La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.
Nuova alleanza PPE-sovranisti scuote il Parlamento europeo
La risoluzione che suggeriva come destinare i fondi del bilancio dell’UE per il 2025 non è stata approvata, a causa del voto congiunto degli eurodeputati del Partito Popolare Europeo e dei gruppi di estrema destra su alcuni emendamenti, tra cui quello volto a finanziare la costruzione di muri lungo le frontiere esterne dell’Unione Europea.
Il Partito Popolare Europeo, giocando con le idee dell’estrema destra, ha finito per provocare un vero e proprio incendio politico all’interno del Parlamento Europeo. Infatti, la mancata approvazione della risoluzione è avvenuta dopo che i parlamentari del PPE hanno sostenuto emendamenti promossi dai gruppi sovranisti, tra cui quello dell‘Europa delle Nazioni e delle Libertà, che include forze come AfD. Tra gli emendamenti approvati vi era anche la proposta di ridurre i finanziamenti destinati all’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali. Uno degli emendamenti chiave, presentato dal gruppo sovranista, proponeva “un adeguato finanziamento per la costruzione di barriere fisiche lungo le frontiere esterne dell’Unione”. Questo testo è stato approvato con 329 voti a favore e 297 contrari, ottenendo il sostegno anche dei sovranisti del gruppo ECR, in cui siede Fratelli d’Italia, e contrastando così la posizione degli altri gruppi politici dell’emiciclo.
Non è la prima volta che il PPE rompe il cordone di sicurezza attorno ai gruppi dell’estrema destra: era già successo in precedenti occasioni, come con il calendario delle audizioni dei candidati della prossima Commissione Europea, e si prevede che accadrà nuovamente per l’assegnazione del Premio Sakharov per la libertà di espressione. Tuttavia, è la prima volta che questo accade in una plenaria su un tema così delicato come il bilancio europeo e le politiche migratorie. La strategia del leader del PPE, Manfred Weber, di avvicinarsi alle posizioni dell’estrema destra sui temi migratori e di seguire una linea ambigua non ha fatto altro che complicare ulteriormente la situazione, rendendo sempre più difficile la gestione e la stabilità del Parlamento Europeo.
Consiglio di Difesa discute crisi in Libano e Ucraina, sostegno a UNIFIL
Il Consiglio Supremo di Difesa, riunitosi sotto la presidenza di Sergio Mattarella, ha affrontato le crisi in Medio Oriente e Ucraina, concentrandosi in particolare sulla situazione nel sud del Libano, dove circa mille soldati italiani partecipano alla missione UNIFIL. Il Consiglio ha ribadito l’importanza di rafforzare la sicurezza del contingente e condannato gli attacchi alle forze di pace dell’ONU da parte dell’esercito israeliano. È stata sottolineata la necessità di rafforzare le Forze Armate libanesi per garantire il controllo del territorio e di rimuovere le armi illegali, come previsto dalla risoluzione ONU 1701 del 2006. Il Consiglio ha anche ribadito il sostegno alla partecipazione italiana a UNIFIL e ha espresso vicinanza a Israele, insistendo sull’urgenza del rilascio degli ostaggi e sulla condanna dell’antisemitismo, sottolineando che il diritto di Israele a difendersi deve rispettare il diritto internazionale umanitario. In relazione alla crisi di Gaza, il Consiglio ha chiesto un immediato cessate il fuoco e la distribuzione degli aiuti umanitari, ribadendo che la soluzione a lungo termine deve includere la creazione di due Stati sovrani e indipendenti. Il Consiglio ha anche espresso preoccupazione per gli attacchi missilistici iraniani contro Israele, considerandoli un fattore di ulteriore destabilizzazione.Per quanto riguarda l’Ucraina, il Consiglio ha confermato il pieno sostegno dell’Italia alla resistenza di Kiev contro l’invasione russa, sottolineando l’importanza di cercare una pace giusta e duratura, in conformità con il diritto internazionale. Si è discusso anche del piano di ricostruzione post-bellico, con l’Italia pronta a dare il suo contributo.
Tensione altissima tra governo e magistratura su giustizia e migranti
Le tensioni tra governo e magistratura non accennano a diminuire, con nuove polemiche legate alla separazione delle carriere. La maggioranza, guidata da Forza Italia, sta accelerando per approvare il disegno di legge Nordio, che dovrebbe arrivare in aula a dicembre. Oggi scadeva il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione Affari Costituzionali: 262 sono stati presentati, principalmente dall’opposizione, che critica aspramente il testo. La Lega ha presentato due emendamenti legati alle polemiche sul centro migranti in Albania, chiedendo la supremazia del diritto italiano su quello europeo. Il caso del centro di Gjader, aperto di recente, ha generato forti tensioni dopo che il Tribunale di Roma ha ordinato il ritorno in Italia di 12 migranti. Intanto, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, critica il governo per aver attaccato ripetutamente la magistratura, sottolineando che i giudici devono essere indipendenti dalle pressioni politiche. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, difende la sua posizione, affermando che la sicurezza è una scelta politica. Il clima resta teso anche a livello europeo, con l’Associazione dei Giudici Europei che ha chiesto al premier Meloni di fermare la riforma della separazione delle carriere, che rischia di compromettere l’indipendenza della magistratura.
