiale.

È comunque l’Olanda la capitale internazionale della ‘pedo-cultura’ mentre San Pietroburgo è l’epicentro mondiale del ‘pedo-business’, ovvero del traffico commerciale della pornografia infantile.

 

“A tale proposito – ha dichiarato il senatore dell’Ulivo Nello Palumbole misure proposte dal ministro delle Comunicazioni Gentiloni costituiscono una decisa controffensiva al fenomeno allarmante della pedofilia che si avvale anche di organizzazioni criminali articolate e capillarmente estese oltre i confini nazionali”.

 

Plauso alle proposte di Gentiloni arrivano anche da Donato Mosella della Margherita, secondo cui “le parole e l’atteggiamento del ministro sono la giusta risposta all’emergenza della pedofilia on line”.

 

“La lotta alla pedofilia on line è un impegno che non permette incertezze e ritardi, e dunque adottare l’efficace linea Gentiloni a livello europeo – ha concluso Mosella – sarebbe una giusta occasione per andare oltre logiche ristrette che non sarebbero all’altezza della minacciosa sfida della pedopornografia on-line”.

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