Il ruolo centrale delle tecnologie e della trasformazione digitale per migliorare il funzionamento del sistema sanitario nazionale fra i temi affrontati in occasione del panel “La sanità tra trasformazioni tecnologiche ed esigenze dei pazienti” in occasione di ComoLake 2024.
“INWIT negli ultimi anni ha sviluppato infrastrutture DAS abilitando strutture ospedaliere al 4G e al 5G – ha detto Lucio Golinelli, Commercial Department Director di INWIT – portando le coperture da fuori, outdoor, alle coperture indoor abilitando così in modo molto più profondo oltre cento ospedali, fra i più importanti in ambito nazionale, da Nord a Sud del paese. Dalla Lombardia alla Sicilia, tutti i principali ospedali sono stati coperti in modo capillare arrivando a servire oltre 50.000 posti letto che beneficiano di una rete stabile e veloce, essenziale per una sanità interconnessa. E’ ovvio che questo è un abilitatore di quei servizi 5G all’interno delle strutture sanitarie”.
Sale operatorie coperte in 5G
Per dare un messaggio concreto, tutte le 50 sale operatorie di uno dei più grandi ospedali italiani sono coperte in 5G. E ancora, un cliente da fuori entra in ospedale magari seguendo un’app medicale, prosegue la sua esperienza all’interno della struttura con lo stesso smartphone, andando direttamente allo studio. Vengono quindi abilitati tutti i servizi al cittadino, ma anche quelli che servono al paramedico nello svolgimento del suo lavoro.
Coperture indoor
“La copertura di una sala operatoria è possibile soltanto grazie ad un potenziamento indoor, perché le coperture esterne non penetrano all’interno degli ospedali – aggiunge Golinelli – anche perché le sale operatorie sono di norma blindate”.
Un altro elemento importante dal punto di vista della sicurezza “è di non creare interferenze con le apparecchiature interne, perché chiaramente ci sono apparati che richiedono un’attenzione particolare – aggiunge – in questo siamo all’avanguardia, perché è ovvio che un’interferenza fra le tecnologie mobili 5G, 4G e quelle che sono le strutture interne ospedaliere tradizionali degli apparati medicali non devono assolutamente interferire in alcun caso. E questo è garantito”.
Ospedali “siti sensibili”
“È importante segnalare che, ad oggi, molte amministrazioni locali classificano gli ospedali come “siti sensibili”, ovvero aree in cui non è consentita l’installazione di macro-siti come le torri di telecomunicazione. Tali restrizioni costituiscono un significativo ostacolo alla digitalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale, poiché i macro-siti rappresentano una tecnologia complementare per la realizzazione di micro-impianti come i DAS, fondamentale per garantire una copertura indoor efficace all’interno degli ospedali”, ha concluso Golinelli.