Marina Berlusconi ribadisce la sua strada nell’imprenditoria e difende il Governo
Durante l’inaugurazione di una nuova libreria nella Galleria Alberto Sordi a Roma, Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e del Gruppo Mondadori, ha raccolto l’attenzione di numerosi esponenti del mondo politico e imprenditoriale. Alla domanda su una sua possibile discesa in politica, Marina Berlusconi ha chiarito che suo padre le aveva sconsigliato di farlo e che preferisce continuare a lavorare come imprenditrice. Per quanto riguarda il fratello Pier Silvio, ha confermato che spetterà a lui decidere, ma finora ha escluso un impegno politico. Marina si è definita una “liberale berlusconiana” e ha ribadito la sua apertura sui diritti civili, pur esprimendo dubbi sulla gestazione per altri (GPA), ritenendo che la maternità non debba diventare una mercificazione del corpo femminile.
Commentando lo scontro con la magistratura, Marina ha difeso il governo Meloni, sostenendo che alcuni giudici non siano nemici solo di figure politiche come Giorgia Meloni o Silvio Berlusconi, ma dell’intero Paese. Ha anche smentito le voci di critiche al governo, affermando di avere un giudizio positivo su di esso, lodando la stabilità economica e il calo dello spread. Infine, sul tema delle elezioni negli Stati Uniti, ha espresso perplessità su alcune dichiarazioni di Donald Trump, pur confermando la sua tradizionale vicinanza ai repubblicani, mentre ha definito Kamala Harris una figura che le ha fatto una buona impressione.
Pensioni e sanità al centro dello scontro sulla manovra
Le opposizioni si preparano alla battaglia parlamentare sulla manovra finanziaria, arrivata oggi alla Camera, esprimendo critiche unanimi, anche se provenienti da fonti diverse. I punti principali delle contestazioni riguardano i tagli alla sanità e le modifiche ritenute insufficienti sulle pensioni. Il Partito Democratico, con la sua leader Elly Schlein, ha espresso forte preoccupazione per il ridotto finanziamento del sistema sanitario nazionale, definendolo una “batosta clamorosa”. Schlein ha sottolineato come i 1,3 miliardi previsti non siano sufficienti nemmeno a dimezzare le liste d’attesa o ad assumere nuovo personale sanitario, e ha denunciato l’assenza di un piano straordinario per le assunzioni. La situazione ha già provocato lo sciopero nazionale dei medici, previsto per il 20 novembre. Anche Giuseppe Conte si è espresso duramente contro i tagli, lamentando che oltre 4,5 milioni di cittadini sono costretti a rinunciare alle cure. Conte ha inoltre criticato gli aumenti minimi delle pensioni, definendoli “un’elemosina”, con soli tre euro in più al mese per chi percepisce la pensione minima. Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha rincarato la dose, parlando di “insulti” ai cittadini e sottolineando come il governo non voglia tassare i super-ricchi, mentre il numero di persone in povertà assoluta ha raggiunto livelli record.
Nonostante la manovra resti al centro del dibattito, l’unità delle opposizioni ha portato avanti un’iniziativa congiunta sulla legge per la settimana lavorativa corta, firmata da Nicola Fratoianni, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli ed Elly Schlein. Inizialmente osteggiata dalla maggioranza, la proposta è riuscita a raggiungere l’aula grazie a un compromesso che ha evitato l’adozione di un emendamento soppressivo. Tuttavia, le parole della ministra del Lavoro, Elvira Calderone, che ha accusato l’opposizione di fare “propaganda politica” sulla riduzione dell’orario di lavoro, hanno rischiato di far saltare l’accordo, sebbene alla fine la proposta di legge sarà discussa.
Alla Camera
Dopo che ieri ha approvato la proposta di legge costituzionale di modifica dello Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia e la pdl per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera non si riunirà. I lavori dell’Aula di Montecitorio riprenderanno lunedì della settimana prossima.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali svolgerà delle audizioni sul decreto sull’ingresso in Italia di lavoratori stranieri, per la tutela e assistenza alle vittime di caporalato, per la gestione dei flussi migratori e la protezione internazionale ed esaminerà la pdl sulla Fondazione dell’Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma. La Esteri una delegazione di attivisti israeliani e palestinesi sull’impegno dell’Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni. Tutte le altre Commissioni non si riuniranno.
Al Senato
Nella giornata e per tutto il resto di questa settimana l’Assemblea del Senato non si riunirà. L’Aula di Palazzo Madama tornerà a riunirsi martedì prossimo per l’esame del ddl per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane, il ddl per l’istituzione della Giornata nazionale delle periferie urbane e della relazione intermedia sull’attività svolta dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Esteri e Difesa, con la Politiche dell’Ue, ascolterà l’Ambasciatore della Repubblica Federativa del Brasile Renato Mosca de Souz, in merito ai rapporti tra l’Ue, l’Italia e il Brasile, con particolare riferimento all’Accordo UE-Mercosur. La Politiche dell’Ue si confronterà sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2024 e la legge di delegazione europea 2024 e sulle disposizioni relative alla data di applicazione e sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea. Tutte le altre Commissioni non si riuniranno.