Sono stati dichiarati inammissibili – per estraneità di materia – gli emendamenti paralleli al Ddl Concorrenza presentati da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia che chiedevano di introdurre un equo compenso Tlc da parte delle piattaforme digitali per l’utilizzo delle reti.
Le proposte di modifica, sostanzialmente, prevedevano che i grandi gatekeepers che forniscono servizi e contenuti online paghino un compenso per contribuire allo sviluppo e al mantenimento delle nuove infrastrutture di rete ultrabroadband in fibra e 5G.
L’obiettivo, quindi, era superare la situazione attuale in cui i grandi OTT, nonostante il grande utilizzo di traffico, non contribuiscono a questi costi che, invece, ricadono interamente sugli operatori di Tlc.
A quando una legge annuale sull’Innovazione?
Al netto di questa particolare vicenda, sarebbe comunque opportuno riunire tutte le tematiche che riguardano Tlc, digitale e innovazione in un unico punto di atterraggio normativo, per poi proporre una legge annuale sull’Innovazione, caldeggiata a più riprese dal Sottosegretario alla Trasformazione Digitale Alessio Butti, che ricalchi come modalità la legge annuale sulla concorrenza.
Vedere tutte le iniziative in materia di Tlc e digitale spalmate nei provvedimenti più disparati è una prassi inadeguata per una materia così centrale per lo sviluppo del Paese. A questo proposito, sarebbe opportuno anche istituire ‘Un tavolo tecnico permanente’ sulle tematiche TLC e sull’Innovazione tecnologica. Le cui proposte dovrebbero confluire appunto nella legge annuale sull’Innovazione.
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