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eMail marketing, l’AI aumenta il tasso di apertura. Mercoledì e sabato i giorni migliori

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L'applicazione dell'AI all'eMail marketing consente di scegliere il timing giusto per l'invio, i giorni migliori per spedire sono mercoledì e sabato.

GetResponse ha pubblicato il terzo report sul mercato dell’email marketing in Italia sulla base di 39mila email inviate 185 milioni di volte nel corso dell’anno. Lo studio, condotto a livello globale, conferma l’Italia nella top 10 globale dei Paesi con un tasso di apertura medio totale delle email del 44.38%, un tasso di click through del 2,87% e un tasso di click per apertura del 6,47%. 

Ma quali i trucchi per non vedere la propria comunicazione cestinata?

I 6 consigli di GetResponse:

  1. Integrare l’IA All’interno dell’email marketing. Dall’analisi condotta emerge che grazie all’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale il tasso di apertura in Italia passa dal 44,45% al 44,47% e nel resto del mondo il tasso di apertura è del 41,13%.
  2. Utilizzare gli algoritmi di intelligenza artificiale per ottimizzare i tassi di apertura. Quasi il 19% dei messaggi viene aperto entro la prima ora e diminuiscono con il passare del tempo. Il Perfect timing di GetResponse permette di aumentare i dati relativi alle aperture e ai clic, programmando gli invii in base agli orari di apertura più favorevoli.
  3. I giorni migliori per inviare le email in termini di tasso di apertura sono il mercoledì e il sabato. Altri giorni sono il martedì e la domenica. Per quanto concerne gli orari, conviene concentrare gli invii tra le 6.00 del mattino, le 12.00 e le 19.00. 
  4. Non inviare più di una mail a settimana: il report segnala un tasso di apertura assicurato vicino al 50% e oltre il 4% di click per chi invia un solo messaggio a settimana.
  5. Più messaggi personalizzati e automatizzati: questa tipologia di email contribuisce ad avere tassi di apertura e click particolarmente alti. Si riscontra anche una predilezione per le email basate su immagini e video più che su contenuti testuali.
  6. Dal report emerge che gli italiani non apprezzano oggetti troppo lunghi ma neanche troppo concisi. La lunghezza più indicata sarebbe in linea di massima tra 191 e 210 caratteri. Anche l’aggiunta di emoji alle righe dell’oggetto impatta negativamente sull’open rate.

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