Apple smart glasses, il progetto “Atlas”
La corsa agli occhiali di nuova generazione, gli smart glasses, è appena iniziata e Apple non vuole perdere terreno nei confronti di Meta e altri competitor globali. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il gigante di Cupertino avrebbe lanciato un nuovo progetto chiamato “Atlas”.
Un’iniziativa attualmente in fase di sviluppo embrionale nel dipartimento di ingegneria hardware dell’azienda. Già avviati diversi gruppi di confronto, anche all’interno del personale stesso di Apple, per arrivare ad un prodotto di alta fascia e soprattutto competitivo.
I focus group aiuteranno gli ingegneri ad esaminare approfonditamente l’interesse del pubblico per i prodotti esistenti e a guidare le decisioni sull’ingresso in nuovi mercati.
La ricerca servirà quindi ad indicare quelle funzionalità avanzate su cui Apple potrebbe investire di più e successivamente da incorporare nei suoi occhiali smart, determinando anche le scelte sulle tecnologie da integrare nel device, tra cui certamente l’intelligenza artificiale (AI).
Obiettivo battere i Ray-Ban Meta e gli altri concorrenti globali
Nessuno oggi può sapere quando questi smart glasses Apple arriveranno sul mercato o a quale prezzo, ne tanto meno che tipo di funzionalità avanzate offriranno ai futuri possessori, ma di certo c’è che al momento sono i Ray-Ban Meta (sviluppati insieme all’italo-francese EssilorLuxottica) ad occupare una posizione di vantaggio su tutti i potenziali competitor mondiali.
Smart glasses per fare video, ricevere chiamate e interagire con agenti virtuali di intelligenza artificiale, che Meta oggi vende a 300 dollari circa (in Italia tra i 300 e i 400 euro a seconda del modello).
Su questo Apple dovrà confrontarsi, perché l’esperienza dovrà essere simile, se non superiore, per posizionarsi in un mercato già presidiato dai Google Glasses, gli Spectacles di Snapchat, gli Amazon Echo Frames, i ThinkReality A3 di Lenovo o gli Anzu di Razer, solo per citare i prodotti più popolari (ma ci sono anche altri competitori cinesi, come Xiaomi e Huawei, che occupano significative fette di mercato).
Secondo alcuni esperti, infine, Apple in realtà starebbe rimettendo le mani su un suo vecchio prodotto, il visore Vision Pro, al tempo troppo costoso e ingombrante per conquistare il mercato, ma con i giusti interventi potrebbe ritrovare una seconda vita (compresa una versione più economica e di fascia bassa).
Limiti e sfide regolatorie
Si stima che il mercato mondiale degli smart glasses potrebbe raggiungere i 4,12 miliardi di dollari di valore entro il 2030.
Non sarà facile accelerare la crescita del settore, perché sono diversi i limiti che le aziende impegnate in questo mercato dovranno affrontare.
Uno su tutti la privacy e la sicurezza del prodotto. Questi occhiali smart possono raccogliere qualsiasi tipologia di informazioni e rastrellare dati in ogni situazione, sia video, sia audio, sollevando timori rilevanti tra gli utenti e le autorità regolatorie nazionali e sovranazionali sulla tutela dei dati personali.
Ulteriori limiti tecnologici sono legati al design del prodotto, che deve seguire delle linee di progettazione legate alla capacità di adattarsi al viso di un essere umano, caratterizzato da grandi diversità da soggetto a soggetto, alle funzionalità tecnologiche (ad esempio il display per la scelta dei servizi e le soluzioni di proiezione scelte) e alle soluzioni in termini di durata delle batterie, sensori vari e camera fotografica.