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Vertice Meloni-Rutte: “L’Europa nuovo pilastro della Nato. Puntare su industria europea Difesa”

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Meloni, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il Segretario Generale della NATO, Rutte: "La Nato deve adeguarsi alle nuove sfide, che vanno dall'AI alle guerre sempre più ibride".

Colloquio oggi a Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte. Al centro dell’incontro il ruolo dell’Alleanza atlantica quale pilastro imprescindibile per la sicurezza comune a fronte delle molteplici aree di instabilità, nonché il contributo di primo piano dell’Italia alla difesa euroatlantica a 360 gradi. 

Discussi anche il sostegno alla legittima difesa dell’Ucraina, il rafforzamento del pilastro europeo dell’Alleanza anche a favore di un’industria della difesa sempre più innovativa e competitiva, nonché il necessario adattamento della NATO alle nuove sfide di sicurezza in modo particolare dell’AI.

“Tutti sappiamo che è necessario che la Nato sia sempre più capace di evolvere per essere all’altezza di un tempo che intorno a noi sta cambiando. Ci sono nuove sfide che sono inevitabilmente legate al concetto di difesa, al concetto di sicurezza, dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale fino ai domini di guerre che diventano sempre più ibride”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “E quindi l’interconnessione necessaria nelle competenze dell’alleanza è una interconnessione fondamentale, una capacità di rimettersi continuamente in discussione“, ha aggiunto Meloni.

“L’incontro di oggi chiaramente è stata l’occasione per ribadire da parte nostra il ruolo fondamentale che l’Italia riveste all’interno dell’Alleanza Atlantica. Noi siamo leader nella Nato per la qualità, la quantità della nostra azione, particolarmente siamo il primo contributore in termini assoluti alle operazioni e alle missioni dell’Alleanza Atlantica e quindi anche al bilancio della Nato. Il ruolo della nostra azione – ha continuato il Presidente – si articola anche attraverso la nostra presenza lungo il fianco orientale dell’Alleanza, Lettonia, Lituania, Bulgaria, Ungheria, ma anche con i dispositivi navali nel Mediterraneo, con le missioni in Iraq e in Kosovo, dove abbiamo nuovamente assunto il comando della Missione KFOR da pochi giorni, a testimonianza dello storico impegno in una regione come i Balcani, che per l’Italia è, e rimane cruciale. Voglio cogliere questa occasione per ringraziare ancora una volta i nostri uomini, le nostre donne, le nostre Forze armate che sono impegnate in queste missioni e operazioni, per la credibilità che conferiscono alla nostra Nazione e per la credibilità dell’Alleanza che contribuiscono a creare“, ha detto il presidente del Consiglio.

L’Ucraina al centro dell’incontro

“Al centro del nostro colloquio anche il sostegno degli alleati alla legittima difesa dell’Ucraina, il ruolo di coordinamento che la Nato può esercitare e deve esercitare da questo punto di vista. Il nostro obiettivo comune rimane lo stesso, ovvero costruire le migliori condizioni possibili per una pace giusta, per aiutare l’Ucraina a guardare avanti. L’Italia – ha aggiunto – da questo punto di vista ha sempre fatto la propria parte: siamo arrivati al nono pacchetto di aiuti militari, concentrandoci come sempre in particolare sui sistemi di difesa antiaerea, che significa soprattutto difendere la popolazione civile, questo al netto del sostegno che l’Italia continua a dare a 360 gradi, dal punto di vista umanitario fino alla ricostruzione.

Ospiteremo nel 2025 la Ukraine Recovery Conference qui a Roma, un importante evento sul quale il Governo italiano è già al lavoro, sul quale tutto il sistema-Italia è già al lavoro. Ovviamente stiamo continuando a lavorare anche per garantire l’attuazione dell’accordo sull’utilizzo degli interessi generati dagli asset russi immobilizzati, che è stato uno dei grandi “achievements”, dei grandi obiettivi e risultati della Presidenza italiana del G7, del Vertice dei leader del G7. Abbiamo discusso di come rafforzare l’Alleanza nel suo complesso. Come sapete, noi sosteniamo da sempre la necessità che, al pilastro nordamericano della Nato, si affianchi un solido pilastro europeo. È una visione che condividiamo con il nuovo Segretario Generale e condividiamo il fatto che è essenziale per tutti noi lavorare a un’industria europea della difesa che sia innovativa, che sia competitiva, che sfrutti la complementarietà tra la Nato e l’Unione europea.

Il Segretario generale ed io siamo d’accordo anche sul fatto che l’Alleanza debba sempre più rivolgere il suo sguardo sul fianco sud dell’Alleanza. Questo è un lavoro di attenzione alla dimensione del fianco sud dell’Alleanza, che l’Italia ha contribuito a fare in questi due anni, che ha portato all’ultimo Vertice della Nato anche a realizzare uno specifico capitolo delle Conclusioni che parlava proprio di un rinnovato impegno, con degli strumenti da mettere in campo per rafforzare la nostra attenzione verso il fianco sud. Chiaramente per noi è molto importante che questo pacchetto di iniziative venga portato avanti e, su questo, c’è piena disponibilità da parte di Mark, che è sempre stato molto sensibile anche a questa dinamica.

Rutte: “Tutti dobbiamo raggiungere il 2% di spese per la difesa”

Tenere al sicuro il nostro miliardo di persone è dovere della Nato e per questo stiamo rafforzando le nostre capacità industriali producendo più navi, missili e proiettili, ma bisogna farlo in modo più veloce ai fini della deterrenza e per sostenere l’Ucraina”, ha dichiarato Mark Rutte al termine dell’incontro con Meloni. “Ringrazio per gli 8,2 miliardi di spesa annunciati dal vostro paese. Dobbiamo raggiungere il 2% del Pil”, ha aggiunto il segretario della Nato sottolineando che “desidero ringraziare la presidente del Consiglio per essere una grande sostenitrice del’Ucraina”. 

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